mercoledì 29 settembre 2010

La pericolosa deriva berlusconiana del Sindaco di San Giorgio del Sannio, Giorgio Nardone

Tanto rumore per nulla, troppo rumore per nulla…
La tanto attesa spallata a Berlusconi non c’è stata, anzi la campagna acquisti da un lato e l’inconsistente, come al solito, opposizione della sinistra dall’altro, rendono il PdL ancora più consapevole della natura del proprio “potere”.
E intanto l’Italia continua a galleggiare in una crisi economica che, secondo i dati Istat (studio del 2009 «Principali aggregati dei conti economici regionali») ha portato il Pil (ovvero il valore complessivo dei beni e servizi prodotti in Italia nell’arco dell’anno) a ridursi del 6% nel Nord-Ovest, del 5,6% nel Nord-Est, del 3,9% nel Centro e del 4,3% nel Sud, a fronte di un valore nazionale pari a -5%.
L’Italia continua a galleggiare in una realtà culturale totalmente disgregata, con una scuola che si sgretola quotidianamente sotto i colpi della Riforma Gelmini-Tremonti, una scuola che taglia i posti per gli insegnanti di sostegno e che invita, attraverso alcuni Assessori all’Istruzione e professori di Conservatorio (secondo me totalmente fuori di senno) a cacciare fuori i disabili dalle classi, ma poi sperimenta in Lombardia il programma "Allenati per la vita" tra le cui materie di insegnamento troviamo "cultura militare", "armi e tiro", "sopravvivenza in ambienti ostili", "difesa nucleare, batteriologica e chimica".
L’Italia continua a galleggiare in una realtà sociale che è fatta di mogli e figli omicidi e patricidi per denaro, dei centri di identificazione per immigrati che sono i lager del XXI secolo, delle forze dell’ordine che caricano i cittadini che non vogliono le discariche sul Parco del Vesuvio, dell’usura che è aumentata in Italia del 109,6% e mette a rischio 1.920.000 famiglie e 1.660.000 piccoli imprenditori (dati diffusi da Contribuenti.it), della corruzione a tutti i livelli, per non parlare poi dei dati sull’alcolismo e sulla diffusione delle droghe tra i giovani, del sesso a pagamento per potersi pagare la bella vita, del bullismo, dell’omofobia.

Questa è l’Italia del 2010 e ancora i nostri politici, di destra e di sinistra, stanno a parlare di una casa a Montecarlo!

Se questa è l’attenzione rivolta al paese da parte dei nostri politici ed amministratori a livello nazionale, figuriamoci quella dei politici ed amministratori delle piccole realtà locali: in molti casi poco più che nulla!
E’ questa l’Italia che i Padri Costituenti auspicavano?
E’ questa l’azione politica ipotizzata dai Costituenti e desiderata dai cittadini?

Mi sembra di aver capito che con la democrazia delegata i nostri politici ed amministratori, a tutti i livelli, dovrebbero, nella loro azione quotidiana all’interno delle istituzioni, portare avanti le legittime aspettative dei cittadini dando loro conto, ogni tanto, del proprio operato.
Ma questa è una buona abitudine ormai desueta, anche se è possibile annoverare per il passato il positivo esempio dato dal deputato Carmine Nardone, il quale era solito, alla fine di ogni anno del suo mandato, riunire i suoi elettori e, con montagne di carte alla mano, dare loro conto di quanto aveva fatto per portare all’attenzione nazionale le necessità del Sannio da loro segnalate nei vari incontri sul territorio.
Quello che accade in questi giorni, invece, è praticamente il contrario: il sindaco di San Giorgio del Sannio, l’omonimo Nardone Giorgio (sfortunatamente non tutti i Nardone sono uguali!), sollecitato sui più disparati temi di interesse collettivo (legalità, rifiuti, sicurezza stradale, politiche sociali, legame col territorio) e dalle più svariate categorie sociali (dai consiglieri di minoranza alle associazioni, ai comitati e ai semplici cittadini) non ha mai sentito l’esigenza non dico di rendere conto ma almeno di interfacciarsi con la cittadinanza.In fondo, il Sindaco Nardone dovrebbe, tenendo presenti i principi basilari della democrazia, accettare, in generale, il contraddittorio costruttivo ed, in ogni caso, dare risposte ai cittadini che, come me, ahimè, lo votarono delegandolo a rappresentarli.
Invece, nonostante le ripetute sollecitazioni da me fatte nella duplice veste di cittadina e di Responsabile della Rete Rose Rosse Campania nonché del Presidio di Legalità e Giustizia R. R. R. di San Giorgio del Sannio, sia attraverso interpellanze dirette sia a mezzo stampa, ha sempre ritenuto di non dare alcuna risposta né spiegazione
Se così è, e Giorgio Nardone ritiene, per supponenza o per altre motivazioni incomprensibili di non doverle dare queste spiegazioni, è evidente che siamo di fronte ad una pericolosa sterzata da parte del sindaco verso il berlusconismo autoreferenziale, non essendo ammesso alcun tipo di contraddittorio rispetto al pensiero e all’operato del primo cittadino.
Lo invito pertanto, con queste mie righe, a rivedere le sue posizioni nei rapporti con i cittadini e con l’associazionismo di ogni genere, poiché il suo silenzio assordante ci porterà inevitabilmente a considerarlo un “avversario” nelle prossime elezioni amministrative di primavera, con l’inevitabile danno in termini di consensi che egli stesso sta producendo per la nostra comune parte politica, la sinistra.

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