venerdì 10 giugno 2011

IO VOTO !!!


ma è Mafalda ad essere tale e quale a me o il contrario??? Comunque sia, entrambe andiamo a votare domenica e barriamo 4 SI!!!

mercoledì 8 giugno 2011

La perplessità è l’inizio della conoscenza

In una poesia di Kahlil Gibran, la Giovinezza cammina con un ragazzo ed insieme giungono nel campo dello Smarrimento. Il ragazzo è confuso, spaventato, triste, ma la Giovinezza lo rassicura e gli dice: "Abbi pazienza. La perplessità è l’inizio della conoscenza."...siamo in continuo divenire...le domande, le perplessità, la continua ricerca, sono i mattoni...servono a costruire la consapevolezza di sè e del mondo...

La giovinezza camminava
avanti a me
e io la seguivo,
finché non arrivammo a un campo lontano.
Qui si fermò, e si mise a guardare
le nuvole che lente si lasciavano
trasportare verso l’orizzonte.
Poi guardò gli alberi
i cui i rami nudi si tendevano al cielo
come a pregare per il ritorno
del fogliame.
Chiesi:-Dove siamo?
Rispose:- Siamo nel campo dello Smarrimento.
Fa’ attenzione.
Dissi:- Torniamo subito indietro,
perché questo luogo desolato mi spaventa,
e la vista delle nuvole e dei rami nudi
mi rattrista il cuore.
Rispose:- Abbi pazienza.
La perplessità è l’inizio della conoscenza.

(da Le parole non dette, di Kahlil Gibran, a cura di I.Farinelli, Ed. Paoline, Milano; 1991)


Mi chiedo, allora, perchè qualcuno si stupisce del fatto che che io mi ponga domande, che abbia dei dubbi, delle perplessità...

domenica 5 giugno 2011

Ho ritrovato un mito della mia adolescenza: Mario Castelnuovo!

Avevo circa 14 anni e quando vidi a Domenica In questo ragazzo, rimasi incantata...me lo ricordo come se fosse ieri: non solo la sua bellezza mi incantò, una bellezza spigolosa nei tratti del viso ma assolutamente espressiva, a tratti malinconica, ma quel suo sguardo un pò sognante, un pò disilluso, a metà tra il reale e il sogno, uno sguardo che si illuminava tra i versi di una sua canzone, "Oceania"...
Era il 1981 ed io ero una ragazzina, ma da sempre mi interessavo di musica ed avevo colto in Mario Castelnuovo qualcosa di profondamente diverso nel panorama della musica pop di quei tempi...testi profondi, al limite della poesia, un substrato culturale molto forte, temi musicali curati e mai banali...il suo primo album, "sette fili di canapa" è superbo...ne conservo ancora il vinile, credo...





All'interno di quell'album c'era anche questa piccola meraviglia, una poesia di altri tempi con un tema molto scottante,per l'epoca, la droga...



E questo brano la cui musica è stata scritta in collaborazione con un grande amico e po anche produttore di Mario, Amedeo Minghi...