lunedì 26 luglio 2010

Una volta partivamo con la valigia di cartone...


UNA VOLTA PARTIVAMO CON LA VALIGIA DI CARTONE O CON IL FERRY BOAT ALLA RICERCA DI UN LAVORO CHE DESSE SOSTENTAMENTO E, NEL CONTEMPO, UN MINIMO DI DIGNITA’… ORA CHE ALLA DIGNITA’ ABBIAMO, AHIME’, GIA’ DA TEMPO RINUNCIATO, COS’ALTRO DOVREMO FARE PER AVERE “ALMENO” UN SOSTENTAMENTO REALE E RIACQUISTARE, MAGARI, UN MINIMO DI QUELLA DIGNITA’ PERDUTA?
A mio avviso, per riacquisire dignità ci vorranno tempi biblici, ma io sono una sognatrice e spero ( e mi impegno quotidianamente per questo) che si riesca presto a sparigliare la casta, la politica del traccheggio e della raccomandazione con una politica seria e basata sul valore del bene comune, o ancora, come dicono i miei amici della sinistra, con una bella rivoluzione popolare, anche se io auspico sia soltanto una rivoluzione culturale.
Di fronte a questi auspici e a queste esigenze della società la risposta della politica politicante è, l’invenzione di Corsi di Formazione moderni, innovativi, volti a creare dei profili professionali che siano immediatamente e facilmente spendibili sul mercato, come il Progetto Priorità della Provincia di Napoli.
Si tratta di un Progetto cui prendono parte 1600 disoccupati, suddivisi in gruppi di 100, per un totale di 72 ore di lezione ripartite in 12 giorni da 6 ore.
Scopo del Progetto è aiutare questi disoccupati a crearsi un «profilo sociale e professionale competitivo» e i suoi elementi fondanti, udite udite sono: un «entusiasmometro (ovvero un termometro per misurare il livello di coinvolgimento)», delle dimostrazioni di potenza fisica, «l’educazione ai sentimenti e la cura dei legami, per sollecitare l’emersione del proprio orizzonte temporale e la ricerca di quegli episodi del passato che serviranno a per raccontare se stessi», «una serie di elementi informativi/iconografici/cartografici di Napoli e provincia, per arricchire di riferimenti storici i luoghi in cui si vive», «l’attorialità (ovvero l’essere seguito da un cast cinematografico che aiuterà ognuno a realizzare un vero e proprio film in cui sarà rappresentato il proprio progetto di vita)».

Quando ho letto gli articoli di giornale che ne parlavano, mi sono letteralmente cadute le braccia!!!
Ma questi veramente fanno oppure è uno scherzo?
Facevano prima a dirci che avevano 1600 amici di amici di amici cui avevano promesso un contentino, o per il voto ricevuto o per qualche altra forma di sostegno, e che dovevano far “mangiare” qualcuno che progetta corsi e qualcun altro che li realizza invece di dare vita ad un corso il cui scopo è quello di aiutare il disoccupato tipo (parcheggiatore, o comunque, lavoratore in nero, evasore fiscale, per nulla interessato a modificare la sua condizione di vita [che nella maggior parte dei casi è molto buona, economicamente parlando!!!] per insegnargli come si fa a crearsi un profilo sociale e professionale competitivo!!!
Tanto ognuno di noi lo vede nella sua vita di ogni giorno, in tanti luoghi della Campania e del Sud Italia, per averci partecipato di persona e aver visto le schifezze che si fanno nelle varie fasi di preparazione e realizzazione dei corsi o per avuto qualche amico o parente che vi ha preso parte, cosa sono e a cosa servono realmente i corsi di formazione: sono un puro e semplice acchiappa fondi che alla fine non rilascia alcun tipo di competenza e del quale rimangono solo, quando si riesce a percepirli, i 2 euro all’ora che ricevono i partecipanti, tutti raccomandati probabilmente!!!
E allora, mi chiedo, che senso ha fare ancora questi corsi di formazione, che senso ha continuare ad essere complici di irregolarità, ruberie, imbrogli, pastette, per esclusivo tornaconto personale e delle persone cui si deve un qualche favore?
La formazione, quella vera, deve tornare ad essere appannaggio assoluto della scuola, quella che prepara all’università e quella che ti insegna un mestiere, non deve essere identificata con un corso fantasma il cui rimborso spese è solo il contentino economico che qualche politico di ventura (ahimè la quasi totalità!) dà ai propri sostenitori o futuri tali.
La disoccupazione non si combatte con queste azioni ridicole, con queste ridicole illusioni si favorisce soltanto il consolidamento della consuetudine diffusa di non cercarsi un lavoro serio (ove mai questo ci fosse) e aspettare che i sussidi arrivino dal cielo, ingannando il tempo magari guadagnandosi da vivere facendo il parcheggiatore abusivo.
Queste azioni ridicole non hanno colore politico, sono solo uno degli effetti del marciume politico di destra e di sinistra in cui viviamo e la cosa grave è che in tanti se ne accorgono, ci vivono dentro e nulla fanno per cambiare le cose, soprattutto quando entrano nella cabina elettorale!!!

sabato 10 luglio 2010

Forse solo un colpo di coda di Mastella potrebbe far uscire dal torpore socio-politico la città di Benevento

Dispiace dirlo, ma, forse, solo un colpo di coda di Mastella potrebbe far uscire dal torpore socio - politico la città di Benevento e tutta la nostra comunità! La maggioranza dei cittadini, me compresa, aspira ad essere legittimamente rappresentata da una classe politica, capace, equa e solidale, attenta ai problemi delle famiglie, al tartassatissimo mondo della scuola, ad una sanità per tutti, ai pensionati, alle politiche sociali e giovanili, etc.

Invece, ancora una volta, noi cittadini di sinistra dobbiamo, ahimè, constatare che ad es, la Segr. Prov. del Pd, divenuta nel tempo un organismo fine a stesso e autoreferenziale, di fatto sia composta per lo più da nominati (scelti nel pieno rispetto del Manuale Cencelli), figli, portaborse, segretari e, forse, pure la velina di turno!!! Cosi come, a livello comunale, noi cittadini di sinistra, dobbiamo quotidianamente leggere sulla stampa della ormai certa riconferma del sindaco Pepe, ex creatura di Mastella (pur senza averne il carisma), il quale è confluito nel Pd solo per legittimarsi e legittimare la permanenza del PD stesso nella coalizione, a difesa forse di interessi anziché di idee e soprattutto della comunità!

Questo stesso Sindaco Pepe che, a dimostrazione della sua attenzione ai partiti minori della coalizione, a distanza di oltre un mese dalla ormai famosa sentenza del TAR relativa alla presenza femminile in giunta, non ha voluto o non se l’è sentita di dare spazio a chi fosse espressione di un partito alleato. Se avessimo voluto una fotocopia di Mastella tanto sarebbe valso prendersi l’originale!!!

(E da qui nasce la mia ironia!!!) Mi chiedo, quindi, come mai si debba rinunciare ad una metodologia, quella delle primarie, che, magari anche solo in apparenza, permetterebbe a Fausto Pepe di andare al confronto democratico insieme ad altri candidati di sinistra, dandogli in qualche modo anche una legittimazione. Io, insieme alla Rete delle Rose Rosse, che ha come principi ispiratori la parità di diritti e la democrazia applicata, sarò, forse, l’ultima dei Mohicani, ma avrei preferito delle primarie vere, anzi allargate non solo a tutte le anime del PD ma anche gli altri partiti dell’attuale coalizione(come l’IDV, che in questi anni ha dato il suo apprezzabile sostegno a governare la città , o i Radicali, la Federazione della Sinistra, Sinistra e Libertà, etc.) e, perché no, alla società civile, visto che si tratta di eleggere il primo cittadino e non il segretario di un partito.

Sono quasi certa che il mio rimarrà un pio desiderio, ma almeno mi auguro che quello che oggi si propone ai nostri occhi non ci porti, ancora una volta, a vedere realizzato un possibile primo turno in cui tutti i partiti della sinistra, seguendo la strada della cura del proprio orticello, andranno alla conta dei propri voti, allo scopo di accreditare possibili poltrone, e poi ad un possibile secondo turno di ballottaggio in cui le “vendette trasversali” facciano confluire tutti i voti sul candidato di destra, fatto non nuovo a Benevento.

Quel che è certo è che c’è ancora tempo per riflettere e modificare queste “decisioni” che, a mio avviso, non solo non coinvolgono la comunità, ma producono frammentazione, distacco, dispersione di voti e, soprattutto, disaffezione da parte degli degli elettori, determinando una “PARTECIPAZIONE” anziché una democrazia partecipata : chi vuole capire, capisce!!!