domenica 31 ottobre 2010

Il 31 ottobre non è soltanto Halloween...

Oggi si ride, si scherza, è Halloween...ma 8 anni fa, a San Giuliano di Puglia, a causa di un terremoto dell’8° grado della scala Mercalli, morirono 27 bambini e una maestra, tra le macerie della loro scuola...di loro non ci si può scordare, non ci si deve scordare...
In tutta la zona, crollò un solo edificio, la scuola: l'istituto “Francesco Jovine”.


La tragedia fu così pesante che seguirono subito le polemiche: si cominciò a parlare della cattiva qualità della costruzione, tra l'altro ristrutturata ed ampliata da poco. Vennero così avviate indagini per determinare le responsabilità del crollo: le indagini stabilirono che, nonostante la scuola avesse subito rimaneggiamenti e persino una sopraelevazione, bambini e maestre vi erano stati fatti entrare senza neppure un collaudo. Il procuratore Magrone nella sua requisitoria nell'aula del processo di primo grado sottolineò che la vicenda della scuola di San Giuliano rappresenta l'Italia peggiore, «quella delle violazioni, del sistematico calpestamento delle leggi e delle normative».

Il 13 luglio 2007, nonostante la mole di elementi portati dall'accusa nell'aula di udienza, i sei imputati nel processo per le morti conseguite a quel crollo - costruttori, progettista, tecnico comunale e sindaco - furono assolti in primo grado dal giudice monocratico Laura D'Arcangelo.

Il 15 gennaio 2008 cominciò il processo di appello. Il 26 febbraio 2009 la corte di appello di Campobasso affermò le responsabilità di cinque imputati - due costruttori, il progettista, il tecnico comunale e il sindaco - infliggendo loro pene tra i due e i sette anni.

La Corte di Cassazione il 28 gennaio 2010 ha definitivamente stabilito che i cinque imputati sono colpevoli. Inoltre, ha confermato la condanna a 2 anni e 11 mesi per l'ex sindaco di San Giuliano di Puglia, Antonio Borrelli, e ha disposto che per altri quattro imputati - Giuseppe La Serra (progettista della sopraelevazione crollata) e Mario Marinaro (tecnico del Comune) e i costruttori Giovanni Martino e Carmine Abiuso - sia rideterminata l'entità della pena dalla Corte di appello di Salerno[5]. «Volevamo dei responsabili e ora ci sono - ha detto Antonio Morelli, portavoce dei genitori delle piccole vittime, commentando la sentenza della Cassazione - volevamo giustizia e verità e l'abbiamo avuta».

venerdì 29 ottobre 2010

Ancora satira!

E adesso un pò di satira!!!

La lieta conclusione della storia della Scuola Elementare S.Giacomo e dei suoi soffitti gocciolanti

Sin dal primo giorno del nuovo anno scolastico, mi sono occupata, nel mio duplice ruolo di Responsabile regionale della Rete Rose Rosse e di Responsabile del Presidio di Legalità e Giustizia di San Giorgio del Sannio, nell’ambito del monitoraggio delle attività delle amministrazioni locali su tutto il territorio regionale e sannita, delle condizioni di sicurezza e igiene dell’edificio della Scuola Elementare San Giacomo di San Martino Sannita, la scuola dei miei figli.

Ripetuti sono stati i miei interventi presso il Comune di San Martino Sannita, proprietario dell’immobile, e presso la Direzione Scolastica, interventi in cui sollecitavo la verifica delle condizioni di sicurezza e di igiene dell’immobile, alla luce di pregresse e continuate infiltrazioni d’acqua piovana dai soffitti di alcune aule.

Dopo numerosi scambi di lettere e una riunione con la Dirigente Scolastica, il Responsabile di Prevenzione e Sicurezza della Scuola ed il Sindaco nonché un’ulteriore riunione allargata alle famiglie degli alunni, alcuni genitori, forse sobillati o male informati, mi hanno perfino insultato, contestandomi un’ eccessiva enfatizzazione del problema infiltrazioni nonché una sorta di procurato allarme, da me, invece, mai neanche ipotizzato nelle lettere che ho scritto ai soggetti competenti (e qui vale il motto “verba volant, scripta manent”) .


FINALMENTE


a dimostrazione che le mie non erano fisime personali o interventi pseudo - politici, contro o a favore di alcuno, e a rafforzare il detto che “il tempo è sempre galantuomo”, è di oggi (28/10/2010) l’affissione all’albo della Scuola delle comunicazioni ufficiali da parte del Comune e della Direzione Scolastica relative all’avvio immediato “di lavori di somma urgenza” al tetto della Scuola San Giacomo.

Lavori che, lo ricordo, durante la riunione con le famiglie degli alunni, erano stati definiti dal Sindaco come non urgenti e per i quali, comunque, non vi erano sufficienti fondi disponibili.

La Rete delle Rose Rosse ed il Presidio di Legalità e Giustizia di San Giorgio del Sannio, nel gioire per la soluzione ai problemi segnalati, fanno le seguenti considerazioni:

■ Solo chi non combatte non vince! E’ vero che, a volte, si perdono delle battaglie (e mi riferisco alle offese personali e gratuite che ho ricevuto in assemblea e al travisamento artato delle problematiche da me segnalate) ma alla fine le verità vengono sempre a galla come i nodi al pettine.
■E’ inutile dire che la Rete delle Rose Rosse non ne fa, ovviamente, una questione personale, tant’è che, anche attraverso questa nota, formalmente ringrazia l’Amministrazione Comunale di San Martino Sannita per la risoluzione del problema e per l’attenzione data alle mie segnalazioni in merito.
■ Infine, ma qui entro nel campo nella pura utopia, la sottoscritta, questa volta a titolo personale in quanto mamma, potrebbe legittimamente aspettarsi un po’ di scuse e qualche grazie per averci messo, unica e sola, la faccia in questa battaglia, con l’unico scopo di salvaguardare il benessere dei nostri bambini all’interno della comunità scolastica.

mercoledì 20 ottobre 2010

Il gioco del silenzio

Quando eravamo bambini, spesso, a scuola, le maestre ci facevano fare questo gioco sciocco per indurci a stare zitti per un po’. E noi tacevamo, perché chi più taceva avrebbe vinto e, magari, sarebbe diventato capoclasse per un giorno…

Da adulti, invece, giorno dopo giorno, ci accorgiamo che il silenzio è un’arma, non più un gioco, un’arma che ferisce più di una spada…il silenzio non è più assenza di parole ma presenza assordante di parole non dette, di quelle parole che, appunto perché non dette, fanno più male dei pugni in pieno viso…
E’ il caso, ad esempio, dei silenzi all’interno della coppia, quei silenzi tra moglie e marito che cominciano con un qualsiasi diverbio, si stratificano a volte, purtroppo, attraverso interminabili momenti di labbra cucite, si accrescono nelle incomprensioni e si trasformano, troppo spesso, non solo in indifferenza, ma in ostilità…

E’ il caso dei silenzi tra gli amici, amici che diventano, quasi sempre incomprensibilmente nemici: per invidia, per gelosia o perché divisi da amori, affari o da chissà che cosa.

E’ il caso dei parenti divisi da litigi rabbiosi per un’eredità, parenti che per tutta la vita si evitano, si ignorano, a volte anche di fronte alla morte.

E poi i silenzi di chi sa di essere bugiardo, i silenzi di chi sa già dove, come e quando ti colpirà alle spalle…

I silenzi dei saccenti che, sicuri di essere soltanto loro nel giusto, tacciono, quasi per una sorta di rispetto di fronte ai tuoi sfoghi per poi, subito dopo, compiangerti per la tua pochezza morale o tradirti nel nome, ca va sans dire, della verità, la loro verità.

Il silenzio uccide quando diventa insensibilità: chiusura agli altri, a tutti gli altri; quando si trasforma in vile inganno o costruisce falsità, dispetti, vendette ed si perde nei deliri di onnipotenza; quando si trasforma in menzogna e semina zizzania; quando diventa pesante perché avvelena e divide.

Troppi danni hanno fatto e fanno questi silenzi, silenzi testardi, silenzi sbagliati, silenzi inaspettati e, appunto per questo, sorprendentemente dolorosi…

Basterebbe riempirli questi silenzi, basterebbe…ma ci vuole coraggio, e il coraggio non è da tutti.

lunedì 18 ottobre 2010

La barzelletta del giorno


Sei malato di comunismo? I tuoi amici ti evitano? I tuoi familiari ti scherniscono? Persino il tuo cane l'ha capito e fa la pipì sulle tue ciabatte? La soluzione a tutto questo è davanti ai tuoi occhi e questo è il tuo momento per coglierla! Oggi ti offriamo la "Guida avanzata al Mastellismo"! Con i consigli del maestro Clemente potrai scegliere il percorso di recupero più adatto a te: 1) Basic - Programma "Radical-chic", ricìclati nel Partito Democratico, solo per oggi a soli 99€! 2) Medium - Programma "Non è mai troppo tardi", ricìclati nell' UdC, a soli 299€! 3) Advanced - Programma "Perché accontentarsi?", ricìclati nel PdL, contattaci per un preventivo personalizzato! Decine di migliaia di persone l'hanno già fatto! Walter Veltroni, Giuliano Ferrara e molti altri sono solo alcuni che oggi sono rinati grazie al nostro programma!!! Non lasciarti sfuggire questa occasione, chiamaci oggi!!!

sabato 16 ottobre 2010

La strategia della distrazione ovvero come parlare di tutto tranne che delle infiltrazioni dal tetto della Scuola!!!

Giovedì, durante l’assemblea dei genitori, insieme anche al Sindaco, alla Dirigente Scolastica e alla Responsabile del Plesso, per chiarire la vicenda delle infiltrazioni d’acqua dal tetto della Scuola Elementare San Giacomo di San Martino Sannita ho avuto la testimonianza diretta della veridicità della teoria di un grande, forse il più grande, teorico della comunicazione, Noam Chomsky, la teoria della “strategia delle distrazione”.

La “strategia della distrazione” è il primo dei dieci principi individuati da Chomsky nei suoi studi relativi alle metodologie usate dalle grandi lobbies (politici, imprenditori, pubblicitari, etc) per il controllo e la manipolazione dell’opinione pubblica.
Tale strategia è definita da Chomsky come l’elemento primordiale del controllo sociale e consiste nel deviare l’attenzione delle persone dai problemi importanti dando loro continue distrazioni e informazioni insignificanti.
Il punto principale di questa strategia, quindi, è mantenere la gente occupata, senza nessun tempo per pensare.

Detto questo, mi corre l’obbligo di raccontare brevissimamente cosa è successo:
il primo intervento, quello della Dirigente scolastica, dopo una breve parentesi sul rapporto di fiducia che deve esserci sempre tra Scuola e famiglie, ha confermato che il soffitto di un’aula ha delle perdite e presenta macchie di umidità, che è stato fatto un primo intervento d’urgenza da parte di alcuni operai del Comune ma che, il giorno dopo, le infiltrazioni si erano presentate anche in un’altra aula.

Il secondo intervento, quello del Responsabile Prevenzione e Sicurezza della Scuola ha dato esclusivamente informazioni relative al Decreto 81 del 9 aprile del 2008 che è la legge cui fare riferimento per l’argomento sicurezza nelle scuole.

Il terzo intervento, quello del Sindaco, ci ha fornito informazioni sulla stabilità e staticità della scuola e sulla sua resistenza ai sismi nella prima parte, per incentrarsi, poi, solo ed esclusivamente su una persona che con lettere, articoli di stampa e volantini distribuiti ai genitori avrebbe fatto allarmare la popolazione.

Dal momento che l’unica persona che aveva scritto lettere e un articolo sulla stampa nonché distribuito un volantino informativo ai genitori, sono io, ho ritenuto opportuno intervenire affermando a gran voce che io non avevo mai parlato di pericoli imminenti bensì avevo solo chiesto informazioni, chiarimenti e verifiche sulle condizioni del tetto, dal momento che già l’anno scorso si era presentata la stessa problematica.

L’incontro si è concluso di lì a poco, con un appuntamento di massima per la prossima settimana per verificare se nella scuola ci piove ancora oppure no.

Ora, dopo due giorni e a mente fredda, mi viene spontaneo chiedermi: ma non ci eravamo riuniti per capire se nella scuola c’erano veramente delle infiltrazioni, se è legittimo che i bambini continuino a far lezioni in ambienti umidi, quali provvedimenti è necessario prendere per ovviare a questa situazione e soprattutto chi li debba prendere?

A tutte queste domande non è stata data risposta.

La strategia della distrazione, evidentemente, colpisce ancora!!!

mercoledì 13 ottobre 2010

Bibi Aisha, una donna vittima della follia dei talebani

Quando ha ricevuto l'Enduring Heart Award dalle mani di Mary Shriver, moglie del governatore Arnold Schwarzenegger ed esponente del clan dei Kennedy, sfoggiava un sorriso smagliante, ma soprattutto un naso nuovo, anche se ancora un protesi. Protagonista è Bibi Aisha, la 18enne a cui il marito ha tagliato il naso.

A 16 anni, Aisha è stata costretta dal padre a sposare un talebano, spesso assente, ma la famiglia del marito la trattava "come una schiava", come lei stessa ha detto, oltre a farla a dormire in una stalla con gli animali. Ha provato così a scappare, ma, scoperta, è stata condannata da un giudice talebano all'amputazione di naso e orecchie. Ad eseguire la condanna, lo stesso marito, che l'ha poi abbandonata sulle montagne del sud dell'Afghanistan, dove è stata ritrovata in fin di vita e trasferita a Kabul, grazie all'associazione Women for Afghan Women.


Alla ragazza, il Time dedicò una copertina e ora ha ricevuto il premio, l'Enduring Heart Award appunto, che la fondazione Grossman Burn consegna alle donne coraggiose vittime della barbarie umana. E sarà proprio la fondazione californiana a finanziare l'operazione al naso. Come tutti, la fondazione californiana è stato scioccata dalla copertina di Time Magazine con il viso sfigurato della ragazza, che ha tentato di scappare dal marito talebano. Alla Shriver Aisha ha risposto con un sentito "thank you so much", grazie mille, consapevole che nei prossimi mesi per lei la vita cambierà completamente. <
Glielo auguriamo!!!

La barzelletta del giorno



L'intelligenza e' come la biancheria intima:
tutti dovremmo portarla, nessuno dovrebbe mostrarla.

I provocatori

Negli ultimi giorni mi è capitato spesso di confrontarmi con persone che mi sembrava provassero un piacere, addirittura fisico direi, nel contraddirmi, nell’attaccarmi, nel volermi sopraffare anche ad alta voce…

Mi sono chiesta, allora, ed ho cercato risposte nella letteratura psicologica e psichiatrica a riguardo, ma chi sono veramente questi provocatori?

Secondo la psicologia si tratta di persone che apparentemente fanno di tutto per innervosire gli altri: con un'aggressione verbale, un'opinione contraria o un modo di vestire fastidioso.

Si tratta spesso di individui che cercano solo di indurre nell'altro una reazione, cercano un'attenzione che diversamente pensano di non potere avere. Provocare, del resto, è il tentativo di innescare un dialogo, anche se con mezzi irritanti. La provocazione, comunque, è un'azione che può nascondere profondi disagi.

Il provocatore teme l'indifferenza più di tutto. Destabilizzare gli altri gli permette di porsi al centro. Secondo numerosi psichiatri i provocatori sono persone cui, da bambini, è mancata l'attenzione dei genitori o che hanno avuto un'educazione troppo repressiva e che, una volta adulti, cercano nello sguardo degli altri l'interesse che è stato negato loro nell'infanzia.

Vogliono, dunque, restare eterni adolescenti perché l'adolescenza è il momento in cui l'individuo si definisce, staccandosi dai genitori ed è quindi normale che ci si opponga, si provochi, per costruire se stessi e diventare adulti.

Ma c'è chi non esce mai dalla fasce adolescenziale e continua ad aggredire!

I provocatori sono persone che, se si sentono a disagio, parlano a sproposito, stuzzicano, rispondono male. Insomma, fanno uscire dai gangheri chi hanno di fronte!

In questo modo mascherano la loro insicurezza. I provocatori non si interrogano su di sé, non hanno opinioni particolari. Piuttosto che interrogarsi su ciò che essi stessi sono, su ciò che pensano, si appoggiano sul già detto e si riprendono le opinioni degli altri, ribaltandole.

In virtù di tutto ciò, cosa fare quando si ha di fronte un provocatore?

Sicuramente non bisogna fare il suo gioco: prenderlo di petto significherebbe dare adito alla sua aggressività. Nell'immediato, meglio lasciare cadere le sue affermazioni, prenderle con humor e ritornarci sopra in seguito, quando i toni si sono smorzati. Nei casi estremi essere d'accordo con chi aggredisce può essere il mezzo più adatto per disarcionarlo.

In generale, la cosa migliore è non rispondere, andarsene, lasciare il provocatore da solo.

Nelle ultime due volte che mi è capitato, ho sicuramente sbagliato ad accettare la sfida, ho provato ad ascoltare le loro ragioni, ed ho sbagliato.

La prossima volta un bel vaffanculo e la cosa si chiude lì!

martedì 12 ottobre 2010

La barzelletta del giorno

Ad un comizio politico arriva Bossi, e la folla urlante:
- Bossi, Bossi, Bossi.
Bossi comincia il comizio:
- Amici della lega....
- Bossi, Bossi, Bossi....
- Camicie Verdi !!
- Bossi, Bossi, Bossi.
- Vi devo dare una notizia terribile !!
- Bossi, Bossi, Bossi.
- Tra di noi c'e' uno stronzo !!
- Bossi, Bossi, Bossi.

Pubblicato il rapporto 2009 sulle pari opportunità tra uomini e donne («gender gap») stilato dal World Economic Forum

Nel rapporto 2009 sulle pari opportunità tra uomini e donne («gender gap») stilato dal World Economic Forum, l'Italia è scesa dalla 67esima allla 72esima posizione,superata da Vietnam, Romania e Paraguay e preceduta di poco dalla Tanzania...e ch'avimma dicere cchiù: chest'è!!!

Al primo posto si piazza l'Islanda (quarta nel 2008), davanti a Finlandia, Norvegia e Svezia. Seguono Nuova Zelanda, Sudafrica, Danimarca e Irlanda. Sorprendente il Lesotho al decimo posto (dal 16esimo), davanti a tutti i big europei: la Germania è 12esima, il Regno Unito 15esimo (entrambi in leggero calo), la Spagna 17esima e la Francia 18esima. Agli ultimi posti nel Vecchio Continente Repubblica Ceca (74esima) e Grecia (86esima). Il rapporto assegna poi il 31esimo posto gli Usa, in discesa di 3posizioni e il 75esimo al Giappone.

Il testo completo del Rapporto (in inglese) è disponibile qui

lunedì 11 ottobre 2010

La barzelletta del giorno


"Tiziano Ferro è gay. E allora?

Cosa dovremmo dire del fatto che Silvio Berlusconi è Presidente del Consiglio???"

Le prime piogge mettono già in ginocchio le città

Oggi prima pioggia d'autunno, insistente e copiosa...tanti i grossi e pericolosi pantani nelle strade urbane di San Giorgio del Sannio e sul raccordo autostradale per Benevento...mezz'ora di fila per uscire dal raccordo e non so quante buche prese...benvenuto autunno!!!

Tuttavia, non credo che sia tutta colpa dell'autunno..il problema ha molte sfaccettatura: mancanza di manutenzione delle strade, occlusione dei tombini (e nessuno che va a ripulirli), cattiva abitudine della gente di prendere la macchina anche per andare a prendere il pane dal fornaio (perchè piove e poi ci si bagna se si va a piedi), mancato utilizzo dei mezzi pubblici per andare a scuola o a lavoro e intasamento totale delle strade con centinaia di macchine in cui viaggia una sola persona (e se ci si mettesse d'accordo quantomeno ed si andasse a scuola o al lavoro in 2 o in 3 per auto? si ridurrebbe il numero delle auto per strada ed anche le emissioni di gas di scarico)...e non mi si dica che vorrei un mondo perfetto, perchè sono convinta che se tutti ci impegnassimo un pò di più ci si potrebbe almeno provare a riuscirci!!!

sabato 9 ottobre 2010

Lo sfacelo sociale e civile di San Giorgio del Sannio

L’ultimo episodio di devianza avvenuto a San Giorgio del Sannio solo ieri pomeriggio, un uomo che si masturbava guardando le giovani pattinatrici che si allenavano in via dei Sanniti, è la testimonianza della sfacelo civile e sociale che regna a San Giorgio del Sannio!

Io stessa ho assistito ad un episodio analogo in un vicoletto presso Via San Francesco alle 5 del pomeriggio ed ho dovuto allontanare di corsa i miei figli che intanto mi chiedevano cosa fossero quei gemiti che avevano sentito.
Ho avvertito anche delle persone che sapevo abitassero nei palazzi limitrofi affinché la cosa non passasse sotto silenzio, ma, evidentemente, masturbarsi in strada sta diventando un costume solito a San Giorgio del Sannio!

San Giorgio sta cadendo vertiginosamente verso il basso, verso una deriva sociale e civile che non ha precedenti ed i cittadini rimangono spettatori di quanto accade, come se si trattasse di un programma televisivo:il cittadino non vive il suo paese ma lo osserva standone un passo fuori, quello che accade non gli interessa e non gli interesserà fino a quando non succederà qualcosa che lo coinvolga in prima persona.

Manca ogni visione prospettica dei danni che possono fare tutte le forme di disagio sociale presenti sul territorio, manca il senso della comunità e del bene comune, manca la volontà dei cittadini e dell’amministrazione di lavorare per il miglioramento delle condizioni di vita dei giovani e delle classi più deboli e svantaggiate.

E’ in questo contesto di disaffezione civica, che proliferano i casi di disagio sociale, il vandalismo nelle scuole, il bullismo, l’aumento vertiginoso del consumo di alcol e droghe in età adolescenziale, il lancio di sassi dai cavalcavia, lo stalking, le violenze materiali e psicologiche in famiglia e fuori.

E di questa disaffezione civica tutti i cittadini di San Giorgio sono compartecipi perché nulla fanno per contribuire ad eliminarla.

E di questo disagio sociale tutti i cittadini di San Giorgio sono concause perché continuano a guardarlo dall’esterno e a non fare nulla dal momento che (o meglio forse, fino a che) quel disagio non li coinvolge direttamente.

Qualche giorno fa mi è stato candidamente detto da un sangiorgese, ed è solo l’ultimo in ordine di tempo, che è inutile che io scriva sui giornali, faccia esposti all’Amministrazione, mi candidi alle elezioni, potrei pure salire sopra il tetto di casa mia e mettermi ad urlare a tutti il mio dissenso, tanto, io resto sempre una straniera, non sono nativa e non posso capire le dinamiche sociali di San Giorgio e per questo nessuno considera attendibili le mie critiche e le mie proposte…

Che assurdità!!!

Sta di fatto, comunque, che, pur non essendo nativa, pur non essendo sangiorgese di nascita, io continuo a scrivere sui giornali, a fare esposti all’Amministrazione, a candidarmi alle elezioni, e se sarà necessario, sono disposta a salire pure su qualche tetto (anche se ormai è già fuori moda!)... la maggior parte dei sangiorgesi, invece, fatti salvi alcuni, pochi a dire il vero, illuminati e qualche sparuto consigliere di opposizione, continua a non far niente e a voltarsi dall’altra parte!

Ma cosa deve accadere perché ci si renda conto che siamo ormai nel fango fino al collo?
O forse devo pensare che a questa condizione si è talmente abituati da non percepirne la gravità?
O forse ancora stare nel fango fino al collo è pur sempre meglio che esserne sommersi?

Ancora una volta mi si dirà che me la canto e me la suono da sola...in realtà, attendo soltanto che un recital solistico diventi al più presto un concerto per orchestra!

venerdì 8 ottobre 2010

Lo togliamo o no il sole delle Alpi dalla scuola di Adro?

Vi ricordate di quell'imprenditore bresciano che solo qualche mese fa aveva versato 10mila euro per pagare la mensa ai bambini che ne erano stati esclusi per il mancato pagamento della retta?

Bene, Silvano Lancini (da non confondere col sindaco di Adro, Oscar Danilo Lancini) è ritornato alla ribalta oggi proponendo una colletta per eliminare (finalmente, aggiungo io) i simboli leghisti dalla scuola di Adro.
Propone, infatti, di fare una colletta tra cittadini e intanto quantifica quanto ci vorrebbe a “bonificare” l’istituto: 3mila euro.
Se il progetto complessivo è troppo ambizioso si possono ripulire i soli banchi (200 euro), il tetto (600 euro) o i cartelli in giardino (60 euro).

Ottima idea direi, anche se c'è sempre da rammaricarsi del fatto che i guai del centro destra devono sempre ripararli gli altri!!!

giovedì 7 ottobre 2010

La società civile italiana riunita nella campagna “zerozerocinque” chiede al Governo italiano di sostenere la proposta della FTT

Una micro tassa sulle transazioni finanziarie, pari allo 0,05% del valore di ogni transazione sui mercati finanziari, potrebbe generare su scala mondiale fino a 655 miliardi di dollari l'anno: una cifra importante per rilanciare le politiche sociali nel Nord e nel Sud del mondo nonostante gli effetti della crisi economica globale - dice Andrea Baranes, portavoce della Campagna “zerozerocinque”.

Purtroppo il Governo Italiano, rappresentato a New York non dal presidente del Consiglio, ma dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha assunto una posizione attendista ribadendo in più occasioni, anche per voce del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che una tassa sulle transazioni finanziarie sarebbe una sorta di utopia eticamente valida, ma realizzabile solo su scala mondiale. Invece, studi autorevoli hanno dimostrato che, anche se applicata nella sola zona euro, una piccola tassa sulle transazioni finanziarie frenerebbe gli eccessi speculativi senza scoraggiare gli investimenti di medio-lungo periodo. La Gran Bretagna, ad esempio, già applica una forma simile di tassazione, senza che la City di Londra abbia perso la sua capacità di attirare investitori”.

La tassa - spiega ancora Baranes - potrebbe essere applicata inizialmente alle operazioni più altamente speculative, come quelle degli hedge funds o quelle su titoli derivati che sono state all'origine della crisi finanziaria del 2008-2009 e di cui tutti stiamo ancora pagando le conseguenze nel Nord e ancora di più nel Sud del mondo. Auspichiamo davvero che il Governo Italiano approfondisca la questione e sostenga con forza la proposta avanzata da Francia e Spagna al summit di New York».

“La tassazione della finanza speculativa e della iperattività tipica delle banche d'affari - sostiene Giacinto Palladino della Fiba-CISL - è un'iniziativa di equità fiscale e sociale. All'acme della crisi più violenta che mina la coesione interna degli stessi Stati sviluppati, il ricavato della "0,05" tornerebbe utile per numerosi interventi nell'interesse delle comunità, a partire dal raggiungimento degli Obiettivi del Millennio."

L'Italia si è presentata al Summit con gravi ritardi nel mantenere il suo impegno finanziario per raggiungere gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Non solo. Rispetto ai traguardi concordati a livello europeo, il nostro paese finora è responsabile del 40% del deficit UE per quanto riguarda gli aiuti ai paesi più poveri.

Ancora sulla FTT (tassa sulle transazioni finanziarie)

Da l'Unità di ieri 6 ottobre 2010, un articolo molto interessante di Stefano Fassina:


Torniamo alla realtà. Lavoro che manca ed imprese in sofferenza. Viaggio di sola andata dalla precarietà alla disoccupazione per troppi giovani. Esodo di braccia abili e cervelli freschi dal Mezzogiorno. Metà delle donne, soprattutto madri, fuori dal mercato del lavoro. Una quarta settimana sempre più lunga e sempre più vuota per milioni di famiglie. Redditi e ricchezze immense in sempre meno mani, sempre più potenti nella finanza, nell’economia, nei media, nella politica. Furti di futuro per i figli del popolo, in una scuola pubblica umiliata dal Ministro Gelmini, braccio operativo del mitico Tremonti. E poi, smarrimento dell’Europa, guidata da una destra miope, lontana dai padri fondatori, prigioniera di una “cultura della stabilità” ottusa ed autolesionista in quanto priva di una strategia per la crescita ed il lavoro. Quindi, regressione del lavoro in nome della modernità, più lavoro, meno diritti, la linea del Ministro Sacconi nell'epoca Dopo Cristo. Fabbrica Italia non partirà se non ci sarà l’impegno formale delle organizzazioni sindacali ad assumersi precise responsabilità del progetto: ma quale progetto, quali responsabilità dott. Marchionne?

Il più grande ostacolo per l'uscita dalla crisi è di ordine culturale: siamo da quattro anni nel tunnel, sempre più nubi si vedono all'orizzonte, ma il pensiero diffuso non si è svegliato dal “sonno dogmatico”. Dobbiamo guardare alla logica di funzionamento del sistema, indicano Böckenförde e Bazoli in Chiesa e capitalismo. Invece, per inerzia intellettuale e corporativismo cieco, si continuano a riproporre le ricette fallite della crescita bugiarda. È necessaria una svolta culturale, prima che politica, per rimettere a posto un ordine economico e sociale insostenibile, per rianimare la voglia di futuro. «La radicalità non è in noi, ma nella realtà di fronte a noi». Ha ragione Alfredo Reichlin.

Allora, incominciamo ad affrontare la causa di fondo dell’afasia dei riformisti: lo scarto tra la forza dell’economia globale e la triste anemia della politica locale. Proviamo a costruire un’offensiva per riportare la politica a dimensione dell’economia. Al di là dei tecnicismi, ecco il senso della proposta di tassa sulle transazioni finanziarie, una piccola tassa sulla compravendita di derivati ed altri prodotti scambiati a fini meramente speculativi. Certo, c’è bisogno di coordinamento internazionale. Ma, l'Unione Europea può far da apripista per mettere al centro del G20 di Seul a Novembre una tassa sulle transazioni finanziarie dello 0,05%. Si rallentano le speculazioni di brevissimo periodo e si raccolgono risorse per gli investimenti produttivi. Il Global Progressive Forum, partecipato da tutti i partiti democratici e socialisti del mondo, da oltre un anno è impegnato, insieme a mille sindacati, associazioni e movimenti, in Italia zerozerocinque.it, a portare avanti l’iniziativa.

Secondo i calcoli della “Foundation for European Progressive Studies”, nel 2011, con l’aliquota dello 0,05%, si possono raccogliere nella UE quasi 200 miliardi di euro, l’1,5 del Pil. In Italia, si può arrivare a quasi 4 miliardi, l’equivalente di un anno di tagli alla scuola pubblica.

Alziamo lo sguardo. Se non ora, quando?

Un'idea rivoluzionaria per portare ossigeno alle finanze pubbliche mondiali: la Ftt, Financial Transaction Tax (tassa sulle transazioni finanziarie)

Da l'Unità di ieri 6 ottobre 2010, un articolo molto interessante di Cinzia Zambrano:

L’idea: quella di tassare chi gioca con la speculazione. L’obiettivo: quello di produrre una somma di denaro tale da: 1) ridurre il debito pubblico dei Paesi Ue; 2) finanziare le politiche sociali e di cooperazione allo sviluppo; 3) scoraggiare le speculazioni-lampo; 4) contribuire a una maggiore stabilità dei mercati finanziari.

Stiamo parlando della Ftt, Financial Transaction Tax (la tassa sulle transazioni finanziarie), quello 0,05% che tanto preoccupa apparati di lobbying, giganti finanziari come Stati Uniti e Gran Bretagna. Eppure l’imposta, definita “ridicola” dal nostro premier Silvio Berlusconi, e propagandisticamente caldeggiata invece dal suo amico d’Oltralpe Nicolas Sarkozy in sede Onu, potrebbe rappresentare una risorsa importante per dare ossigeno alle casse statali e superare gli effetti di crisi economica mondiale che ancora ci attanaglia.

Campagna
Ne è convinto il Pse, che a Bruxelles si è fatto promotore di una campagna che fa capo alla piattaforma Europeans for financial reform, coordinata dal presidente del Pse Poul Nyrup Rasmussen.
Le ragioni? Ecco alcuni numeri. Secondo l’Austrian Institute for Economic Research, se la tassa venisse applicata a livello globale allo 0,05%, il gettito raccolto potrebbe attestarsi fra i 500 e i 1000 miliardi di dollari l’anno. Applicata nei soli Paesi dell’Unione europea la Ftt “frutterebbe” circa 200 miliardi di euro.

Una somma notevole, la cui destinazione potrebbe essere dal risanamento delle finanze pubbliche, per esempio, all’innovazione, all’istruzione, agli Obiettivi del Millennio, o ancora per mantenere in salute il welfare europeo sempre più “tagliuzzato”.

Leggendo le cifre, verrebbe da dire: facciamola subito. Ma la strada appare, per ora, tutt’altro che in discesa.
Pochi giorni fa il Pse ha fatto il punto. Alla riunione ha preso parte anche l’europarlamentare Pd Leonardo Domenici. Che in una lettera aperta ai vertici del Partito democratico, ha chiesto a Bersani di «non perdere l’occasione e farsi promotore in Italia di un disegno di legge» sulla Ftt.

«Una delle decisioni prese - ci conferma infatti Domenici- è quella di fare, a cura dei gruppi democratici, progressisti e socialisti, una presentazione coordinata di proposte di legge per l’istituzione della tassa sulle transazioni nei parlamenti nazionali dei paesi membri dell'Unione europea». Un primo passo, concreto, per smuovere le acque e canalizzare l’attenzione sulla tassa.

Vantaggi
Per i promotori, i vantaggi sarebbero tutt’altro che insignificanti. Se la Ftt fosse introdotta in un primo momento a livello dei singoli paesi, le rispettive autorità nazionali ne controllerebbero ogni aspetto e deciderebbero autonomamente quanto e dove utilizzare il gettito raccolto: debito pubblico, sostegno all’occupazione, aiuti sociali.

In maniera ancora più generale, parte del gettito potrebbe essere utilizzata anche per il finanziamento dei Beni Pubblici Globali. Parliamo di quei beni - dalla biodiversità alla tutela del clima fino alla stessa stabilità finanziaria - che interessano l’insieme dell’umanità e che nessun governo è in grado di assicurare autonomamente.

Parigi e Berlino si sono espressi già a favore della tassa. Così come il premier spagnolo Zapatero. Ha detto sì anche il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Durao Barroso, secondo cui «è ora che le banche restituiscano quanto hanno ricevuto e tornino al servizio dei cittadini e delle imprese».

Detrattori
Ma i detrattori non mancano. Dalle grandi banche d’affari internazionali salvate dalla crisi con i fondi pubblici incassando profitti enormi, ai capi di governo. Tra questi anche il premier Berlusconi che definisce la tassa “ridicola”. Gli fa eco il ministro Giulio Tremonti, secondo cui è “un’idea affascinante sul piano politico ed etico, ma o nel G20 la fanno tutti o diventa un suicidio, torna indietro come un boomerang”. Una delle ragioni addotte per contrastarla è infatti la temibile fuga di capitali su altri mercati. Il presidente della Bce Trichet lo ha detto chiaramente al Parlamento Ue: «Una simile tassa non è consigliabile ed è molto difficile da mettere in pratica», oltretutto «porterebbe al dislocamento delle transazioni in altri luoghi».

Ma i promotori replicano: la tassa (dallo 0,001 allo 0,05%) che sia applicherebbe a tutti i movimenti finanziari superiori a 200mila euro, non avrebbe nessun effetto sui movimenti di capitale a scopo produttivo, ma rappresenterebbe invece un fortissimo freno ai rapidi spostamenti di capitale e titoli a scopo speculativo. Di più. Secondo Domenici, «è uno strumento concreto per riportare la finanza al servizio dell’economia reale, per trovare le risorse necessarie allo sviluppo e per favorire la trasparenza dei mercati finanziari. Bisogna uscire da questa crisi risanando i conti ma non facendo pagare il prezzo ai lavoratori ed ai contribuenti o cancellando il welfare. In un momento come questo le misure di austerità vanno a colpire solo i più deboli, è necessario invece recuperare risorse per costruire un nuovo e più efficace welfare e per fare nuovi investimenti».

La mobilitazione è già partita. In America il dibattito è stato aperto dagli economisti Paul Krugman e da Joseph Stiglitz, ma il presidente Obama finora non è riuscito a riformare Wall Street, frenato anche dalle imminenti (a novembre) Mid Term. In Europa numerose associazioni, organizzazioni sindacali e singoli cittadini si stanno muovendo per “rompere il silenzio”.
A Bruxelles i socialdemocratici tedeschi e austriaci hanno lanciato l’idea di raccogliere un milione di firme in base a quanto previsto dall'Art. 11 del Trattato di Lisbona per invitare la Commissione europea a presentare una proposta. L’obiettivo è chiaro: chiedere al prossimo G20, previsto a novembre Seul, l’introduzione di Ftt.

A Venezia monta la polemica sulle canzoni napoletane in gondola: sono le preferite, bisogna eliminarle e cantare canzoni venete!!!

Oltre ad essere dei cafoni, i leghisti, tutti i leghisti,politici e ministri in primis, sono profondamente ignoranti!!!

La canzone napoletana è un patrimonio universale, studiata, cantata e diffusa in ogni parte del mondo!!!

Ma cantatevi quello che vi pare sulle gondole, che ai napoletani e agli amanti della canzone napoletana non gliene frega niente....
anzi, potranno solo essere contenti se i turisti chiederanno di tacere piuttosto che ascoltare "La biondina in gondoleta"!!!

Qui l'articolo de Il Corriere del Mezzogiorno di oggi sull'argomento

La strana vicenda di Zamparini e dell'Ipermercato "I Sanniti" a Benevento....

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Benevento, Maria di Carlo, relativamente all'inchiesta sulla costruzione e apertura nell’ottobre 2006 del centro commerciale I Sanniti, non ha accolto la richiesta di arresto per Zamparini nonchè la richiesta di arresto dell’assessore del comune di Benevento, Aldo Damiano ed altri provvedimenti restrittivi a carico di funzionari comunali, tecnici e collaboratori di Zamparini.Il Pm che ha svolto le indagini, Antonio Clemente, aveva anche iscritto al registro degli indagati i coniugi Mastella.
Il pm Clemente però insiste ed ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame che si pronuncerà il prossimo 5 novembre.

Qui l'articolo di Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento, associazione per la città sostenibile contro il malaffare, che aveva presentato l'esposto relativo alle strane procedure per la realizzazione del Centro commerciale I Sanniti dal quale è poi scaturita un'indagine durata quattro anni.

Qui il dossier di AltraBenevento sugli ipermercati in città

mercoledì 6 ottobre 2010

Come si combatte il caro libri? Con "BookInProgress"!!!

Contro la crisi ecco i libri fai da te.

Non si tratta di un'attività illegale, bensì del progetto «Bookinprogress», lanciato nel 2009 dall’Itis Majorana di Brindisi e diffuso in 14 istituti di tutta Italia. Un progetto nato con lo scopo di abbattere i costi dei testi scolastici per le famiglie attraverso un vero e proprio fai da te. Il prezzo è di 5 euro per ogni libro, con in media un risparmio per le famiglie di 300 euro.


Questo è un progetto veramente valido che merita il nostro plauso!!!
Ecco la lettera che ho inviato al Preside dell'Istituto Maiorana, Salvatore Giuliano.

Gentile Prof. Giuliano,
Gentili professori Ist. Maiorana,

mi chiamo Elvira Santaniello e sono Responsabile del Movimento Rete Rose Rosse Campania, Presidio di Legalità e Giustizia di San Giorgio del Sannio (Bn).

Ho letto dai giornali della vostra interessantissima iniziativa "BookInProgress" e, soprattutto, ho visto su Rai 3 il servizio che vi riguardava.

Chi vi scrive vive in un territorio martoriato dalla crisi e dai tagli alla scuola, un territorio che, con le famose leonesse sannite, ha dato inizio alle proteste sui tetti dei provveditorati e agli scioperi della fame per protestare contro la Riforma Gelmini, e che qualche giorno fa ha visto la clamorosa protesta di alcuni genitori, cassintegrati, che hanno minacciato di non iscrivere o di ritirare da scuola i propri figli proprio a causa dell'eccessivo costo dei libri.

In questo contesto, il venire a conoscenza di una iniziativa importantissima come la vostra mi convince sempre di più che ancora c'è chi crede e opera per una scuola di qualità volta principalmente all'apprendimento e al miglioramento continuo e costante delle condizioni per l'apprendimento, valorizzando la figura dell'insegnante e non mortificandola come accade nel caso dei precari.

In virtù di ciò, la Rete delle Rose Rosse Campania, che rappresento, esprime il suo plauso nei confronti del progetto "BookInProgress" e vi invita a Benevento per pubblicizzare nel nostro territorio il vostro progetto

martedì 5 ottobre 2010

Il parere di Margherita Hack sulle barzelletta di Berlusconi su Rosy Bindi:semplicemente fantastica Margherita!!!

Questa è la Barzelletta del Nano:



Questo il commento di una STREPITOSA Margherita Hack!!!

lunedì 4 ottobre 2010

4 ottobre: San Francesco d'Assisi

Ricordare il crollo della volta della navata centrale della Basilica di San Francesco ad Assisi ed il successivo restauro mi sembra un ottimo modo per festeggiare la ricorrenza di San Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia.



domenica 3 ottobre 2010

Il pedaggio sul Raccordo Autostradale Benevento - Castel del Lago che entrerà in vigore dal prossimo maggio è assolutamente ingiusto!!!

Sono 24, tra autostrade e raccordi autostradali, le tratte in gestione diretta Anas che dal 1 maggio 2011 diventeranno a pagamento e il pedaggio avverra’ attraverso un sistema senza caselli. Complessivamente 1.316,7 chilometri di autostrade tra cui il Grande Raccordo Anulare che circonda la capitale e la A3 Salerno-Reggio Calabria. Tra le tratte autostradali interessate dal bando da 150 milioni di euro dell’Anas c’è anche il Raccordo Autostradale che conduce a Castel Del Lago. In pratica chi utilizza il raccordo autostradale per recarsi a da Benevento a San Giorgio del Sannio (solo per fare un esempio) dovrà pagare.

Si tratterebbe di un sistema di pagamento senza barriere (genericamente chiamato “free flow”) che, stando alle possibili ipotesi, potrebbe essere un sistema come quello del telepass oppure uno con telecamere che rilevino la presenza sulle auto di bollini prepagati sul modello delle autostrade svizzere.

Sull'argomento, che interessa una gran fetta di popolazione beneventana e sangiorgese che si muove più volte al giorno su questo Raccordo, registriamo con favore la dichiarazione di contrarietà con atto formale della Provincia di Benevento durante il Consiglio Provinciale svoltosi ieri 1 ottobre 2010.

Il Consiglio si è espresso a voti unanimi con un Ordine del giorno, fuori dall’elenco degli argomenti originariamente previsto, su proposta dei consiglieri Cosimo Izzo, Claudio Ricci e Mario Marotta.
Nel documento, il Consiglio provinciale, ricordato che il Parlamento ha varato una legge che entro il 30 aprile introdurrà i pedaggi autostradali in relazione ai costi d’investimento, manutenzione straordinaria oltre a quelli relativi alla gestione dell’Anas, ha sottolineato che il Sannio è interessato dal raccordo Castel del Lago – Benevento, infrastruttura essenziale per i collegamenti con l’autostrada Napoli – Bari e verso Roma.
La misura si scontra, sostiene il Consiglio provinciale, con la realtà di fatto che vede il Sannio essere l’unica provincia campana a non essere toccata dalla rete autostradale, tanto è vero che lo stesso raccordo non ha affatto le caratteristiche, così come indicate dal Codice della Strada, di infrastruttura autostradale (sebbene ne abbia il nome). Mancano, infatti, le corsie di emergenza, le recinzioni, i sistemi di assistenza all’utenza: ne consegue, sostiene il Consiglio provinciale, che «non sussistono le condizioni per poter legittimamente imporre il pedaggio a carico dei cittadini utilizzatori del servizio».

Il Consiglio, inoltre, ha rimarcato un altro concetto: la viabilità alternativa, cioè la statale 7 Appia, ad una sola corsia per senso di marcia, «non è assolutamente in grado di reggere un sicuro aumento del traffico veicolare conseguente all’onerosità della percorrenza del tratto di raccordo parallelo alla stessa».
Dalla Rocca dei Rettori, dunque, l’Assemblea consiliare ha voluto esprimere «ferma contrarietà nei confronti di un provvedimento immotivato e privo di reali vantaggi per gli automobilisti, ma che in compenso rappresenta anche un ulteriore colpo all’economia provinciale».
Il Consiglio ha dunque chiesto a voti unanimi alla deputazione regionale e nazionale d’intervenire presso gli organi competenti dell’ANAS affinché la decisione possa essere rivista in quanto:
«1) il raccordo non ha le caratteristiche di tratto autostradale;
2) il pagamento del pedaggio non può avvenire senza l’intervento di adeguamento dello stesso alle caratteristiche di autostrada;
3) la viabilità alternativa è del tutto inadeguata e necessita, prima che il raccordo sia reso a pagamento, di significativi interventi strutturali, anche in ossequio al contenuto dell’ordine del giorno a firma dello stesso senatore Cosimo Izzo al Disegno di legge n. 2323, accolto peraltro dal Governo centrale, in sede di approvazione del provvedimento».

La Rete delle Rose Rosse Campania, considerando che l'introduzione di tale pedaggio su un raccordo che, pur essendo considerato tale dal punto di vista burocratico e legislativo, non ha le caratteristiche tecniche di raccordo autostradale, determinerebbe un grave danno economico ai tanti pendolari e alle tante piccole aziende che utilizzano questa tratta più volte al giorno, e considerando che la Statale 7 Appia non è in grado di supportare un aumento di traffico, essendo essa l'unico percorso alternativo per evitare il pagamento del pedaggio, chiede a tutti gli organi rappresentativi locali di intervenire in maniera bipartisan presso gli organi competenti dell’ANAS affinchè si provveda a riconsiderare l'attuabilità del provvedimento preso