mercoledì 20 ottobre 2010

Il gioco del silenzio

Quando eravamo bambini, spesso, a scuola, le maestre ci facevano fare questo gioco sciocco per indurci a stare zitti per un po’. E noi tacevamo, perché chi più taceva avrebbe vinto e, magari, sarebbe diventato capoclasse per un giorno…

Da adulti, invece, giorno dopo giorno, ci accorgiamo che il silenzio è un’arma, non più un gioco, un’arma che ferisce più di una spada…il silenzio non è più assenza di parole ma presenza assordante di parole non dette, di quelle parole che, appunto perché non dette, fanno più male dei pugni in pieno viso…
E’ il caso, ad esempio, dei silenzi all’interno della coppia, quei silenzi tra moglie e marito che cominciano con un qualsiasi diverbio, si stratificano a volte, purtroppo, attraverso interminabili momenti di labbra cucite, si accrescono nelle incomprensioni e si trasformano, troppo spesso, non solo in indifferenza, ma in ostilità…

E’ il caso dei silenzi tra gli amici, amici che diventano, quasi sempre incomprensibilmente nemici: per invidia, per gelosia o perché divisi da amori, affari o da chissà che cosa.

E’ il caso dei parenti divisi da litigi rabbiosi per un’eredità, parenti che per tutta la vita si evitano, si ignorano, a volte anche di fronte alla morte.

E poi i silenzi di chi sa di essere bugiardo, i silenzi di chi sa già dove, come e quando ti colpirà alle spalle…

I silenzi dei saccenti che, sicuri di essere soltanto loro nel giusto, tacciono, quasi per una sorta di rispetto di fronte ai tuoi sfoghi per poi, subito dopo, compiangerti per la tua pochezza morale o tradirti nel nome, ca va sans dire, della verità, la loro verità.

Il silenzio uccide quando diventa insensibilità: chiusura agli altri, a tutti gli altri; quando si trasforma in vile inganno o costruisce falsità, dispetti, vendette ed si perde nei deliri di onnipotenza; quando si trasforma in menzogna e semina zizzania; quando diventa pesante perché avvelena e divide.

Troppi danni hanno fatto e fanno questi silenzi, silenzi testardi, silenzi sbagliati, silenzi inaspettati e, appunto per questo, sorprendentemente dolorosi…

Basterebbe riempirli questi silenzi, basterebbe…ma ci vuole coraggio, e il coraggio non è da tutti.

Nessun commento:

Posta un commento