L’ultimo episodio di devianza avvenuto a San Giorgio del Sannio solo ieri pomeriggio, un uomo che si masturbava guardando le giovani pattinatrici che si allenavano in via dei Sanniti, è la testimonianza della sfacelo civile e sociale che regna a San Giorgio del Sannio!
Io stessa ho assistito ad un episodio analogo in un vicoletto presso Via San Francesco alle 5 del pomeriggio ed ho dovuto allontanare di corsa i miei figli che intanto mi chiedevano cosa fossero quei gemiti che avevano sentito.
Ho avvertito anche delle persone che sapevo abitassero nei palazzi limitrofi affinché la cosa non passasse sotto silenzio, ma, evidentemente, masturbarsi in strada sta diventando un costume solito a San Giorgio del Sannio!
San Giorgio sta cadendo vertiginosamente verso il basso, verso una deriva sociale e civile che non ha precedenti ed i cittadini rimangono spettatori di quanto accade, come se si trattasse di un programma televisivo:il cittadino non vive il suo paese ma lo osserva standone un passo fuori, quello che accade non gli interessa e non gli interesserà fino a quando non succederà qualcosa che lo coinvolga in prima persona.
Manca ogni visione prospettica dei danni che possono fare tutte le forme di disagio sociale presenti sul territorio, manca il senso della comunità e del bene comune, manca la volontà dei cittadini e dell’amministrazione di lavorare per il miglioramento delle condizioni di vita dei giovani e delle classi più deboli e svantaggiate.
E’ in questo contesto di disaffezione civica, che proliferano i casi di disagio sociale, il vandalismo nelle scuole, il bullismo, l’aumento vertiginoso del consumo di alcol e droghe in età adolescenziale, il lancio di sassi dai cavalcavia, lo stalking, le violenze materiali e psicologiche in famiglia e fuori.
E di questa disaffezione civica tutti i cittadini di San Giorgio sono compartecipi perché nulla fanno per contribuire ad eliminarla.
E di questo disagio sociale tutti i cittadini di San Giorgio sono concause perché continuano a guardarlo dall’esterno e a non fare nulla dal momento che (o meglio forse, fino a che) quel disagio non li coinvolge direttamente.
Qualche giorno fa mi è stato candidamente detto da un sangiorgese, ed è solo l’ultimo in ordine di tempo, che è inutile che io scriva sui giornali, faccia esposti all’Amministrazione, mi candidi alle elezioni, potrei pure salire sopra il tetto di casa mia e mettermi ad urlare a tutti il mio dissenso, tanto, io resto sempre una straniera, non sono nativa e non posso capire le dinamiche sociali di San Giorgio e per questo nessuno considera attendibili le mie critiche e le mie proposte…
Che assurdità!!!
Sta di fatto, comunque, che, pur non essendo nativa, pur non essendo sangiorgese di nascita, io continuo a scrivere sui giornali, a fare esposti all’Amministrazione, a candidarmi alle elezioni, e se sarà necessario, sono disposta a salire pure su qualche tetto (anche se ormai è già fuori moda!)... la maggior parte dei sangiorgesi, invece, fatti salvi alcuni, pochi a dire il vero, illuminati e qualche sparuto consigliere di opposizione, continua a non far niente e a voltarsi dall’altra parte!
Ma cosa deve accadere perché ci si renda conto che siamo ormai nel fango fino al collo?
O forse devo pensare che a questa condizione si è talmente abituati da non percepirne la gravità?
O forse ancora stare nel fango fino al collo è pur sempre meglio che esserne sommersi?
Ancora una volta mi si dirà che me la canto e me la suono da sola...in realtà, attendo soltanto che un recital solistico diventi al più presto un concerto per orchestra!
sabato 9 ottobre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento