domenica 27 febbraio 2011

Il presidente della Repubblica ha promulgato il decreto Milleproroghe...

...ma Napolitano è soddisfatto a metà.
"Si è preso atto - si legge, infatti, nel comunicato del Quirinale - che governo e Parlamento hanno provveduto ad espungere dal testo molte delle aggiunte sulle quali erano stati formulati rilievi da parte del Capo dello Stato. Restano comunque disposizioni in ordine alle quali potranno essere successivamente adottati gli opportuni correttivi, alcuni dei quali sono del resto indicati in appositi ordini del giorno approvati dalle Camere o accolti dal Governo...Il Presidente Napolitano - prosegue la nota- ha preso atto dell'impegno assunto dal Governo e dai Presidenti dei gruppi parlamentari di attenersi d'ora in avanti al criterio di una sostanziale inemendabilità dei decreti-legge"

Grazie ai rilievi posti da Presidente Napolitano, comunque, sono state cancellate alcune misure molto discusse.
Tra queste c’è quella che riguarda le discusse liste provinciali per i precari della scuola, fortemente voluto dalla Lega. Restano in vigore le liste uniche nazionali, e salta l’obbligo per i docenti di iscriversi alla sola lista della provincia di residenza.

Abolita anche la norma che consente ai comuni con più di un milione di abitanti di aumentare il numero di assessori e consiglieri comunali. Era una norma voluta dal sindaco di Roma, Alemanno, che aveva bisogno di "bilanciare" la sua giunta tra le diverse correnti, dopo l'ultimo rimpasto.
Scontenti sono anche molti deputati del Sud: tra le misure eliminate c’è il blocco delle demolizioni per gli abusi edilizi in Campania, e la proroga delle concessioni edilizie nell’area dell’Etna, in Sicilia.

Chi ha di che essere soddisfatta è la Lega, che, nonostante le liste dei precari, vede salva la proroga delle multe per le quote latte. Per il resto, nonostante gli auspici di chi sperava nella cancellazione delle tasse, resta il balzello di un euro sul cinema, così come rimane la possibilità per le regioni di aumentare le addizionali di propria competenza in caso di calamità naturali. Così come rimane l'odioso comma "salva banche", che tagli ai tempi per le cause contro l'anatocismo.
Salvi pure i fondi per gli enti lirici di Verona e di Milano.

Per quanto riguarda gli altri commi, meno “noti”, il maxiemendamento fa saltare le norme per la riorganizzazione della Consob e il divieto fino a tutto il 2012 di acquistare un quotidiano per Mediaset, Sky e Telecom. Il divieto - che si basa su parametri fatturato delle aziende con Pay tv - resterà valido solo fino a 31 dicembre 2011.

Ma forse la cosa più curiosa, che è passata un pò sotto silenzio ai più ma è stata, invece, sottolineata dai maliziosi, è che nel mare magnum dei provvedimenti modificati ce n'era uno che interessava direttamente il presidente del Consiglio.
Si tratta della 'Giornata della memoria per le vittime del terremoto', istituita il 6 aprile, giorno dell'anniversario della tragedia d'Abruzzo. Nulla di strano, se non fosse che, come fanno notare i più maliziosi, la festa cade proprio nel giorno in cui è fissata la prima udienza del caso Ruby, che vede il capo del governo imputato per concussione e prostituzione minorile. Nel testo dell'ormai "fu" milleproroghe si precisa che "tale giornata non costituisce festività ai fini lavorativi", ma lascia spazio alle celebrazioni ufficiali. Il diavolo fa le pentole...

Fonte Il Salvagente.it

sabato 26 febbraio 2011

Nasce a Benevento il Comitato Provinciale “se non ora quando”

La manifestazione “Se non ora quando” del 13 febbraio scorso ha coinvolto e visto protagonisti centinaia di migliaia di donne ed uomini in 250 piazze d’Italia ed anche all’estero.
Come in ciascuna di queste piazze, anche a Benevento la manifestazione del 13 non è stata un punto di arrivo bensì un punto di partenza e, dopo l’entusiasmo e la gioia di quel giorno, queste donne e questi uomini hanno deciso, anche a Benevento, di non disperdere bensì di valorizzare le energie che sono state straordinariamente espresse il 13 febbraio.
Ecco quindi che l’onda spontanea si trasforma in comitati permanenti in moltissime città d’Italia.
Anche a Benevento è nato il Comitato Provinciale “se non ora quando” con lo scopo principale di lavorare sul territorio per contribuire a cambiare culture e politiche e ad abbattere vecchi steccati e divisioni in tema di dignità e parità di genere.
Il Comitato Provinciale “se non ora quando” di Benevento, pertanto, manifesta la propria soddisfazione per l’accoglimento delle istanze sottoposte al Prefetto di Benevento, Michele Mazza, da Annamaria Mollica relativamente al rispetto delle pari opportunità fra uomini e donne nella composizione del CdA della partecipata AMTS di Benevento, come previsto dall’art. 6 bis dello Statuto Comunale, esprimendo, altresì, il proprio compiacimento per la correttezza e la sensibilità istituzionale manifestata dal Prefetto stesso.
Nel contempo, rinnova il suo più ampio sostegno ad Annamaria Mollica, con la quale condividerà questa ed altre iniziative volte a far sì che la parità di genere non rimanga una formula vuota, contemplata solo nei pezzi di carta, ma diventi concretezza di un vivere politico e sociale civile.
A partire dal 13 febbraio La società civile, l’economia, la politica dovranno cominciare a fare i conti con le donne e con l’affermazione dei loro diritti. Il 13 febbraio è cominciato il secondo tempo di una partita giocata fino ad oggi solo dal genere maschile: il tempo delle donne, che chiedono di condurre insieme agli uomini il gioco della democrazia duale.
SE NON ORA,QUANDO?

Elvira Santaniello e Rete Rose Rosse Campania hanno aderito al Comitato Provinciale “se non ora quando” di Benevento.

giovedì 24 febbraio 2011

21 anni fa moriva il Presidente partigiano...

...Il 24 febbraio 1990 moriva, a Roma, Sandro Pertini.

Voglio ricordarlo con un brano tratto dal messaggio di fine anno del 1980, un messaggio attualissimo, anche se risalente a 30 anni fa:
I corrotti ed i disonesti sono indegni di appartenere al popolo italiano, e devono essere colpiti senza alcuna considerazione.
Guai se qualcuno per amicizia o solidarietà di partito dovesse sostenere questi corrotti e difenderli.
In questo caso la solidarietà, l'amicizia di partito diventa complicità ed omertà.
Deve essere dato, ripeto, il bando a questi disonesti ed a questi corrotti che offendono il popolo italiano.
Offendono i milioni e milioni di italiani che pur di vivere onesti impongono gravi sacrifici a se stessi e alle loro famiglie

Un'altro passo importante per la realizzazione della democrazia duale a Benevento: una donna nel CdA dell'AMTS!!!

E' doveroso esprimere il mio personale ringraziamento e quello di Rete Rose Rosse Campania nei confronti di Anna Maria Mollica per il suo impegno a favore della partecipazione femminile nei luoghi della politica e dovunque la parità tra sessi non venga rispettata.
E' di qualche giorno fa, infatti, la notizia secondo la quale, il Prefetto di Benevento, Michele Mazza, ha risposto positivamente alla richiesta di intervento, mossagli proprio da Anna Maria Mollica, relativamente alla necessità di applicazione della normativa statutaria del Comune di Benevento e del Testo unico degli enti locali rispetto alla nomina di una donna nel Consiglio di Anmministrazione dell'AMTS.

"Il sindaco - si legge nella risposta fornita dal prefetto Mazza - deve esercitare le proprie prerogative in modo da assicurare nella composizione del Cda della partecipata Amts (art. 6 bis dello Statuto del Comune di Benevento) il rispetto delle pari opportunità fra uomini e donne. ... Nel caso specifico va rimossa la situazione di discriminazione ripristinando il rispetto delle norme, dal momento che ha nominato esclusivamente rappresentanti di sesso maschile nel predetto Cda."

Attendiamo ora con ansia che tale invito venga rispettato!

sabato 19 febbraio 2011

Ai miei amici e concittadini sangiorgesi: DESTATEVI!!!


Ai miei amici e concittadini sangiorgesi, a tutti gli abulici cittadini del paese dei fiori e della cortesia...la vostra apatia, il vostro disinteresse, il vostro voltarvi dall'altra parte non va di pari passo con l'essere cittadini...DESTATEVI!!!
Perché se anche il resto d'Italia pare abbia un qualche sussulto ogni tanto, San Giorgio sembra proprio essere in coma depassè!!!

Chi vive veramente non può non essere cittadino”…scriveva Antonio Gramsci nel 1917, poco prima della fine del primo conflitto mondiale“… L'indifferenza è il peso morto della storia. E' la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera”.

Ma come si può rimanere indifferenti rispetto alle risibili dichiarazioni del vostro, nostro, Sindaco di qualche giorno fa?

Cito testualmente dall’articolo a firma di Achille Mottola alla pag. 35 de Il Mattino del 17/02/2011: “Una recente indagine della Provincia - scrive Giorgio Nardone in una lettera inviata qualche giorno fa al Presidente della Regione Caldoro- ha fatto rilevare, cosa per altro già nota, che quasi la totalità dei Comuni non sono in regola con gli impianti di depurazione con la conseguenza di addossare alla responsabilità dei sindaci di tale stato di cose. Il problema sarebbe veramente di responsabilità se ci fossero messe a disposizione le risorse finanziarie speciali per costruire o per rendere funzionali gli impianti di depurazione…Ad aggravare la situazione - riprende il sindaco Nardone - vi è stata la sentenza della Corte Costituzionale n. 335 che ha indotto i Comuni a restituire tutte le somme introitate per la costruzione degli impianti di depurazione. In conclusione, i Comuni sono stati costretti a non iniziare o quanto meno a interrompere le procedure per la sistemazione o costruzione del depuratore per mancanza assoluta di disponibilità economiche”.

Come si può rimanere indifferenti di fronte a queste parole che, a voler essere buoni, contengono omissioni ed inesattezze che sembrano voler esclusivamente difendere l’operato dell’ Amministrazione Comunale?

Forse il Sindaco dimentica che l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici Lavori, Servizi e Forniture, ha certificato la difformità dell’affidamento dell’incarico di progettazione relativo ai lavori di ristrutturazione, completamento ed adeguamento della rete idrica e fognaria con annesso impianto di depurazione dal decreto legislativo 163/2006 e che, per questo motivo, il bando per l’affidamento dei lavori è stato annullato ed i finanziamenti per i lavori stessi sono stati persi!
Le risorse finanziarie, dunque, erano disponibili ma un atteggiamento quanto meno leggero e superficiale dell’appaltante ne ha compromesso l’ottenimento.
Questo particolare è stato omesso.

E noi cittadini, cosa facciamo? Continuiamo a rimanere indifferenti di fronte ad un danno palese per la nostra comunità?

Dei fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa” scriveva ancora Gramsci.
E questo è quanto accade nel nostro paese della cortesia e dei fiori, un paese che, probabilmente, di fiori ne vedrà ancora pochi se il depuratore continuerà a non essere a norma, se gli stessi abitanti della zona continueranno a lamentare la presenza di odori nauseabondi e di atmosfera malsana, se le stesse acque del fiumiciattolo che attraversa i terreno circostante l’impianto continueranno ad essere inquinate (come è stato dimostrato dai prelievi effettuati), se l’Amministrazione Comunale, nonostante l’accertato inquinamento e nonostante il fatto che il Sindaco stesso sia stato indagato per disastro ambientale, continui a non prendere i provvedimenti necessari e se, di fronte a tutto questo scempio, i cittadini continueranno a rimanere indifferenti!!!

“…Nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procurare quel tal bene si proponevano. I più di costoro, invece, ad avvenimenti compiuti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di programmi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze. Ricominciano così la loro assenza da ogni responsabilità…”
Ebbene sì, sembra che Gramsci descriva proprio i cittadini sangiorgesi, e il loro Sindaco in primis, il quale attribuisce il mancato adeguamento del depuratore non ai suoi errori bensì al fatto che la sentenza n. 335 della Corte Costituzionale abbia imposto ai Comuni la restituzione del canone di depurazione e abbia determinato, di conseguenza, la mancanza di disponibilità economiche.

Ma come si fa a fare queste affermazioni se questi rimborsi del canone di depurazione il Comune di S. Giorgio del Sannio non li ancora effettuati??? Probabilmente perché, consciamente o inconsciamente, il Sindaco sa che i suoi cittadini non si lamenteranno!!!

Io, invece, mi lamento e mi lamento perché, sempre come scrive Gramsci, “Odio gli indifferenti…mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti… Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto...”!!!

giovedì 17 febbraio 2011

"Se non ora quando" è stata la vittoria della piazza ora si deve agire contro chi non vuole l'applicazione della democrazia duale

L'on. Alessia Mosca (PD) è cofirmataria di una proposta di legge volta a favorire un'uguale apertura alla partecipazione delle donne nei consigli di amministrazione delle società quotate.
Questa proposta che è passata al vaglio della Camera lo scorso dicembre e ora potrebbe diventare legge in caso di voto favorevole da parte di Palazzo Madama.
Tuttavia,in una nota diffusa alla stampa e su Facebook, Alessia esprime forte preoccupazione perchè:
in queste ultime ore, gruppi di interesse si sono mossi per cercare di fare pressione sui Senatori con una lettera pubblica, in cui si chiede di apportare alcune modifiche al testo. Questo, oltre che depotenziare la norma, causerebbe il ritorno del testo alla Camera, con il rischio di ritardare ulteriormente l’approvazione o addirittura di bloccarne il percorso visto lo stato di incertezza e fibrillazione che caratterizza questa fase della legislatura.


La stessa preoccupazione è stata espressa anche da Laura Frati Gucci, presidente dell' Aidda (associazione italiana donne dirigenti d'azienda)la quale sottolinea come
Confindustria, Abi e Ania, abbiano chiesto al Senato di modificare la proposta di legge relativa alla partecipazione delle donne nei cda suggerendo di inserire il principio di una lenta gradualità (chiedono in pratica di attendere 2 oppure 3 rinnovi dei cda), il che porterebbe all'inserimento del 30% di quote rosa non prima di 10 anni; tempi che non rispecchiano il mercato e che sembra vogliano lasciare indietro il paese.
In Italia c'è solo una donna presidente di una banca, neanche una presidente di una fondazione bancaria. E cosa dovrebbero dire tutte le nostre socie a Confindustria? Dobbiamo uscire da Confindustria? Dobbiamo fondare un'associazione di categoria di donne? Una presidente donna di Confindustria, la prima, come può portare avanti una richiesta di questo tipo? Ricordiamo che un quarto delle nuove imprese in Italia sono fondate da donne. Alle donne deve essere riconosciuto il diritto di mettere a disposizione del Paese le proprie competenze e professionalità. Abbandonare la legge approvata dalla Camera, sarebbe un segno di assoluta non considerazione delle molte donne che compongono la nostra società e che sono costrette a ruoli marginali. Forse perché non abbiamo studiato da veline?


Per sostenere e difendere le competenze ed il lavoro delle donne italiane ma soprattutto perchè non vengano disattese le richieste dell'altra metà del popolo italiano, è necessario che che si prenda una posizione pubblica molto forte perchè questa proposta di legge non venga modificata!
Lettere al presidente del Senato, dichiarazioni, mail ai Senatori della maggioranza (quelli del PD e degli altri gruppi di opposizione si sono già detti favorevoli), contatti a tappeto ad associazioni interessate alla materia, possono essere degli aiuti importanti.

Elvira Santaniello e Rete Rose Rosse Campania accolgono con grande convinzione l'invito di Alessia, giovane amica e sostenitrice di tante importanti battaglie parlamentari a favore dei giovani e delle donne, e si impegnano ad individuare e realizzare, oltre a quelle suggerite, eventuale altre forme di protesta contro chi nega alle donne la possibilità di mettere a disposizione del Paese le propie competenze e le proprie professionalità.

mercoledì 16 febbraio 2011

Nel Sannio non solo falsi invalidi ma anche falsi morti!!!

Nel 2010 una pensione d'invalidità su quattro, vale a dire il 23%, è stata controllata e revocata dall'Inps (elemento che segna un chiaro progresso rispetto all'attività dello scorso anno (che toccò l'11%). Questo in virtù del dato che le verifiche si sono raffinate, come è stato reso noto dall'Inps stesso: prima l'erogazione della pensione spettava all'Asl, ora l'ultima parola tocca all'ente previdenziale anche perché l'assegno mensile (260,27 euro al mese per tredici mensilità) e l'indennità d'accompagnamento (487,39 euro al mese per dodici mensilità) in molti casi rappresenta un vero e proprio reddito, su cui poteva pesare un giudizio meno severo da parte delle Asl o talora un pernicioso impasto fra prestazione e politica.
Nella speciale classifica delle Regioni oggetto di questi fenomeni di revoca dell'assegno, in testa troviamo la Sardegna (53%), l'Umbria (47%), la Campania (43%), la Sicilia (42%) e la Calabria (35%).
Tra le province il primato della cancellazioni spetta a Sassari (76%), seguita da Cagliari (64%) e Napoli (55%), Perugia (53%) e la nostra Benevento (52%).[fonte NTRTV]

Ammonta a 400 mila euro l'evasione recuperata dalla Direzione Provinciale di Benevento dell'Agenzia delle Entrate nell'ambito dell'operazione "Osiride", promossa nei confronti di alcune tra le maggiori imprese di servizi funebri della provincia.
L'osservazione di questo settore da parte dei funzionari del Fisco ha rilevato una politica dei prezzi applicati del tutto omogenea tra le imprese verificate, a testimonianza di una sorta di accordo di mercato che non consentiva, ad una singola azienda, di discostarsi dal principio di "cartello" dei costi proposti nella provincia beneventana.
La previsione normativa che limita ad un preciso importo la detrazione fiscale per le spese funerarie sostenute, ha indotto, infatti, la totalità delle imprese ad applicare un prezzo pressoché uguale in tutte le circostanze verificate, con una costante sottofatturazione pari al 40% circa dell'effettivo importo ricevuto dai congiunti degli estinti".
Uno dei presupposti delle indagini è stato che, ad ogni decesso, non può che corrispondere un servizio funebre.
E' stato così possibile risalire al numero reale di funerali ed ai numerosi servizi accessori (realizzazione di lapidi, manifesti ed altro) mai fatturati. [fonte Gazzetta di Benevento]

Quale truffa rende di più? Quella dei vivi o quella dei morti?

Ora è il momento...le donne siano il vero motore per una democrazia vera, compiuta e partecipata!!!

Brava Benevento, una presenza popolare, quella di stasera in Piazza Federico Torre, come forse non l'avevo mai vista durante i miei anni di impegno sociale e politico...bella Benevento, per una volta non dormiente ma seriamente coinvolta, in prima persona, nel grande sentimento di indignazione che aleggia in tutto il paese, indignazione e sdegno nei confronti di un sistema economico, politico e sociale che non consente alla donna di esprimere in toto e realizzare compiutamente tutto il suo valore.

Brava e bella Benevento, forse solo un po’ troppo intenta a sottolineare, in alcuni momenti della manifestazione, la necessità di “rimuovere” la causa attuale di questa mancata valorizzazione delle donne, ovvero il Cavaliere delle italiane, piuttosto che a sottolineare quali sono i mezzi che le donne hanno per imporsi nei luoghi in cui si decide.Ecco perché voglio riprendere le parole dl mio intervento, quelle di Danila De Lucia e quelle di Anna Maria Mollica per sottolineare come sia ormai non più solo necessario ma indispensabile impegnarci tutti, uomini e donne, perché sempre maggiore sia la presenza delle donne nei luoghi dove si decide, nei luoghi della politica e dell’economia soprattutto, luoghi in cui la cultura maschilista trova la sua massima espressione.Il corpo delle donne, dunque, deve, come ha ben detto Anna Maria, diventare corpo elettorale, difendendo con le unghie e coi denti non le quote rosa ma piuttosto quella che io definisco democrazia duale cioè la democrazia fondata sulla consapevolezza dell'esistenza dei due generi come pre-condizione dell'uguaglianza e fondamento di una democrazia compiuta.L’invito di Rete Rose Rosse Campania, dunque, è di non farci scappare l’opportunità offerta dalla prossima competizione elettorale di maggio a Benevento e in tanti comuni sanniti e di impegnarci tutti, uomini e donne, sia in fase di costituzione delle liste sia al momento del voto, per mettere in pratica una democrazia realmente compiuta e partecipata.

venerdì 11 febbraio 2011

Elvira on line su Radio Città Benevento per parlare della dignità delle donne

Elvira Santaniello, Responsabile di Rete Rose Rosse Campania, on line a Benevento Reporter venerdì 11/02, in diretta alle 12.00, con Mario La Monaca e Gaetano Vessichelli(http://www.radiocitta.net/) per parlare della dignità delle donne e della dignità della nazione e della manifestazione che si terrà domenica 13 febbraio in tante piazze d'Italia (a Benevento Piazza Federico Torre ore 17.00)

giovedì 10 febbraio 2011

Il 13 febbraio in piazza per difendere la dignità delle donne

Donne (e uomini) in pazza il 13 febbraio anche a Benevento: ore 17.00 Piazza Federico Torre (davanti alla Chiesa di S. Bartolomeo)per manifestare a difesa della dignità e del valore delle donne...io e Rete Rose Rosse Campania ci saremo!

lunedì 7 febbraio 2011

Elvira incontra Tommaso Sodano

Il secondo appuntamento di "Incontri con l'autore", che ho organizzato per Rete Rose Rosse Campania in collaborazione con L@P Asilo 31, ha avuto come ospite Tommaso Sodano, che ha presentato il suo ultimo libro: "La Peste. La mia battaglia contro i rifiuti della politica.".

E' stato un incontro molto partecipato, con un tema, quello dei rifiuti, estremamente importante per noi sanniti, visto che il nostro territorio è stato spesso accostato, ultimamente anche dal Procuratore napoletano Lepore, alla possibilità di ospitare nuove discariche per raccogliere una grossa fetta dei rifiuti provenienti da Napoli e provincia.
Tuttavia, questo aspetto relativo al coinvolgimento diretto del Sannio nella vicenda dello smaltimento dei rifiuti napoletani, è stato analizzato solo nell'ultima parte dell'incontro.
L'attenzione dei presenti, relatori e pubblico in sala, invece, è stata catalizzata principalmente su quello che io stessa ho definito come la novità principale espressa dal libro di Sodano: la partecipazione diretta agli eventi, la condivisione totale del Sodano uomo, autore e politico, l'essere lui stesso vittima della vicenda rifiuti e del consociativismo che l'ha caratterizzata e la caratterizza tutt'oggi.
Infatti, proprio la partecipazione allo stesso tavolo organizzativo non solo dell'eterna emergenza ma anche delle apparenti soluzioni (discariche e termovalorizzatori, ad es.) da parte di politici di tutti gli schieramenti, di imprenditori e camorristi, proprio questo consociativismo che porta allo stesso tavolo rappresentanti dello Stato, dell'economia e della malavita per organizzare artatamente il problema ed individuarne soluzioni che vanno a proprio vantaggio anche a costo di creare danni permanenti all'ecosistema campano, è la peste descritta nel libro, una peste peggiore di quella narrata da Manzoni e da Camus, peggiore perché incancrenita nel cuore degli uomini, proprio di quegli uomini che dovrebbero difendere il territorio e di quelli che dovrebbero curarne lo sviluppo economico.
E proprio dal vissuto di Tommaso, vittima in prima persona del consociativismo che ha perfettamente descritto, dal suo vivere sotto scorta, dal suo agire in prima linea da uomo quasi comune (visto che è stato relegato dalla politica che conta a ruoli meno incisivi, passando da senatore e presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato a consigliere provinciale di Napoli) siamo partiti nella nostra analisi, molto ben guidata dal giornalista Billy Nuzzolillo, fino ad arrivare a quelli che sono i collegamenti della vicenda rifiuti con il nostro territorio sannita.

Queste tematiche sono state affrontate dall'Assessore Provinciale all'Ambiente di Benevento, Gianluca Aceto, il quale si è soffermato particolarmente, e con interessanti dettagli, sul Piano Provinciale dei Rifiuti e sulle sue caratteristiche all'avanguardia per quanto riguarda il riciclo della frazione indifferenziata e della relativa impiantistica (sul modello del Centro di Riciclo Vedelago) nonché sulla questione degli ex lavoratori dei Consorzi, del cui reintegro al lavoro si è parlato in maniera positiva.

Molto significativo, perché profondamente ispirato dal coinvolgimento in prima persona nella vicenda rifiuti di S. Arcangelo Trimonte e della sua discarica, poi, è stato l'intervento di Nicola Colangelo, presidente del CODISAM (Comitato difesa Salute Ambiente) di S. Arcangelo, il quale ha sottolineato, ringraziando e complimentandosi con Sodano, la necessità di farsi per così dire "ambasciatori" delle buone pratiche in tema di rifiuti e di sostenere in tutte le realtà territoriali una raccolta differenziata spinta, unica vera soluzione per iniziare ad avviarsi verso una soluzione del problema rifiuti.

Ha concluso il dibattito l'intervento di Piero Mancini, rappresentante dei lavoratori degli ex Consorzi Rifiuti, il quale, oltre a sottolineare le difficoltà dei lavoratori degli ex consorzi, che non ricevono la cassa integrazione dal mese di agosto scorso, ha evidenziato come non solo le favoropoli e le parentopoli descritte nel libro di Sodano trovano molte somiglianze anche nella realtà sannita ma anche come gli sversamenti illegali siano da tempo una realtà evidente anche nel Sannio, il cui territorio che è necessario difendere con le unghie e con i denti affinché non diventi il mondezzaio di Napoli.