domenica 27 febbraio 2011

Il presidente della Repubblica ha promulgato il decreto Milleproroghe...

...ma Napolitano è soddisfatto a metà.
"Si è preso atto - si legge, infatti, nel comunicato del Quirinale - che governo e Parlamento hanno provveduto ad espungere dal testo molte delle aggiunte sulle quali erano stati formulati rilievi da parte del Capo dello Stato. Restano comunque disposizioni in ordine alle quali potranno essere successivamente adottati gli opportuni correttivi, alcuni dei quali sono del resto indicati in appositi ordini del giorno approvati dalle Camere o accolti dal Governo...Il Presidente Napolitano - prosegue la nota- ha preso atto dell'impegno assunto dal Governo e dai Presidenti dei gruppi parlamentari di attenersi d'ora in avanti al criterio di una sostanziale inemendabilità dei decreti-legge"

Grazie ai rilievi posti da Presidente Napolitano, comunque, sono state cancellate alcune misure molto discusse.
Tra queste c’è quella che riguarda le discusse liste provinciali per i precari della scuola, fortemente voluto dalla Lega. Restano in vigore le liste uniche nazionali, e salta l’obbligo per i docenti di iscriversi alla sola lista della provincia di residenza.

Abolita anche la norma che consente ai comuni con più di un milione di abitanti di aumentare il numero di assessori e consiglieri comunali. Era una norma voluta dal sindaco di Roma, Alemanno, che aveva bisogno di "bilanciare" la sua giunta tra le diverse correnti, dopo l'ultimo rimpasto.
Scontenti sono anche molti deputati del Sud: tra le misure eliminate c’è il blocco delle demolizioni per gli abusi edilizi in Campania, e la proroga delle concessioni edilizie nell’area dell’Etna, in Sicilia.

Chi ha di che essere soddisfatta è la Lega, che, nonostante le liste dei precari, vede salva la proroga delle multe per le quote latte. Per il resto, nonostante gli auspici di chi sperava nella cancellazione delle tasse, resta il balzello di un euro sul cinema, così come rimane la possibilità per le regioni di aumentare le addizionali di propria competenza in caso di calamità naturali. Così come rimane l'odioso comma "salva banche", che tagli ai tempi per le cause contro l'anatocismo.
Salvi pure i fondi per gli enti lirici di Verona e di Milano.

Per quanto riguarda gli altri commi, meno “noti”, il maxiemendamento fa saltare le norme per la riorganizzazione della Consob e il divieto fino a tutto il 2012 di acquistare un quotidiano per Mediaset, Sky e Telecom. Il divieto - che si basa su parametri fatturato delle aziende con Pay tv - resterà valido solo fino a 31 dicembre 2011.

Ma forse la cosa più curiosa, che è passata un pò sotto silenzio ai più ma è stata, invece, sottolineata dai maliziosi, è che nel mare magnum dei provvedimenti modificati ce n'era uno che interessava direttamente il presidente del Consiglio.
Si tratta della 'Giornata della memoria per le vittime del terremoto', istituita il 6 aprile, giorno dell'anniversario della tragedia d'Abruzzo. Nulla di strano, se non fosse che, come fanno notare i più maliziosi, la festa cade proprio nel giorno in cui è fissata la prima udienza del caso Ruby, che vede il capo del governo imputato per concussione e prostituzione minorile. Nel testo dell'ormai "fu" milleproroghe si precisa che "tale giornata non costituisce festività ai fini lavorativi", ma lascia spazio alle celebrazioni ufficiali. Il diavolo fa le pentole...

Fonte Il Salvagente.it

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