mercoledì 31 marzo 2010

Questo è per noi il tempo del cambiamento. (2)

...“non potete avere un buon sistema sociale quando vi trovate al livello più basso nella scala dei diritti politici, ne potete esercitare diritti e privilegi politici a meno che il vostro sistema sociale non sia basato sulla ragione e sulla giustizia. Non potete avere un buon sistema economico quando i vostri progetti sociali sono imperfetti. Se le vostre idee religiose sono basse e striscianti, non potete riuscire ad assicurare una uguale condizione per le donne e l'accesso alle pari opportunità per tutti sarebbe l'ultima cosa che avrebbe portato l'indipendenza alla gente dell'India”...

...Percepisco tre lezioni dalla vita di Gandhi:

- Che l'obiettivo della lotta per la pace e la democrazia è per il bene di tutti; non solo per il bene della maggioranza.
- Che uno deve essere preparato a fare sacrifici per raggiungere questo obiettivo.
- Che il potere politico in se non porta la pace e la democrazia; dobbiamo lavorare e tentare d'ottenere la pace e la democrazia.

Individuando queste lezioni all'interno della nostra situazione oggi, è evidente che abbiamo una strada lunga e ripida d’avanti. La vita di Gandhi ci ha insegnato una lezione molto chiara: è facile postulare i principi, ma molto difficile metterli in pratica. Credere nella pace ed in una vita di benessere per tutti va molto bene, ma il passo finale è mettere in pratica quello che abbiamo imparato o cominciato a credere dentro. Questo obiettivo è quello che finalmente determina la qualità della nostra vita...
...Se desideriamo un paese migliore per i nostri nipoti e pronipoti dobbiamo essere disposti a dividere esperienze e risorse ed allo stesso tempo a sviluppare la capacità della comunità ad accettare le sfide del futuro. Non possiamo aspettarci che un nuovo governo cambi le cose da solo. Dobbiamo assumerci la responsabilità di apportare i cambiamenti ed in questo possiamo cercare l'aiuto dello stato.

Abbiamo bisogno di sviluppare un clima di amore, umanitario, di condivisione e coscienza comune mentre cominciamo il processo di costruzione di una società giusta attraverso programmi comuni. Certamente possiamo ottenere più sostegno per tali progetti da un nuovo governo. Abbiamo bisogno di sviluppare una cultura della non-violenza fra i nostri bambini ed i giovani, accertandoci attivamente che noi (e loro) non si sostenga giocattoli, giochi, strumenti, libri, storia, di guerra o violenti, ma che invece promuoviamo preferibilmente una cultura di opposizione all’ingiustizia. Abbiamo bisogno di inculcare una responsabilità comune a tutta la nostra gente. Abbiamo bisogno di generare una cultura del lavoro e riconoscere la dignità del lavoro, in modo che possiamo imparare a soddisfare non solo i nostri propri bisogni ma anche quelli della comunità intera...

...Dovremmo essere attenti ai bisogni della comunità e cominciare a porre il fondamento per una società più giusta in cui tutti possano godere di pari opportunità. L’attuale situazione della disoccupazione deve essere affrontata seriamente creando occasioni di lavoro per tutta la gente.
Questi sono gli obiettivi di Gandhi posti per sviluppare il lavoro in India e credo che trovino applicazione oggi per noi. Forse soltanto quando questi obiettivi saranno stati raggiunti, potremo dire a noi stessi che abbiamo realizzato la pace nel nostro paese, una pace per cui Gandhi ha vissuto, lavorato ed è morto...

[Estratto dalla nona Desmond Tutu Peace Lecture, discorso tenuto da Ela Gandhi a Pietermaritzburg nel 1993]

Questo è per noi il tempo del cambiamento.

...Nel formulare la sua strategia per ottenere la libertà, Gandhi si trovò a scegliere, e scelse il coraggio anziché la paura...

...Attraverso il potere del suo esempio e del suo incrollabile spirito, ha ispirato un popolo a resistere all’oppressione, suscitando una rivoluzione che ha liberato una nazione dal dominio coloniale...

...Il significato di Gandhi è universale. Innumerevoli persone in tutto il mondo sono state toccate dal suo spirito e dal suo esempio. La sua vittoria ha ispirato una generazione di giovani americani a rifiutare pacificamente un sistema di evidente oppressione durato per un secolo, e più recentemente ha guidato le rivoluzioni di velluto nell’Europa dell’Est e posto fine all’apartheid in Sudafrica. Nelson Mandela, il Dalai Lama e il dottor Martin Luther King hanno parlato del loro grande debito verso Gandhi...

...C’è bisogno che vi alziate in piedi e lavoriate per il cambiamento....
(dal discorso di Barack Obama del 2 ottobre 2008, giorno della commemorazione di Mahatma Gandhi)

Ma come rendere oggi attuale Gandhi?
Ecco un intervento sul tema di Mark Lindley, uno dei principali studiosi internazionali del pensiero e dell'opera di Gandhi:

"Come far capire Gandhi ai giovani, voi mi chiedete? Se alla televisione vedremo più notizie sul Terzo Mondo, se capiremo finalmente che il terrorismo islamico è dovuto all'esportazione del petrolio e se ci rifiuteremo di assistere a tutta quella commercializzazione inutile, allora qualcosa cambierà. Guardateli i vostri giovani: vedono tanti modelli di camicia, si ritengono più interessanti se indosseranno l'ultimo, cercano di averlo a tutti i costi. Com'è possibile che con una televisione così poco seria essi si interessino ai problemi del mondo? Alla pace? Alla fame di quattro quinti di popolazione del Pianeta?"

E smettiamola di parlare di perdita di valori, precisa lo studioso: "I valori sono sempre lì, basta solo avere determinazione per riscoprirli. Ma per noi oggi è difficile avere fiducia in qualche idea. Gandhi non era un dio. I suoi metodi devono essere studiati, adattati, capiti davvero. Ma una cosa vi posso dire: bisogna che ci cambiamo dentro, che limitiamo volontariamente i nostri desideri. E per far questo è necessario che ognuno di noi si conosca bene. Non bisogna mai fare più di quanto siamo in realtà capaci di fare".

Tutto secondo le proprie possibilità e al momento giusto, dunque: "Supponiamo che finalmente venga prodotta su larga scala un'automobile ecologica e io decida di comprarla. Supponiamo anche che io la compri perché meno costosa, perché più conveniente, non perché consapevole del fatto che sarà un beneficio per l'ambiente e per le persone. Ecco: la mia decisione in realtà servirà ben poco. Ma se invece la compro sapendo che quest'auto è necessaria per diminuire l'inquinamento io faccio un piccolo passo nella direzione giusta, cioè del 'pensare' davvero a quel che faccio, secondo le mie capacità. Così sarò presto pronto a fare il prossimo passo quando verrà il momento. Piccoli passi che porteranno al traguardo. Non pensiamo infatti di cambiare tutto e subito. Gandhi diceva: 'Voglio il cambiamento sociale come le nuvole nel cielo', cioè in modo naturale, spontaneo, non forzato".
Gandhi in tal senso fu un guerriero e un vero politico. Aveva ben presenti gli obiettivi finali e i mezzi per raggiungerli. Lui cercava vantaggi che andassero oltre i momenti della lotta, come un politico pensava al 'dopo', al nuovo governo che l'India si sarebbe data. "Se chiediamo dieci e ci offrono cinque e poi prendiamo solo tre - affermava il Mahatma - va bene così. Poi ci daranno anche gli altri sette".

Gandhi si prendeva le responsabilità di tutte le sue azioni, ma soprattutto puntava alla consapevolezza del singolo individuo, troppo spesso diviso dagli altri fratelli da pregiudizi, ignoranza, bugie. Quando l'India boicottò l'industria tessile britannica, ricorrendo ala produzione interna, le fabbriche in Inghilterra andarono in crisi, ci furono scioperi, licenziamenti, rivolte. Gandhi allora partì dall'India e raggiunse lo Stato britannico. "Andrò lì a spiegare cosa sta succedendo in India. Anche se mi linciano".

E queste furono le parole che rivolse a una folla di operai in rivolta: "Non pensate di prosperare sulle tombe dei poveri milioni di indiani. Non voglio dipendere da alcun Paese per il mio cibo e il mio vestiario". Due lavoratrici lo presero per le braccia e gridarono: "Tre urrà per Mr. Gandhi!!!".

"Questa fu la differenza tra Gandhi, Fidel Castro e Stalin per esempio. Essi furono maestri nel vincere il potere con mezzi distruttivi - ha aggiunto Lindley - Poi però dovettero ricominciare con una società distrutta. Gandhi non volle mai questo". Gandhi fin da allora aveva capito gli effetti devastanti di un potere mondiale soggiogato al denaro, oggi chiamato globalizzazione o mondializzazione: "Voleva sviluppare la capacità di ogni villaggio indiano a essere indipendente. Per addolcire gli effetti malvagi della globalizzazione, diceva. Perché il Paese non fosse rovinato, al massimo diventasse un po' meno ricco. Soleva anche dire che la salvezza dell'India consisteva nel dimenticare quanto imparato negli ultimi 50 anni: treni, telegrafi, ospedali. Per Gandhi il capitalismo fu tutto uno sbaglio. Ci voleva invece autodisciplina come ci vuole anche oggi: quando infatti saremo pronti a semplificare la nostra vita per evitare che milioni di uomini muoiano di fame?"
La forza del singolo uomo, come ha dimostrato Gandhi, è dunque la forza di un popolo intero. Non scoraggiamoci allora quando talvolta ci sembra che poteri superiori, quasi invincibili, vogliano decidere per noi e armarci la mano. Nessuno può decidere per nessuno se egli non lo vorrà. Ma per far questo bisogna uscire dall'incantesimo nel quale pochi bramosi di potere hanno gettato l'intera umanità. Togliere i veli dagli occhi si può: non date niente per scontato, dubitate di tutto quello che vogliono farvi credere. Cercatevi da soli la verità e non smettete mai di cercare. Chi cerca trova sempre, prima o poi."

martedì 30 marzo 2010

Il mio risultato elettorale

Ringrazio con grande soddisfazione i miei 106 elettori!!!

Questi voti sono frutto ESCLUSIVO del mio impegno, dell'appoggio e della stima dei miei amici nonchè del sostegno dei membri e sostenitori della Rete delle Rose Rosse. L'analisi è tutta qui, nuda e cruda...il risultato non è eclatante ma comunque positivo, in vista dei miei prossimi progetti nel Sannio!!!

Come ho scritto alla mia amica Cinzia De Marzo, fondatrice con me della Rete Interregionale delle Rose Rosse, è necessario andare avanti a testa alta con la nostra onestà personale ed intellettuale!!!

Ora è prioritario fare della Rete Interregionale delle Rose Rosse un simbolo di legalità e trasparenza e creare sui nostri territori i "presidi delle tre erre" luoghi a metà tra il reale ed il virtuale, luoghi che siano il volano di sviluppo per una reale e concreata cultura dei valori civili, sociali e politici, attingendo a tutte le forze buone della sinistra, da quella moderata a quella più radicale.

Ho fiducia che con il nostro essere persone PULITE raggiungeremo i risultati che ci prefiggiamo, anche indipendentemente dai partiti, i quali, e intendo dire il nostro partito di provenienza e quelli cui ci siamo aggregate nella competizione regionale, hanno molte colpe e devono risolvere molti conflitti interni prima di divenire efficienti ed efficaci nella loro azione.

lunedì 29 marzo 2010

Una breve riflessione post elettorale

Quello che sembra tanto lontano da noi, in realtà ci è vicinissimo...la corruzione, il clientelismo, l'inciucio, sono praticamente dentro di noi, talmente radicate che nemmeno un miracolo può essere risolutivo...quello che sto vedendo intorno a me in queste ore me ne convice sempre di più...ma ancora di più mi stimola a fare di più e meglio...al di fuori di questi partiti...

domenica 28 marzo 2010

Eccomi al seggio

Alle 18 mi sono recata a votare a San Giorgio del Sannio, dove risiedo, alla sezione nr 2.

Ancora sul mancato rispetto del silenzio elettorale

Oggi, 28 marzo 2010, ad urne già aperte e con tanti elettori beneventani e sanniti che si erano già recati a votare, ancora un sito Internet d'informazione locale presenta in bella mostra un'inserzione elettorale, tra l'altro paradossalmente proprio accanto ad un articolo in cui si dice... "stop alla propaganda".

sabato 27 marzo 2010

La violazione della par condicio continua

Alle 21.07 del 27 marzo 2010, a campagna elettorale chiusa, un giornale on line di Benevento, il Sannita.it, mostra ancora in prima pagina il volto sorridente di Sandra Lonardo ed il suo invito al voto in barba alla chiusura della campagna elettorale e alla par condicio.

Palese violazione delle regole sulla par condicio su due siti web sanniti

Il 27 marzo 2010, giorno di sospensione della campagna elettorale prima delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo, due siti Internet di informazione sanniti mostrano ancora le inserzioni pubblicitarie di alcuni candidati, in palese violazione delle regole sulla par condicio. Ancora una volta la MALAINFORMAZIONE, o meglio L'INFORMAZIONE PILOTATA impera.


uno è www.corrieredelsannio.it, l'altro è www.ilsannita.it


Questi giornali on line si macchiano della più becera sudditanza ai potentati politici e trasformano le loro pagine in volgari specchietti per le allodole!!
Altro che rinnovamento, altro che cambiamento, altro che rispetto delle regole...siamo di fronte ad editori che, vittime o compartecipi che siano, procurano un danno grave alla politica che vive ed opera in onestà intellettuale e di azioni e all'informazione veramente libera dai condizionamenti.

Il commento di Paolo De Cesare co fondatore della Rete Interregionale Rose Rosse

Prendo atto che la Rete delle Rose Rosse, di cui sono fondatore, si sta trasformando in un Presidio di Legalità e di Valori, sparso in tutte le forze politiche del Centro Sinistra.
Questo rafforza l'idea di un grande Partito Federale fatto per "delegazioni" che hanno il diritto a fare politica anche autonomamente. I cartelli elettorali a sinistra del PD sono, più del PD, l'embrione di un modello federale di partito che dovrebbe essere quello del PD.
Quello che io vorrei per il mio PD. L'auspicio è che la dialettica tra le "sigle", e tra le "correnti", sia solo una dialettica tra contenuti. E non ricattismo mastelliano. Dobbiamo vigilare e autovigilarci tutti! Auguri Elvira!!

Paolo De Cesare

Riflessioni alla fine della campagna elettorale

La campagna elettorale volge al termine e per la Rete Interregionale delle Rose Rosse è stata un vero successo!

E questa affermazione la faccio, con cognizione di causa, prima delle spoglio delle schede e prima di sapere i risultati elettorali, dal momento che durante ogni momento di questa mia prima avventura elettorale ho potuto verificare di persona il continuo e progressivo radicamento sul territorio sannita della Rete e delle idee di cui la Rete da ormai due anni si fa portatrice.

Ho realizzato una campagna elettorale vecchia maniera, consumando le suole delle scarpe, come ben suggeriva ai politici Enrico Berlinguer, una campagna elettorale senza sfarzi hollywoodiani, una campagna elettorale che non fosse uno schiaffo alla miseria di chi, a causa della crisi, quasi non riesce a mettere il piatto a tavola, una campagna elettorale senza manifesti ma con il mio viso sorridente che si presentava personalmente alle persone per conoscerle e mettere a loro disposizione il proprio impegno per portare in piazza, alla stampa, nei luoghi dove si decide, le loro esigenze.

Una campagna elettorale senza manifesti abusivi e senza attacchini abusivi, una campagna elettorale che non lascia al territorio rifiuti difficili da smaltire, una campagna elettorale nel pieno rispetto delle leggi e delle norme, ma soprattutto nel pieno rispetto delle persone, dei cittadini elettori ed elettrici, i quali si meritano molto di meglio rispetto a quanto il panorama dei candidati a questa competizione elettorali offre loro.

I cittadini onesti e con grandi principi morali, quali sono i sostenitori, simpatizzanti e membri della Rete Interregionale delle Rose Rosse, e quali sono in grandissima parte i cittadini sanniti, si meritano politici onesti, che abbiano a cuore il bene comune, che considerino prioritario riportare i nostri territori a condizioni di legalità diffusa e vissuta in prima persona, perché solo ritornando ad una autentica cultura dei valori civili è possibile realizzare sviluppo a 360 gradi, uno sviluppo che coinvolga tutti i settori della vita sociale, l’economia, la politica, la cultura, la vita in comune.

I cittadini e il territorio sannita meritano di avere al loro fianco un movimento giovane, pieno di ideali e di idee, pieno di vigore e di voglia di fare, che li aiuti ad uscire dall’immobilismo economico, sociale, culturale e politico che li avviluppa.

Benevento non deve essere più rappresentata e vissuta come “la città dormiente”, Benevento ha bisogno di una scossa e la Rete Interregionale delle Rose Rosse ha tutta l’intenzione di essere il generatore da dove questa scossa proviene.

Come Responsabile Regionale della Rete e come Candidata indipendente nella lista della Federazione della Sinistra, mi sento di dire con fiducia a tutti i cittadini, elettori ed elettrici, sanniti che l’impegno mio personale e della Rete non si ferma con la competizione per le Regionali ma dalle Regionali parte per una avventura ancora più entusiasmante ed impegnativa, la creazione, insieme a tutte le forze buone della sinistra sannita, da quella moderata a quella radicale, di una sorta di Polo dei Valori, un luogo fisico e virtuale insieme, dove si lavori per riaffermare la cultura delle legalità e promuovere la cultura della cittadinanza, fondati entrambi sulla coscienza di due principi essenziali, quello del diritto e quello del dovere, del rispetto dell’altro, delle regole e delle leggi.

giovedì 25 marzo 2010

Chiusura della Campagna elettorale della Federazione della Sinistra


La Federazione della Sinistra concluderà la campagna elettorale domani, venerdì 26 marzo alle ore 18.30, incontrando simpatizzanti ed elettori a Benevento in Piazza Federico Torre (davanti alla Chiesa di San Bartolomeo). Interverranno i candidati al Consiglio Regionale della Campania Daniela Basile, Elvira Santaniello, Salvatore De Toma e Alfio Nicotra, membro della Direzione Nazionale del Prc e del Consiglio Nazionale della Federazione della Sinistra.

mercoledì 24 marzo 2010

Dibattito pubblico a Sant'Agata dei Goti

Stasera a Sant'Agata dei Goti i candidati al Consiglio Regionale per la Federazione della Sinistra Elvira Santaniello, Daniela Basile, Salvatore De Toma, incontreranno gli elettori a Piazza Trieste alle 19.30. Interverrà il Sen. Giovanni Russo Spena

“Il Consorzio Unico rifiuti usato per il voto di scambio”

“Viviamo una campagna elettorale scandalosa sia dal punto di vista dei contenuti etici sia delle liste pulite che sono rimaste lettera morta. Siamo in possesso di documenti che attestano che questo sistema corrotto dei rifiuti è entrato pesantemente in queste elezioni, a partire dal caso Scialdone”, denuncia Paolo Ferrero, portavoce della Federazione della Sinistra e candidato presidente alle prossime elezioni regionali in Campania, anticipando alle agenzie la piccola parte di un nutrito dossier su “Voto di scambio e liste pulite” in Campania che è stato presentato ieri in una conferenza stampa che Ferrero ha tenuto all’Hotel Oriente di Napoli.
“Il nome di Antonio Scialdone – denunzia Ferrero – compare già nell’ordinanza di arresto di Nicola Cosentino ed in altre inchieste sul ciclo dei rifiuti e sui Regi Lagni, a partire da quella sulla Recam, società della Regione Campania. Scialdone in qualità di Direttore Generale del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, sta elargendo aumenti di stipendio ingiustificati e progressi di carriera, assumendo nuovo personale”.

“A quanto pare – dichiara Ferrero – più che al destino dei lavoratori, Scialdone è interessato a quello di sua moglie, Michela Pontillo, candidata al consiglio regionale con la lista “Per Caldoro Presidente”, tanto da rispondere ai lavoratori che chiedevano lavoro: “”Pensate a portarmi voti“”. La storia è ormai sotto gli occhi di tutti. Mi chiedo come sia possibile che una figura così ambigua possa ancora restare in carica: chiediamo l’intervento immediato del Prefetto e della magistratura per evitare un voto inquinato”.

“Purtroppo tali pratiche sono comuni ad entrambe le coalizioni” conclude Ferrero. “Domani (oggi) apriremo uno squarcio su questa sistema marcio e corrotto, fatto di pratiche clientelari e di voti di scambio, che purtroppo sta condizionando pesantemente ed in modo trasversale ai due schieramenti maggiori il voto del 28-29 marzo. La magistratura deve intervenire davanti a denunce così circostanziate da parte dei lavoratori”.

martedì 23 marzo 2010

Una strana libertà di stampa

Durante la mia campagna elettorale, in ogni incontro, al cospetto di tutte le categorie sociali, senza alcuna distinzione di classe, e in ossequio alla prerogativa basilare della Rete Interregionale delle Rose Rosse che rappresento in Campania, e della Federazione della Sinistra nella cui lista sono candidata, ho approfondito il tema che ritengo essere il cardine di questa tornata elettorale: il ripristino della legalità.

Il ritornare alla legalità passa attraverso le piccole cose quotidiane che dovrebbero tutti unirci e spronarci a cancellare e ribaltare antiche oligarchie, rendite di posizione, poltrone tramandate di padre in figlio, etc.

Che cosa succede, invece, nella nostra quotidianità?

Che un giornale, nella fattispecie “Benevento – La libera voce del Sannio”, la cui scadenza quattordicinale gli permette di uscire, guardate il caso, all’inizio e alla fine della campagna elettorale, possa impunemente, sia pur protetto da punti interrogativi studiati a tavolino, propinarci i nomi dei 5 eletti nel collegio di Benevento e Provincia, a campagna elettorale ancora in corso.

Trovo che questa cosa sia il massimo della scorrettezza e mi chiedo, nella mia duplice veste di cittadina ed elettrice ma anche di candidata a sostituire i soliti membri della Casta, se è normale, se è democratico, se è giusto e come sia possibile che questo giornale, che per ruolo dovrebbe fare solo informazione, possa, invece, fare questi spot elettorali a titolo gratuito spacciandoli per informazione alla cittadinanza.

Mi riservo, ovviamente, di far valutare ai miei legali se nell’articolo, di tale giornale, a tutt’oggi ancora in distribuzione, a firma di Giuseppe di Gioia, ci siano gli estremi per un’azione legale a tutela della mia candidatura.

E’ inutile dire che l’estensore dell’articolo ha, ovviamente, indicato i nomi con tanto di fotografia ed è inutile dire che non ho nessuna difficoltà a riportarli così come vengono proposti: “Il punto sulle elezioni – Avremo 5 consiglieri regionali? SANDRA LONARDO – MARCELLA SORRENTINO - UMBERTO DEL BASSO DE CARO - GENNARO SANTAMARIA - GIANVITO BELLO”.

Appare evidente che il giornale di cui sopra e l’estensore dell’articolo sono, “ovviamente”, a favore di un “totale rinnovamento” della politica beneventana, noncuranti di quanti, invece, come me, provano a portare, da illustri sconosciuti, una ventata di freschezza nella politica desueta, clientelare, collusa, dei dinosauri.

Lavorerò, anche dopo le elezioni regionali, per comprendere con quali finanziamenti vive il giornale medesimo e con quali motivazioni ritiene di poter e dover entrare a gamba tesa nelle libere scelte che dovrebbero fare i nostri concittadini elettrici ed elettori. Sono certa, però, che li hanno sottovalutati!


Se il giornale avesse voluto rendere davvero un servizio ai cittadini, elettrici ed elettori, avrebbe potuto e dovuto, magari, intervistare i loro presunti vincitori chiedendo conto di quanto hanno investito nella campagna elettorale e soprattutto con i soldi di chi. Ma questo, mi rendo conto, li avrebbe costretti a non essere nel coro.

Io sono e resterò sempre, invece, una voce fuori dal coro.

lunedì 22 marzo 2010

Assemblea Pubblica con la Rappresentanza di Base Cub Scuola sul tema:"Difendiamo la scuola, il nostro fututo, il nostro lavoro"



Nel pomeriggio di oggi Assemblea Pubblica con la Rappresentanza di Base Cub Scuola sul tema:"Difendiamo la scuola, il nostro fututo, il nostro lavoro"

I temi discussi ad Apice e Pietrelcina domenica 21 marzo 2010


Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche.

Chi ama la storia dei nativi d’America conosce bene questa frase di Toro Seduto, Ta-Tanka I-Yotank per gli indiani Sioux.

Se noi questa frase la trasformiamo, dandole un significato attuale, diventa:
Quando avranno corrotto l’ultimo poliziotto, quando avranno illuso l’ultimo cassintegrato con la promessa di un posto di lavoro, quando avranno sfruttato l’ultimo extracomunitario nel lavoro nero, quando avranno pagato l’ultima tangente per poter fare i porci comodi propri, si renderanno conto che non ci sarà più nessuno da corrompere, più nessuno da illudere, più nessuno da sfruttare, più niente e nessuno da comprare con una tangente, e rimarranno da soli con le loro poltrone e con i loro soldi, rubati e non guadagnati col sudore della fronte.

Cosa voglio dire con questa frase?
Che l’Italia è il paese dove si può fare tutto e il contrario di tutto, dove non c’è più il controllore e il controllato, ma il controllore che non controlla perché il controllato lo corrompe, non c’è più il carabiniere e io mafioso, ma solo una grande popolazione di mafiosi.

Nel nostro Sannio, nel nostro microcosmo territoriale, ma anche nel macrocosmo Italia, l’aspirazione al progresso di una parte, per fortuna ancora numerosa di cittadini sani, cui mi onoro di appartenere, è ostacolata non solo dalla presenza della camorra e della mafia intesa come Cupola mafiosa, come mafiosi e camorristi che si tramandano l’appartenenza alla cupola di generazione in generazione, ma soprattutto da quei comportamenti criminosi diffusi nella società, nella politica, nell’economia, che, sommati agli storici ritardi strutturali dei nostri territori, provocano profonde storture nella sensibilità sociale dei cittadini e nella comunità economica.E per comportamenti criminosi intendo innanzitutto, e parlo della nostra realtà privata, delle nostre famiglie, delle nostre comunità piccole o grandi che siano, la cultura dell'inciucio, dei piccoli e grandi favori, dell'ammiccamento, del clientelismo.
Questi comportamenti, anche nel nostro microcosmo familiare, hanno effetti devastanti perché soffocano e viziano pericolosamente il tessuto socio-economico delle nostre comunità, mortificano dal punto di vista etico anche la più piccola società civile e la più piccola cellula di sviluppo economico.
Questi comportamenti rubano ricchezza all’economia legale e nega diritti ai cittadini, tenendo sotto ricatto il territorio.
E gli effetti pratici di tutto ciò li vediamo nella depressione dei mercati, nella perdita di occupazione, nella rinuncia agli investimenti, nella scarsa fiducia dei cittadini verso le istituzioni.

Ecco, quindi, che il ritorno alla legalità, dove per legalità non si intende il pedissequo rispetto delle leggi bensì il ritorno ad una autentica cultura dei valori civili è la risposta preventiva che fa mancare ossigeno ai comportamenti criminosi e che permette il rilancio dell’economia vera, quella che porta sviluppo ai singoli e al territorio.

E’ fondamentale, dunque, rendere “forte” il nostro territorio, rimuovendolo dal bisogno economico e dal ricatto del potere.
La politica deve mettere in campo tutti gli strumenti e le risorse possibili per sconfiggere il cancro degli inciuci, dei favori, del clientelismo, percorrendo le vie dell’innovazione e del cambiamento.
La politica deve compiere passi decisivi e lineari nell’affermazione dell’inscindibile binomio dello sviluppo e della legalità.E quali sono questi passi?
Innanzitutto una fase collettiva di elaborazione, altrimenti si rischierebbe di commettere gli stessi errori di approssimazione, superficialità e mancanza di visione strategica che hanno connotato certa politica in questi anni. Credo però che questa fase elaborativa, per risultare efficace, debba mirare ad una piena integrazione sociale e generazionale. Essenziale sarà il concorso di due spinte: da un lato la passione e voglia di cambiare dei giovani, dall’altro l’esperienza di quei soggetti che sono pienamente inseriti nel mondo lavorativo, sociale, politico cittadino, che affrontano quotidianamente quelle difficoltà e che vivono quelle tensioni morali di una persona impegnata a costruire il suo futuro e quello dei suoi figli. Ecco, giovani soprattutto, freschi, validi e capaci di innovazioni reali riguardanti l’intero tessuto sociale, ma anche in grado d’intraprendere azioni amministrative e politiche sulla base di ponderate valutazioni e strategie. Se non basta essere giovani (lo abbiamo visto recentemente) per essere capaci di gestire, non si deve per forza avere 70 anni per ricoprire ruoli decisionali, come accade in Italia attualmente. Possibile che a rivestire la carica di presidente USA venga messo un uomo di 45 anni, i ministri degli esteri e dell’economia tedeschi ne abbiano meno di 40, e nelle nostre realtà, nazionali ma anche locali (e soprattutto nel meridione) una possibilità del genere non venga neppure presa in considerazione? Sarà colpa dei quarantenni, o di un sistema che non garantisce loro una tale possibilità? Che non seleziona realmente i meritevoli ma i figli d’illustri genitori?
Io, personalmente e come responsabile della Rete Interregionale delle Rose Rosse, sto lavorando da oltre due anni perché questo tema non passi sotto silenzio e la mia candidatura è proprio il frutto di questo lavoro

sabato 20 marzo 2010

sabato 20 marzo 2010 incontro pubblico nel quartiere Triggio di Benevento

sabato 20 marzo 2010 incontro pubblico nel quartiere Triggio di Benevento, a Calata Olivella
il nostro banchetto

Ecco il fac simile della scheda elettorale


venerdì 19 marzo 2010

Niente applausi, hanno solo fatto tutti il proprio dovere!

Si è conclusa, finalmente e con esito positivo (anche se ci sarà da controllare che le parti ratifichino l’accordo il 23 marzo prossimo e che da allora in poi lo rispettino) la vicenda della SIRTI.Si è conclusa positivamente con baci e abbracci nonché plausi a tutti gli attori della vicenda, ma io, in verità, non ritengo di avere motivi per applaudire tali attori.
Certo, e ci mancherebbe altro, sono davvero contenta che la situazione si sia sbloccata, essendo stata partecipe direttamente dell’accaduto sin dai primi momenti dell’occupazione del tetto dell’azienda a contrada Pontecorvo e del primo giorno degli operai sul traliccio Telecom e avendo raccolto le ansie e le forti preoccupazioni per il futuro degli operai e delle loro famiglie, ma credo che la cosa si sia risolta solo ed esclusivamente perché le parti in causa hanno deciso, messe con le spalle al muro dalla eco che la situazione stava cominciando ad avere sui media, anche nazionali, di fare FINALMENTE il proprio dovere istituzionale, amministrativo, economico e politico.
Il Sindaco FINALMENTE ha deciso di mettersi a lavorare per il bene della città e dei cittadini che lo hanno eletto, idem il Presidente della Provincia, i parlamentari sanniti dei diversi schieramenti hanno deciso FINALMENTE di lasciare per un attimo da parte i propri interessi personali e di partito e hanno deciso di realizzare compiutamente il mandato che è stato loro conferito dagli elettori ovvero portare a livello nazionale le istanze del territorio da cui provengono, i sindacati hanno FINALMENTE lasciato da parte le diatribe interne e tra compagini diverse ed hanno tutelato i lavoratori, le aziende FINALMENTE hanno deciso di far girare l’economia nell’unico modo possibile ovvero continuando ad investire sui territori.
La cosa su cui riflettere, quindi, non è tanto la positiva conclusione della vicenda, bensì le modalità attraverso le quali si è arrivati a tale conclusione:
ma è ma i possibile che per costringere i politici, gli amministratori pubblici, i sindacati, le aziende a fare il proprio dovere, quello per il quale sono stati eletti e quello che le leggi e le norme prevedono, si debba salire su un traliccio alto 40 metri?
Il bene della città e della comunità, il bene dello Stato, lo sviluppo delle aziende, la tutela dei lavoratori sono cose che si devono ottenere e realizzare facendo ognuno quotidianamente il proprio dovere, nel rispetto delle norme e delle leggi, perché il reale e concreto ripristino della legalità e della moralità in tutti i settori della vita quotidiana è l’unico volano di sviluppo sociale, economico, politico e culturale.”

Incontro con gli elettori a San Leucio del Sannio


Venerdì 19 marzo alle 19.30 presso la sala consiliare del Comune di San Leucio del Sannio i candidati per la Federazione della Sinistra Daniela Basile, Salvatore De Toma e Elvira Santaniello incontrano i cittadini.
Conclude Maurizio Acerbo, direzione nazionale PRC.

mercoledì 17 marzo 2010

I problemi relativi alla nuova legge elettorale della Campania

Le problematiche relative alla cancellazione, voluta fortemente dalla destra al Governo, delle trasmissioni politiche e di intrattenimento giornalistico durante la campagna elettorale, ha determinato la contestuale riduzione complessiva dell’informazione relativa alla campagna elettorale stessa.
In particolare in Campania, tranne un mini spot, a dire il vero ben fatto, presente nella guida al voto sul sito della Regione, e che viene trasmesso anche dalla Rai regionale, gli ELETTORI e le ELETTRICI non sono sufficientemente informati sulle modalità di voto, che sono cambiate in virtù della nuova legge elettorale approvata in Campania.


Questa legge, benché vada nella direzione di favorire la presenza delle donne nelle liste elettorali e sia in linea con le battaglie portate avanti negli ultimi 2 anni dalla Rete Interregionale delle Rose Rosse per la presenza delle donne in tutti gli organismi, politici, economici e sociali ed in tutti i luoghi decisionali (non ultima la campagna informativa su tutte le giunte comunali, provinciali e regionali prive di donne e quindi illegittime, la diffusione dell’appello “donne e potere”, le continue sollecitazioni rivolte all’amministrazione comunale di Benevento sulla mancata presenza di una donna in giunta) risulta essere, nella parte relativa all’ ESPRESSIONE DELLA PREFERENZA, fortemente limitante per quelle liste che presentano al loro interno due candidati di sesso femminile, come nel caso della lista della Federazione della Sinistra, nella quale io stessa sono candidata da indipendente.

Alla Rete Interregionale delle Rose Rosse, che rappresento, preme SOTTOLINEARE e, nel contempo, INDICARE alle elettrici e agli elettori che NON E’ POSSIBILE ESPRIMERE DUE PREFERENZE RELATIVE A CANDIDATI DELLO STESSO SESSO, PENA L’ANNULLAMENTO DELLA SECONDA PREFERENZA, vale a dire:
NON SI POSSONO VOTARE DUE DONNE ALTRIMENTI IL SECONDO VOTO NON E’ VALIDO.
La Rete Interregionale delle Rose Rosse, quindi, invita gli elettori e le elettrici a porre particolare attenzione a questa problematica.

Guida al voto




Le principali informazioni riguardanti le elezioni regionali 2010 in Campania le trovi qui

lunedì 15 marzo 2010

La mia protesta nei confronti de Il Mattino Benevento e de Il Sannio presso l'Ordine di Giornalisti della Campania

Di seguito la email che ho inviato alle redazioni de Il Mattino e de Il Sannio Quotidiano nonchè all'Ordine dei Giornalisti della Campania:

Gentili signori,
mi chiamo Elvira Santaniello e sono candidata, come indipendente, al Consiglio Regionale della Campania nella lista della Federazione della Sinistra.
Vi scrivo per comunicarvi tutto il mio disappunto rispetto alla mancanza di considerazione da parte delle vostre testate giornalistiche (relativamente a Benevento e provincia) delle mie comunicazioni elettorali e, nello specifico, della nota da me inviatavi in riferimento alla presentazione (ieri domenica 14 marzo presso l'Auditorium Comunale)della mia candidatura nella cittadina dove risiedo, San Giorgio del Sannio.
Trattasi di comunicazioni elettorali e, come tali, hanno il diritto di avere, non dico lo stesso, ma almeno un minimo spazio sulle pagine di politica dei vostri spett. li giornali.
Oggi, invece, tutto lo spazio era dedicato alla presenza a Benevento del Ministro Scajola, ad alcune iniziative di associazioni locali e allo sport.
Nei giorni scorsi, poi, al massimo è stata dedicata alla mia lista un trafiletto di tre righe mentre alcuna considerazione c'è stata per le mie considerazione in veste di candidata, che, pure, vi avevo inviato.
Mi spiace constatare che le veline inviate da me e dalla Federazione della Sinistra fanno meno notizia di quelle di altri partiti, più grandi, più noti e pieni delle solite facce, che fanno sicuramente più notizia ma, spesso, sono assolutamente poco interessanti.

Vi invito, pertanto, considerare l'eventualità di una maggiore equità nella presenza sulle vostre pagine dei comunicati inviati dai candidati alle elezioni regionali
.

"DIRITTI, NON FAVORI: dalla crisi alla proposta politica"

Si è svolto ieri sera presso l' Auditorium Comunale "Cilindro Nero" di San Giorgio del Sannio il dibattito "DIRITTI, NON FAVORI: dalla crisi alla proposta politica", organizzato dalla federazione della Sinistra con la presenza dei candidati al Consiglio Regionale della Campania: Daniela Basile, Elvira Santaniello, Salvatore De Toma.

Fiorenzo Parziale del comitato politico regionale PRC ha introdotto i lavori illustrando all'attento uditorio le tematiche che contraddistinguono la campagna elettorale della Federazione della Sinistra, con particolare attenzione ai temi del lavoro, della sanità pubblica, della meritocrazia nella scelta dei manager pubblici, del reddito sociale.

Si sono succeduti, poi, gli interventi dei candidati:
Daniela Basile, la quale, nel suo intervento si è soffermata sulle problematiche relative alla scuola e al precariato, alla necessità nel Sannio e in Campania di un piano casa che venga incontro alle esigenze delle categorie deboli e del salario sociale minimo garantito che risulti di sollievo alle famiglie in difficoltà.

Salvatore De Toma, che si è soffermato sull'accentramento di incarichi in capo alle stesse persone, tutte facenti parte dell casta e sulla necessità di realizzare una vera alternativa di sinistra nel nostro territorio.

Elvira Santaniello, candidata sangiorgese, nel suo intervento, invece, ha ironizzato su quanto in questi giorni vanno dichiarando i vari candidati delle altre liste:
"Mi viene da sorridere pensando all’aeroporto commerciale che auspica il candidato Luigi Bocchino (per Caldoro Presidente) oppure al Sannio da trasformare in un set cinematografico permanente proposto da Nardone Jr oppure ancora delle 20 case di edilizia popolare al quartiere Capodimonte che sono spuntate come funghi in piena campagna elettorale in luogo di quelle 350 promesse e che rimarranno solo sogni per altrettante famiglie prenotatarie.
Per non parlare, poi, del candidato Genito dell’API che, come ho già contestato sulla stampa, si va spacciando come candidato unico del Medio Calore mente voi siete qui ad ascoltare e a guardare in faccia una candidata, la sottoscritta, che vive ed opera a San Giorgio da circa 10 anni.

Il candidato Genito non può con le sue veline stampa far dimenticare ai cittadini sangiorgesi che, nel suo ruolo di assessore dell’attuale amministrazione comunale, sta contribuendo alla totale cementificazione di San Giorgio e che, sempre insieme all’amministrazione comunale, difende il presunto profilo commerciale della nostra cittadina sponsorizzando solo ed esclusivamente alcuni cosiddetti imprenditori che fanno parte della casta.

Io, invece, anche a prescindere dal risultato delle elezioni, per le quali, comunque, chiedo il vostro sostegno ed il vostro voto, continuerò ad impegnarmi perché non passino sotto silenzio quei temi che sono cari a me, alla Rete Interregionale Rose Rosse e alla Federazione della Sinistra:
- L’attenzione alle categorie più deboli, a partire dal sostegno anche economico nei confronti delle famiglie in difficoltà,
- Il sostegno ai lavoratori, ai cassintegrati a chi perde il lavoro
- Il sostegno a chi no ha la casa o la perde a causa di mutui da usura
Continuerò ad occuparmi del sostegno alla famiglia, con particolare attenzione ai servizi ad essa legati , e per servizi intendo gli asili e le scuole, gli asili aziendali, i congedi parentali, servizi cioè che, se venissero realmente e concretamente realizzati e sostenuti nel tempo, permetterebbero anche alle donne di accedere più facilmente al mercato del lavoro.

Ma l’impegno che sento di prendere stasera qui insieme a voi è a favore di una riqualificazione in senso moderno della nostra cittadina, attraverso il potenziamento dei servizi alla persona che attualmente sono tanto carenti da far identificare San Giorgio solo come un paese dormitorio a servizio della città capoluogo.
E per servizi alla persona intendo
- Spazi in cui i giovani possano gratuitamente e liberamente connettersi ad internet dai loro notebook e telefonini
- Spazi di incontro pubblici da utilizzare come sala cinema, sala convegni, ludoteca, senza dover ricorrere alle parrocchie o ai servizi a pagamento
- Servizi all’infanzia e in particolare un parco urbano VERO non quella parte del Viale Spinelli che l’amministrazione chiama Parco del Millennio e che è solo un pezzo di marciapiede in uno stato di completo abbandono e degrado.
Mi impegnerò infine, affinchè vengano rispettate tutte le vostre e le nostre aspettative."
I lavori sono stati conclusi da Tommaso Sodano della Direzione Nazionale del PRC, il quale, in particolare, ha sottolineato le motivazioni che hanno indotto il candidato Presidente della Regione Campania per la Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero, a correre da solo.
Prima fra tutte il fatto non riconoscersi in alcun modo in De Luca il quale, in ripetuti passaggi stampa e TV, ha sostenuto di essere vicino alla destra europea e che, in occasione delle elezioni a sindaco di Salerno, non ha esitato ad accettare i voti e la collaborazione di Cosentino del PdL, nonchè numerosi temi già precedentemente toccati dai candidati.
Sodano, a conclusione del convegno, ha invitato i candidati a svolgere una campagna elettorale d'attacco e che comunichi in maniera chiara che sulla scheda elettorale un partito di sinistra vera c'è: la Federazione della Sinistra, dove, non a caso, esistono ancora i simboli del lavoro, la falce ed il martello.

La campagna Arancia Metalmeccanica

La Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori della Sirti che ieri hanno occupato il tetto dello stabilimento.
In seguito all'azione, un gruppo di militanti insieme ai candidati Daniela Basile ed Elvira Santaniello si sono recati presso lo stabilimento per testimoniare la propria vicinanza ma soprattutto per sostenere la lotta dei lavoratori che hanno subito un procedimento di cassa integrazione.
La Federazione della Sinistra si attiverà alla costituzione di una cassa di resistenza per sostenere la lotta dei lavoratori colpiti dalla crisi e per dare un sostegno alle famiglie in maggiori difficoltà economiche.
Da alcuni giorni infatti è partita la campagna di Arancia Metalmeccanica cioè la vendita di arance coltivate in Sicilia per supportare economicamente la lotta dei lavoratori della Sirti e dei Consorzi dei rifiuti.

sabato 13 marzo 2010

Sono stata con loro fino a poco prima che scendessero dal tetto...

Io e Daniela Basile, in rappresentanza rispettivamente della Rete Interregionale delle Rose Rosse e del CIP Sanniti, siamo state con gli operai della SIRTI di Contrada Pontecorvo a Benevento fino a poco prima che scendessero dal tetto e li abbiamo sostenuti non sono moralmente ma anche con un contributo economico minimo derivante dalla vendita delle arance del Programma Nazionale "Arancia Metalmeccanica"

giovedì 11 marzo 2010

Maurizio Genito (API) confonde il “CANDIDATO UNICO” con il MANIFESTO UNICO

Maurizio Genito (candidato consigliere regionale per l’API) nella sua conferenza di presentazione tenutasi domenica 7 u.s. presso il Cilindro Nero a San Giorgio del Sannio ha iniziato il suo discorso, come riportato tra virgolette dagli organi di stampa e di informazione on line, con una affermazione che, fino a quando non sarà da Genito stesso rettificata e, magari, accompagnata dalle scuse di rito, rimane un clamoroso FALSO: ”SONO L’UNICO CANDIDATO DEL MEDIO CALORE”.
Tutti sanno, infatti, tranne Genito a quanto pare, che, come riportato da tutti gli organi di stampa ufficiali, io, Elvira SANTANIELLO, responsabile per la Campania della Rete Interregionale delle Rose Rosse, sono CANDIDATA alle Regionali come indipendente nella lista della Federazione di Sinistra e che abito a San Giorgio da oltre 10 anni.
Tutti sanno, inoltre, avendolo io confermato sin dal primo momento e anche nella presentazione ufficiale della candidatura, avvenuta, alla presenza di Paolo Ferrero, domenica scorsa a Benevento, che io e la Rete delle Rose Rosse ci siamo dichiarate contrarie, rinunciandovi, ad imbrattare la città con migliaia e migliaia di manifesti, i quali, oltre a rappresentare un grande e inutile spreco di denaro, sono di difficile smaltimento e arrecano danno (a causa dei colori industriali di stampa) a quella raccolta differenziata che, nella nostra San Giorgio, sta ottenendo ottimi risultati (e questo aspetto è stato già più volte evidenziato attraverso denunce a mezzo stampa sia da parte dell’Asia sia dell’Amministrazione Comunale di Benevento).
Genito, invece, ed i suoi collaboratori vanno quotidianamente ad occupare spazi non destinati alla pubblicità elettorale con modalità a volte esasperanti: basta fare quattro passi per le strade di San Giorgio per vedere i suoi manifesti incollati su tutti i pezzi di muro disponibili e, a Benevento, perfino sui cassonetti della spazzatura.
A lui, infatti, al candidato unico sangiorgese, tutto è concesso, e gli è concesso solo grazie al benestare di qualche suo “amico” e sostenitore, membro dell’amministrazione comunale, che gli evita di essere doverosamente sanzionato. Qualche “amico” che, addirittura, spacciandosi per candidato e mescolando indebitamente la sua appartenenza politica con il ruolo di amministratore comunale che ricopre, in occasione della distribuzione di materiale elettorale regolarmente autorizzata dal comune di San Giorgio che ho effettuato domenica scorsa sul Viale Spinelli, non esitava a rivolgersi a me con tono violento e minaccioso, urlandomi non solo che mi dovevo vergognare in quanto con la mia candidatura lavoravo per far vincere Caldoro ma anche che si sarebbe impegnato a far sì che ogni richiesta al comune firmata a mio nome venisse automaticamente respinta.
A costoro, mi preme sottolineare che per troppe volte i manifesti da me personalmente affissi negli spazi consentiti, sono stati coperti nel giro di non più di mezz’ora!
Io penso che il candidato Genito, con suo sorriso sornione che vediamo in tante belle gigantografie sparse in tutta l’area del medio Calore e nel Sannio, ben farebbe a parlare del modo in cui vorrà impegnarsi per ridisegnare lo sviluppo del Medio Calore e di San Giorgio in caso di elezione.
Quel che è certo è che, se agirà in perfetta continuità con quanto fatto a San Giorgio nel suo ruolo di assessore all’urbanistica e alle attività produttive, ovvero dare vita con una scellerata politica di cementificazione del territorio ad un paese dormitorio ben lontano dal paese dei fiori e della cortesia di cui si legge nei cartelli di Benvenuto all’ingresso del paese, oppure continuare ad illudere la gente sulla presunta vocazione commerciale di San Giorgio, dove i negozi chiudono dopo una settimana che hanno aperto, oppure ancora rimanere insensibile alle esigenze degli anziani, dei bambini, dei disabili, delle categorie deboli che a San Giorgio vivono come stranieri in patria, completamente abbandonati a se stessi, senza luoghi di socializzazione, senza un parco, senza attenzione, senza sostegni assistenziali che non siano demandati alle parrocchie, alle associazioni di volontariato e ai singoli cittadini buoni di cuore, se così fosse, sarebbe sicuramente meglio per tutti che questo figlio del Medio Calore non venisse affatto eletto.

Sciopero CGIL del 12 marzo

Domani 12 marzo parteciperò, insieme agli altri candiati nella lista della Federazione della Sinistra, alla manifestazione indetta dalla CGIL per sottoporre all’attenzione del governo questioni fondamentali come il fisco e la sua redistribuzione ai lavoratori dipendenti e ai pensionati.
Appuntamento a Benevento in Piazza Castello alle ore 10.00.

L'attuale crisi finanziaria e occupazionale sta avendo pesanti ripercussioni non solo sui ceti più deboli ma anche sui ceti medi, determinando una forma di povetà diffusa che colpisce in particolare la provincia di Benevento dove pensionati, lavoratori e giovani presentano un un reddito al di sotto della media regionale e nazionale.
Per questi motivi la CGIL di Benevento attuerà le quattro ore di sciopero generale nazionale con una manifestazione nella città di Benevento, chiedendo sin da adesso a tutte le forze politiche e sociali di tutti gli schieramenti politici di aderire all'iniziativa in modo da poter ascoltare le proposte della CGIL contro la crisi che ormai investe tutti i settori, determinando nella Provincia di Benevento licenziamenti e cassa integrazione ormai non più sostenibili.
Pertanto chiediamo a tutti i cittadini, ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani, agli studenti a e anche a CISL e UIL della nostra Provincia di sostenere e partecipare, al di là delle attuali singole posizioni, alla manifestazione che si terrà a Benevento.

Molto alto il livello di evasione fiscale nel Sannio

Secondo l'Agenzia delle Entrate della Campania, in tutto il 2009 sono stati effettuati nel Sannio 4000 controlli fiscali e accertati circa 80 milioni di euro di maggiori imposte dovute all'erario.

Al X Congresso del Sunia Benevento

Ieri pomeriggio sono stata al X congresso del SUNIA Benevento a parlare di piano casa, delle 300 case di edilizia popolare previste a Benevento e svanite nel nulla, del diritto dei cittadini ad una buona qualità della vita nella nostra città

mercoledì 10 marzo 2010

L'eterna diatriba dei manifesti fuorilegge


da La Repubblica Napoli di oggi

Manifesti illegali, dilagano a migliaia le affissioni in ogni angolo della città e della regione. Uno scenario desolante di muri imbrattati da carte e colle, e marciapiedi ridotti a discariche di propaganda elettorale. Sui manifesti selvaggi è scontro tra i poli. Con violenti scambi di accusa. Il Pd ha lanciato pesanti critiche sull'invasione dei cartelloni con le facce dei candidati, prendendo di mira soprattutto due donne del Pdl, la capolista Mara Carfagna e Alessandra Mussolini, presenti in maniera massiccia ad ogni angolo di strada.
Stefano Caldoro, in corsa per il centrodestra alla presidenza della Regione Campania, replica chiamando in causa l'avversario Vincenzo De Luca. «Sono imbarazzato, questo stile non mi piace. Io ho fatto una scelta diversa: è sui contenuti e non di propaganda sui muri. Non posso condividere - sottolinea - una campagna elettorale milionaria, come quella di De Luca. È un atteggiamento irresponsabile di fronte alle difficoltà delle famiglie costrette a stringere la cinghia». Caldoro, spiegano gli uomini del suo staff, «non ha voluto nemmeno un manifesto. Anzi, stiamo cercando di convincerlo a stamparne, perché è una cosa necessaria».

Per De Luca parla il suo comitato elettorale. E nella replica rilancia l'accusa: «Forse Caldoro ha preso una svista: le mura della Campania tracimano di immagini del Popolo della libertà e sono davvero invadenti, quelli sì. Probabilmente Caldoro deve avere scambiato il profilo di Vincenzo De Luca con quello di Mara Carfagna».
Il parlamentare del Pdl, Maurizio Iapicca, si associa a Caldoro: «De Luca ha "sfregiato" Napoli con la sua faccia, in ogni angolo della città ci sono i suoi manifesti abusivi. Ha occupato tutti gli spazi possibili sporcando facciate di palazzi e strutture pubbliche e spendendo milioni di euro. Esiste un problema di moralità: in un periodo di crisi per le famiglie questo è un pessimo segnale». Ma quanto costano in effetti tutti questi manifesti? E chi sostiene le spese? Ogni candidato ne stampa diverse migliaia, le tariffe delle tipografie vanno da 25 a 40 centesimi l'uno, più le spese di attacchinaggio.

«Siamo stupiti dalle affermazioni del candidato Stefano Caldoro», dichiara il capogruppo dei Verdi, al Comune, Luigi Zimbaldi, «lo sa Caldoro che le due parlamentari che lo sostengono hanno già speso più di 500 mila euro di manifesti attaccandoli in modo selvaggio per tutta la provincia? Non è imbarazzato Caldoro dai suoi candidati condannati in primo grado per camorra come Roberto Conte? Non è imbarazzato per le spese milionarie che la gran parte dei suoi candidati stanno effettuando? Se è una persona seria venga con noi a staccare dai muri i manifesti abusivi di tutti i candidati partendo dalla Carfagna e dalla Mussolini».

Fiorella Girace presidente della commissione regionale per le Pari opportunità e capolista della civica "Campania libera con De Luca presidente", aggiunge un argomento alle polemiche. «L'invasione di manifesti elettorali rischia di mandare in tilt il sistema di raccolta differenziata nelle città campane.
Questo è quanto succede a Napoli e provincia. Ma anche nel Sannio non stiamo messi meglio!!!
Già da qualche giorno, infatti, sui giornali si rincorrono lettere e comunicazioni relative al malcostume dei manifesti selvaggi, affissi nei posti più impensati, ed in particolare, sui cassonetti dei rifiuti e sulle campane del vetro.
A tale proprosito, registriamo la protesta del Presidente dell'ASIA s.p.a., Lucio Lonardo, il quale ha così scritto al Comando della Polizia Municipale, al Prefetto e al Sindaco di Benevento:
“anche in questa tornata elettorale per le Regionali, stiamo assistendo, impotenti, allo scempio da scarso senso civico di attacchini improvvisati che continuano ad incollare manifesti elettorali sui nostri cassonetti stradali e sulle campane per la raccolta del vetro, coprendo le nostre indicazioni alla cittadinanza per un corretto conferimento dei rifiuti, arrecando un danno sostanziale, anche finanziario, alla nostra Azienda. ... Pertanto, ritengo che questo spettabile Comando debba individuare i trasgressori al fine di comminare le sanzioni di legge inviando, al contempo, le opportune comunicazioni all’Azienda che rappresento, al fine di chiedere ai responsabili i danni economici subiti per il ristoro dei presidi danneggiati”.
A questa lettera si aggiunge la segnalazione da parte di Giuseppe Falzarano, segretario generale territoriale del SUNIA di Benevento, della copertura abusiva dei propri manifesti relativi al X Congresos dell SUNIA con conseguente richiesta di risarcimento e di rimozione dei manifesti elettorali abusivi.
Ed infine, è di qualche ora fa la richiesta dell'Assessore al Traffico Giuseppe De Lorenzo al Comandante dei Vigili Urbani di Benevento, Rosanna Caruso, di "disporre dei controlli mirati da parte dei vigili, sanzionando, senza riserve, tutti i trasgressori".

martedì 9 marzo 2010

Asinara, l'"Isola dei cassintegrati"

da La Repubbica di lunedì 8 marzo 2010


NON ci sono i collegamenti ad alta tecnologia della tv e di Simona Ventura, e poi è la Sardegna e non i Caraibi. Mentre si parla al telefono con i cassintegrati dell'Asinara la linea telefonica si interrompe. Poi durante la conversazione qualcuno esulta: "Hai fatto il miracolo, è tornata la luce e forse posso farmi una doccia". Da oltre dieci giorni un gruppo di dipendenti della Vinyls, ex Enichem, industria chimica di Porto Torres, si è autoesiliato all'isola dell'Asinara. La loro è una provocazione, "perché c'è l'Italia dei famosi e quella di chi sta perdendo il posto di lavoro - dice uno di loro, Andrea Spanu - noi rappresentiamo quest'ultima e ci fa un po' rabbia che per avere visibilità ci siamo dovuti inventare una parodia della televisione e affidare la nostra iniziativa a Facebook".

Ecco, Facebook. Michele Azzu, studente di musica in Gran Bretagna, figlio di uno dei cassintegrati, decide di aiutare l'iniziativa e creare una pagina sul social network, la chiama "L'isola dei cassintegrati" e in meno di una settimana gli iscritti sono oltre 9000. Si comincia con gli amici, la voce si sparge, sulla bacheca arrivano messaggi da tutta Italia. C'è chi esprime solidarietà, chi critica la forma di lotta, chi provoca: "Siete in vacanza?". Pietro Marongiu è il "naufrago" con la storia più lunga al petrolchimico di Porto Torres: 35 anni a intossicarsi, dall'inizio degli Ottanta la continua incertezza sul futuro dello stabilimento, nato dieci anni prima come Sir di Rovelli per essere il futuro industriale dell'isola: "Che ci sia qualcuno che ci insulta poco importa - dice prendendo la parola al telefono - siamo entusiasti di tutta questa gente che ci manda messaggi via internet. Peccato che abbiamo soltanto una chiavetta per collegarci e non ci riusciamo sempre, ma mia figlia mi ha mandato un sms proprio poco fa: abbiamo passato quota 9000! Questa è una risposta anche a quegli ectoplasmi dei sindacati nazionali, nessuno si è fatto sentire!"

La voce di Marongiu non è l'unica polemica. La bacheca del gruppo su Facebook è diventata una piazza di discussione politica, un punto di riferimento per capire la preoccupante situazione dell'economia sarda, la delusione per un governo che, come dice Argentino Tellini facendosi passare l'unico telefono che ha segnale, "non ha trovato il tempo per interessarsi di una situazione, quella del polo industriale di Porto Torres, che mette a rischio 4mila posti di lavoro".

Dalla bacheca e dalla chiacchierata con i cassintegrati all'Asinara appare in tutta la sua drammaticità una crisi incancrenita da anni di balletti politici, di tentennamenti e mancanza di una vera politica industriale. "C'è da vergognarsi di dover fare il verso all'Isola dei famosi perché qualcuno si ricordi cosa sta succedendo in Italia e in Sardegna - si accalora Tellini - ora ci si dice che si vuole dismettere la chimica e, dopo aver inquinato per anni, l'Eni pensa di andarsene lasciandosi dietro un cumulo di macerie, non si rendono conto che disastro sarà per il Nord Sardegna". Il disastro veramente c'è già, basta pensare che gli operai della Vynils da novembre, quando è cominciata la cassa integrazione, hanno preso una sola mensilità, hanno dovuto campare famiglie e pagare mutui con 800 euro in tre mesi.

"Capisco che sembra una contraddizione, vista una situazione così drammatica, ma è vero che il sostegno degli iscritti alla pagina di Facebook dà forza agli operai dell'Asinara - dice il creatore della pagina, Michele Azzu, dalla Gran Bretagna - "L'isola dei cassintegrati" ha avuto 1000 fan in soli due giorni e la storia è arrivata sui giornali grazie a Facebook. Il passo successivo sarà creare eventi, trovare altre strategie di comunicazioni. Quanto è riuscito a fare il social network è importante, ma mi chiedo se a questa pubblicità seguiranno risposte concrete ai problemi degli operai". Dà una mano ad aggiornare la pagina, inserire foto e postare commenti Marco Nurra, amico di infanzia di Azzu e ora giornalista a El Mundo: "Michele ha avuto l'idea, il resto l'ha fatto il senso di appartenenza dei sardi e il fatto che la gente ha bisogno di simboli, così i cassintegrati dell'Asinara sono diventati il simbolo della Sardegna che si contrappone allo sfavillio delle veline in Costa Smeralda. Il passaparola ha rimbalzato dall'isola al continente e all'estero, la cosa più bella è che ci sono persone di ogni schieramento politico".

L'isola dei cassintegrati virtuale, con il calore dei messaggi e le tante persone online stride con la realtà di quella reale. All'Asinara i "naufraghi" sono soli per la maggior parte della giornata, dormono nei caseggiati abbandonati dell'ex carcere, si arrangiano per fare da mangiare. Negli ultimi giorni sono aumentate le visite: qualche politico locale, amici e curiosi ai quali gli operai danno informazioni sulla loro lotta. "L'Asinara è talmente bella che in alcuni momenti riesce perfino a rasserenarti", dice Giuliano Sechi. Tanto bella che qualche settimana fa il governatore della Sardegna in quota Pdl, Ugo Cappellacci, si è spinto a dire che "il problema della Sardegna sono i sardi". Sì, quando fanno vedere com'è davvero un'isola dove non si può lavorare, per alcuni diventano un problema.


Sul sito de La Nuova Sardegna il diario dell'Isola dei Cassintegrati

Qui il gruppo Facebook che racconta la protesta

domenica 7 marzo 2010

Il mio intervento all'incontro di presentazione della lista della Fed. della Sinistra


Cari amici e compagni,
la vostra presenza così numerosa qui questa sera è motivo di grande soddisfazione per tutti noi candidati nella lista della Federazione della Sinistra perché significa che in questi primi giorni di campagna elettorale siamo stati capaci di stimolare la vostra attenzione e la vostra curiosità tant’è che siete venuti qui a conoscerci di persona, a vedere chi siamo, a sentire parlare della nostra storia politica, dei temi che ci accomunano sotto le insegne di una sola bandiera.
E soprattutto siete venuti a conoscerci qui da vicino perché le nostre facce non le vedete sui manifesti che, nella maggior parte dei casi illegalmente, tappezzano i muri della nostra città e non le vedete sulle vele gigantesche che continuamente girano per le strade con le gigantografie dei soliti noti, bensì le vedete qui di persona, e continuerete a vederle in giro per la città, nei mercati, tra la gente, in una campagna elettorale che fa consumare le suole delle scarpe e che è fatta di quel mutuo scambio di esperienze e opinioni tra noi che siamo candidati e gli elettori, perché è questo mutuo scambio che sta alla base della politica, della politica vera, fatta con passione e non della politica di mestiere fatta solo di manifesti, di proclami e di promesse.

Io in special modo, perché fa parte della mia storia personale e politica, ho particolarmente a cuore il contatto con la gente perché faccio parte della gente…il mio stesso movimento, la Rete Interregionale delle Rose Rosse che ho contribuito a fondare e di cui sono Responsabile per le Campania, è un movimento di persone che appartengono al popolo, alla gente comune, e che fanno politica per passione, per portare avanti temi che la politica di mestiere e della casta considera scomodi perché, se applicati nella realtà, non farebbero altro che ledere i personali interessi dei politici di mestiere che non hanno altro scopo di mantenersi stretta la loro poltrona e di curare il loro orticello.

E sono questi i temi rispetto ai quali ho trovato piena concordanza con la Federazione della Sinistra, che in questa sede ringrazio pubblicamente per avermi offerto la candidatura e per aver accettato la sfida di presentare nella sua lista una persona come me che, nella vita e nella politica, non le manda a dire a nessuno e che, per questo motivo, altri hanno considerato scomoda.

Quali sono questi temi:

• Innanzitutto il RISPETTO DELLI REGOLE IL RIPRISTiNO DELLA LEGALITA’ come condicio sine qua non per dare vita ad un reale sviluppo economico, sociale e politico.
Non c’è crescita, non c’è miglioramento, non ci può essere miglioramento senza il ripristino della legalità ed il rispetto delle norme e delle regole.
Abbiamo sotto i nostri occhi gli scempi delle leggi ad personam che ormai il Governo fa crescere come funghi, abbiamo sotto i nostri occhi il decreto salva liste approvato ieri, un decreto (il n.29 del 5 marzo 2010) che stravolge le regole non le interpreta. In claris non fit interpretatio. La legge chiara non richiede interpretazione, specie da chi è parte in causa, come il governo.
Abbiamo sotto i nostri occhi lo scempio della Sanità ridotta com’è ridotta da un uso improprio del potere che ha fatto della sanità stessa un contenitore dove mettere e togliere i manager, i dirigenti medici, i primari a proprio piacimento e secondo le necessità elettorali e del momento dei politici di mestiere tralasciando, anzi completamente dimenticando quello che è il principio fondamentale della Sanità pubblica, cioè curare i cittadini. E noi qui nel Sannio viviamo quotidianamente il dramma della Sanità pubblica con la querelle eterna degli ospedali di Cerreto e Sant’Agata che i politici, complice anche il clima elettorale, stanno vendendo e comprando a caccia di voti per il proprio personale interesse.
Abbiamo sotto i nostri occhi anche la corruzione imperante e l’evasione fiscale che sono il cancro dell’economia e che la politica di mestiere tiene ai margini perché è essa tessa coinvolta in questi meccanismi del malaffare. E’ notizia di ieri di un imprenditore di Paupisi che si è dimenticato di dichiarare ricavi per oltre 3 milioni e 600mila euro e di versare 783mila euro di Iva in tre anni: se tanti italiani, e infatti è costume estremamente diffuso, hanno questo tipo di amnesie, ditemi voi com’è possibile parlare di sviluppo e crescita del nostro Sannio e del nostro Paese? Così realizza solamente un tornaconto personale e non si persegue il bene della comunità, il bene dell’Italia.

• E qui veniamo al secondo tema forte: IL PERSEGUIMENTO DEL BENE COMUNE E NON LA REALIZZAZIONE DEL PROPRIO TORNACONTO POLITICO ED ECONOMICO PERSONALE, che deve tornare al centro della politica, dell’economia, dell’amministrazione della cosa pubblica ma anche della vita quotidiana del singolo cittadino
Ognuno di noi deve diventare il protagonista del cambiamento!
Gandhi diceva «Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo»
E “diventa protagonista del cambiamento” è lo slogan che trovate scritto sui volantini che trovate in sala e che pubblicizzano la mia candidatura.
Ognuno di noi deve acquisire la consapevolezza di poter essere lui stesso protagonista del cambiamento, di dover essere protagonista del cambiamento, con le sue azioni innanzitutto ma soprattutto con l’unica grande arma che è in proprio possesso: il voto!
Il voto che è fondamentale per dare il nostro contributo fattivo al cambiamento del paese, un voto che sia simbolo del cambiamento vero, simbolo della volontà precipua della gente di lasciarsi alle spalle la casta e realizzare in prima persona il cambiamento.
Quindi, amici tutti, e questo è un invito che vi prego di esportare anche all’esterno di questa sala, ad amici, parenti, colleghi, e a tutti quelli che vorranno ascoltarvi, andiamo tutti a votare, non andiamo a rimpinguare il bacino dell’astensionismo, perché il voto è l’unica arma che abbiamo per far capire che noi la casta non la vogliamo!

• E ancora un altro tema fondamentale: IL LAVORO, quello che c’è e quello che ci viene quotidianamente portato via dall’attuale crisi economica.
Il lavoro sognato da chi non ce l’ha, il lavoro che ormai migliaia di italiani ogni giorno vedono sfumarsi tra le mani, il lavoro di chi è sfruttato ad esempio attraverso i contratti atipici, di chi viene quotidianamente “minacciato” di licenziamento ad es. dei call center e dalle agenzie interinali, che “prestano” vite umane, sottopagate e sfruttate fino all’osso dalle aziende, il lavoro di chi, ad esempio nel mondo della scuola, dapprima viene ridotto a precario e poi viene quotidianamente illuso con mille false promesse.
Il lavoro non deve essere, come è in questa fase pre elettorale ed in tutti i momenti in cui si parla di elezioni, merce di scambio bensì un elemento fondante della vita di ogni singolo cittadino e base dello sviluppo economico, sociale e polito del Paese come sancito dall’art. 1 della Costituzione.
E’ necessario, quindi, che si sviluppi, anche a livello regionale, una politica del Welfare concreta e vicina ai lavoratori, che ad esempio non li tenga sulla corda per anni con corsi di formazione fasulli che servono solo a chi li eroga per fare soldi mentre ai lavoratori non restano che le briciole ed una formazione che non insegna nulla e che non serve a nulla.
Le politiche del lavoro devono tornare al centro dell’azione politica quotidiana perché, e questo lo ricordo soprattutto ai politici ed amministratori sanniti, i lavoratori licenziati della fabbriche del territorio sannita o i cassintegrati o i precari della scuola, che il decreto mille proroghe ha contribuito a rendere non più precari ma disoccupati, non possono con la loro solidarietà riempire i piatti da mettere a tavola o pagare le bollette, con la vostra solidarietà, caro sindaco e cari amministratori della città di Benevento, non si pagano i mutui o l’affitto di casa.
Questo modo di fare deve essere quanto prima sostituito da impegni concreti e da proposte realizzabili, da progetti realmente e concretamente finanziabili, magari attraverso l’accesso ai fondi europei, accesso che anch’esso deve essere messo al servizio dei cittadini e non dei progettisti e realizzatori di corsi di formazione o di interventi fantasma.

Questi sono i tre grandi temi dai quali non si può prescindere perché in Campania ci sia un vero e radicale cambiamento di rotta, ma accanto a questi non si possono non tenere presenti anche le tematiche che mi sono più care perché più strettamente legate al dibattito e all’azione politica della Rete Interregionale delle Rose Rosse:

• Le problematiche relative alla parità di genere e alla tutela della famiglia, tradizionale e non, nonchè l’esigenza di nuove normative che tutelino in particolare i minori (e qui non parlo de relato o per postulati, essendo personalmente coinvolta in qualità di madre di due gemelli e avendo convissuto per 9 anni senza essere parte nè di una famiglia nè di una unione di fatto equiparata alla famiglia e quindi “obbligata”, insieme al mio compagno, a “ricorrere” al rito civile a tutela legale nostra e dei nostri figli)

• La democrazia paritaria e la presenza delle donne nei i luoghi decisionali senza dover, quotidianamente ormai, ricorrere alla giustizia ordinaria per vederla applicata e riconosciuta (vedi il caso della Giunta senza donne del Comune di Benevento)

• Il rispetto delle minoranze e delle diversità in genere, contro ogni forma di razzismo, omofobia e sessismo.

Ringrazio ancora una volta la Federazione della Sinistra che ha fatto una scelta coraggiosa nell’offrire una candidatura ad un’esponente dell’associazionismo ma pur sempre una persona comune.
Ringrazio tutti voi presenti in sala per l’attenzione che mi avete rivolto e confermo il mio impegno affinché del Sannio emergano le reali esigenze della comunità e non solo le illusioni proposte e promesse dai politici di mestiere e dalla casta.