mercoledì 13 ottobre 2010

I provocatori

Negli ultimi giorni mi è capitato spesso di confrontarmi con persone che mi sembrava provassero un piacere, addirittura fisico direi, nel contraddirmi, nell’attaccarmi, nel volermi sopraffare anche ad alta voce…

Mi sono chiesta, allora, ed ho cercato risposte nella letteratura psicologica e psichiatrica a riguardo, ma chi sono veramente questi provocatori?

Secondo la psicologia si tratta di persone che apparentemente fanno di tutto per innervosire gli altri: con un'aggressione verbale, un'opinione contraria o un modo di vestire fastidioso.

Si tratta spesso di individui che cercano solo di indurre nell'altro una reazione, cercano un'attenzione che diversamente pensano di non potere avere. Provocare, del resto, è il tentativo di innescare un dialogo, anche se con mezzi irritanti. La provocazione, comunque, è un'azione che può nascondere profondi disagi.

Il provocatore teme l'indifferenza più di tutto. Destabilizzare gli altri gli permette di porsi al centro. Secondo numerosi psichiatri i provocatori sono persone cui, da bambini, è mancata l'attenzione dei genitori o che hanno avuto un'educazione troppo repressiva e che, una volta adulti, cercano nello sguardo degli altri l'interesse che è stato negato loro nell'infanzia.

Vogliono, dunque, restare eterni adolescenti perché l'adolescenza è il momento in cui l'individuo si definisce, staccandosi dai genitori ed è quindi normale che ci si opponga, si provochi, per costruire se stessi e diventare adulti.

Ma c'è chi non esce mai dalla fasce adolescenziale e continua ad aggredire!

I provocatori sono persone che, se si sentono a disagio, parlano a sproposito, stuzzicano, rispondono male. Insomma, fanno uscire dai gangheri chi hanno di fronte!

In questo modo mascherano la loro insicurezza. I provocatori non si interrogano su di sé, non hanno opinioni particolari. Piuttosto che interrogarsi su ciò che essi stessi sono, su ciò che pensano, si appoggiano sul già detto e si riprendono le opinioni degli altri, ribaltandole.

In virtù di tutto ciò, cosa fare quando si ha di fronte un provocatore?

Sicuramente non bisogna fare il suo gioco: prenderlo di petto significherebbe dare adito alla sua aggressività. Nell'immediato, meglio lasciare cadere le sue affermazioni, prenderle con humor e ritornarci sopra in seguito, quando i toni si sono smorzati. Nei casi estremi essere d'accordo con chi aggredisce può essere il mezzo più adatto per disarcionarlo.

In generale, la cosa migliore è non rispondere, andarsene, lasciare il provocatore da solo.

Nelle ultime due volte che mi è capitato, ho sicuramente sbagliato ad accettare la sfida, ho provato ad ascoltare le loro ragioni, ed ho sbagliato.

La prossima volta un bel vaffanculo e la cosa si chiude lì!

7 commenti:

  1. grazie mille farò cosi!mi sei stato di aiuto!!!

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  2. scusami se te lo dico ma il titolo è copiato da un articolo di Alberoni!

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  3. No scusate ci sono errori grossolani, un provocatore bisogna sistemarlo subito e immediatamente, perchè conosce bene l'arma dell'indifferenza, lo sa bene quando stiamo zitti e facciamo finta di nulla, sa che speriamo che smetta e allora proprio per quello continua..non ci sono ritorsioni e quindi fa peggio. Mi viene a mente una ragazzina che ho letto, una bulletta, quando ha visto che la perseguitata di turno ha fatto l'indifferente gli ha detto così: "Ti insegno io a fare l'indifferente"..e l'ha picchiata...questo stando al racconto della vittima.
    Ecco come farete con l'indifferenza di fronte a persone simili ? Perchè badate bene le troverete, dovete fare quello che gli altri non fanno ovvero riconoscere subito il nemico e passare immediatamente all'attacco e poi isolarlo facendo finta di non vederlo.
    Se il provocatore è in un ambiente lavorativo lo si sopporta inizialmente, poi con gli elementi in mano si va dai superiori o da chi c'è e si lascia traccia di queste provocazioni (di modo che lo stronzo in futuro non possa dire che siamo matti). Una volta fatto questo lo si aspetta belli pronti fino alla prossima provocazione che sicuramente ci sarà e si reagisce a massima potenza, si risponde con violenza, cercando di non minacciare (è un reato) ma ingiuriando giustamente (non scatta il reato di denuncia se l'ingiuria è in risposta ad un altro reato ovvero atti persecutori) ..Fatto questo il provocatore cercherà di farvi passare per matti, cercherà di rivoltarvi tutti contro, cosa che cercherà di fare dal principio, ma voi avete già fatto una lamentela, non passerete per scemi. Una volta fatto questo quando il provocatore provocherà ancora passerà malissimo sotto gli occhi degli altri, perchè ora che lui non deve fare quella cosa lo sa, tutti lo sanno...e quindi se lo fa passa come l'aggressore..E voi potrete nuovamente rispondere con una forza proporzionale.

    QUANDO VI PESTANO UN PIEDE NE DOVETE PESTARE DUE.

    Certi elementi si battono solo con il coraggio, alla fine di cosa parliamo ? Di bulli...

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  4. "In generale, la cosa migliore è non rispondere, andarsene, lasciare il provocatore da solo."

    Solo se non vale la pena di stare dove siamo, ma se un simile scemo lo trovi a lavoro devi reagire.

    ", ho provato ad ascoltare le loro ragioni"

    Questa è una follia le cose che dice il provocatore sono sempre e volutamente fasulle.

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  5. Purtroppo anche io ho avuto tante esperienze con persone super provocatrici e sono davvero ingestibili e sanno davvero farti uscire dai gangheri. Certamente sono da tenere il più lontano possibile, come dice l'articolo "ascoltarli" non serve a nulla. Bisogna tenerle alla larga il più possibile e se capita la sfortuna di averle nel luogo di lavoro - come ne ho io - l'unico metodo è fare gli stupidi come loro, stare al gioco e ironizzare in continuazione, perché se non ci fossero leggi a tutelar loro la vita, li ammazzerei a pugni!!!

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Il provocatore ha bisogno di affetto, siccome siamo vicini di casa, mi provoca spesso per indurmi a cambiare casa e vendergli la mia ad un prezzo basso. Io invece non sono andato via e nonostante le continue vessazioni ho resistito. La cosa che odia di più è il cambiamento, le persone fuori dalla norma, in quanto sta cercando una donna per accoppiarsi e mettere su famiglia. Capita questa faccenda ci siamo dati da fare et voilà, trasformazione..... parrucche bionde, trucco vistoso, tacchi a spillo, sbaciucchiamenti tra uomini, anche con la lingua. La stessa cosa fanno le donne un po' lesbicose. Dopo qualche mese ha fatto le valigie e se n'è andato. Funziona sempre.

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