lunedì 9 agosto 2010

San Giorgio del Sannio ovvero questi fantasmi!

Nel leggere la rassegna stampa, come faccio ogni mattina un po’ per forma mentis un po’ per monitorare, per conto della Rete delle Rose Rosse, quanto accade quotidianamente nel territorio campano, sannita e sangiorgese, ho letto su alcune testate, insieme alle ormai sempre tante e roboanti notizie relative al Partito dell’Amore sannita, almeno un paio di articoli riguardanti San Giorgio del Sannio e la sua Amministrazione Comunale, chiamata a dare spiegazioni ai cittadini sul problema del randagismo e degli aumenti della TARSU.

Quando si parla della gestione amministrativa del comune di San Giorgio, lo confesso, mi fa piacere perché, altrimenti, sui giornali, San Giorgio verrebbe sempre e solo accostata a notizie relative alle manifestazioni dell’Unicef, al coro dei bambini del paese, alle festicciole in famiglia organizzate dalla Pro Loco, sicuramente notizie positive, sia chiaro, ma che non danno il polso di quella che è la reale situazione dell’amministrazione del paese.

Siamo, ormai, o finalmente come qualcuno, invece, dice, alla fine della consiliatura e gli amministratori sembrano galleggiare nel mare dell’ordinaria amministrazione, ma la cosa grave non è tanto questa bensì il percorso in fase discendente che ha subito San Giorgio negli ultimi dieci anni, trasformandosi dal paese dei fiori e della cortesia in un paese dormitorio, fatto di casermoni che hanno definitivamente sostituito il verde cittadino ed extraurbano, un paese con una finta vocazione commerciale, senza alcun indirizzo di sviluppo economico, un paese che non ha rispetto per i propri cittadini, offuscando loro persino alcuni diritti fondamentali.

E quando parlo di offuscare alcuni diritti fondamentali intendo dire che i cittadini, in alcuni casi, non vengono messi in condizione di vivere una vita ad essi consona, così come sancito dallo Statuto Comunale, ad es. ai bambini non è garantito il diritto al gioco perché non esistono strutture comunali ad esso dedicate, agli anziani non è garantita l’assistenza o meglio è garantita solo a pochi e per poche ore alla settimana rispetto alle esigenze di una popolazione ultrasessantacinquenne di oltre 1500 persone, ai giovani a alle famiglie in genere non sono offerte opportunità culturali e di svago se non private e a pagamento, agli animali non è garantito nemmeno il minimo indispensabile sancito per legge, all’ambiente non è offerta nessuna possibilità di salvarsi dalla cementificazione, ai disabili non resta che farsi accompagnare per un desolato viale dalle proprie badanti.

Eppure, nello Statuto Comunale, norma di cui il Comune stesso si è dotato e che costituisce la madre di tutte le norme di un Comune, leggiamo all’art. 3 comma 1 : “Il Comune rappresenta la Comunità, cura gli interessi di tutti, rispettando l’uguaglianza, la libertà, la fratellanza, la pari dignità sociale …promuove lo sviluppo civile, sociale ed economico; tutela le risorse naturali, ambientali, storiche, culturali”, all’art. 4 comma 1: “Il Comune si estende su un territorio originariamente agricolo che tende a trasformarsi in realtà con interessi culturali, residenziali, turistici, artigianali e industriali”, comma 2 “Nel rispetto di tali vocazioni, il Comune è teso allo sviluppo delle attività culturali e terziarie avanzate con particolare interesse ai ceti medi produttivi; attua le iniziative tese alla diffusione delle imprese artigiane; promuove la diffusione e specializzazione delle colture agro-alimentari; riconosce come bene primario la salvaguardia dell’ambiente…” e all’art. 5 comma 1 “Il Comune è attento alle problematiche della famiglia, cura gli interessi dei giovani e degli anziani, tutela la salute dei cittadini e partecipa alle necessità primarie degli indigenti, dei disabili e delle categorie a rischio, con particolare attenzione alla prima infanzia”.

Ebbene, dal confronto di quanto scritto (e volontariamente prendo in considerazione solo lo Statuto comunale e non, ad es., la Costituzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e quella dei diritti degli animali) con quanto quotidianamente accade, emerge chiaramente come l’Amministrazione Comunale sia alquanto inadempiente nei confronti di quelle norme statutarie che il Comune stesso negli anni si è dato e la cosa è ancora più grave se si considera che il Sindaco è stato premiato dagli elettori con il secondo mandato.

A tale proposito, mi viene spontaneo chiedermi, usciranno prima o poi dal loro torpore gli amministratori della mia città?
E ancora…dov’è colui che si professava (in modo alquanto scorretto) “candidato unico del Medio Calore” durante la scorsa campagna elettorale per le regionali? Dove sono i suoi interventi per migliorare il paese?
Forse stanno tutti già alacremente lavorando alle “loro liste” per le prossima competizione di primavera?

Emerge nel contempo un’altra cosa: i cittadini che si lamentano sono sempre i soliti tre o quattro…anche l’opposizione sembra assopita sugli scranni del consiglio comunale, figuriamoci adesso che è piena estate!!!

Cosa vorrà mai dire tutto ciò?

O siamo noi i soli tre o quattro rompiscatole idealisti che considerano fondamentale per qualsiasi amministratore della cosa pubblica il rispetto e l’applicazione delle leggi, sia quelle scritte sia quelle che sottendono all’etica e alla morale, o i cittadini sangiorgesi rientrano perfettamente nella categoria di quelli che fanno del motto “’o fatto nun è ‘o mio” come principio ispiratore della propria vita.

Io propendo per la seconda ipotesi e la cosa da un lato mi preoccupa, visto anche che a primavera ci saranno le elezioni comunali, dall’altro mi stimola a continuare nel mio percorso di educazione alla legalità e alla giustizia come base per un reale sviluppo della nostra comunità.

Sto lavorando per questo e sto preparando nuove iniziative e non mi importa se ad andare avanti saremo solo in pochi.
Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella "zona grigia" in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.
Questa affermazione è di Rita Levi Montalcini: se lo dice lei, ci sarà da crederci!!!

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