Cari concittadini, o meglio, cari sangiorgesi che, un pò per celia e un pò per non morire, siete disposti ad ascoltarci,
noi continuamo a rivolgerci a voi, giacché rivolgerci all’amministrazione comunale è come parlare coi sordi, e,quindi, è fiato sprecato.
Non intendiamo parlare di cose trascendentali, vogliamo parlare delle cose di tutti i giorni, dei diritti che ci vengono defraudati ogni giorno di più, come quello di avere davanti casa un po’ di verde pubblico o anche solo un albero, cose che, però, ci vengono tolte, magari solo per dare più spazio all’entrata di un negozio, oppure il diritto di poter camminare in sicurezza sui marciapiedi senza che le macchine ci vengano a parcheggiare sui piedi, o ancora quello di non poter portare nemmeno i nostri figli sul viale a passeggiare perché esso altro non è che un ricettacolo di bottiglie rotte e cocci vari nonché regno incontrastato delle panchine arrugginite se non divelte.
Sono queste, le componenti semplici, che scandiscono la vita dei cittadini di un paese: tranquillità, sicurezza, libertà di estrinsecare e realizzare la propria personalità all’interno di una comunità.
Naturalmente, e questo ci appare implicito, questi diritti hanno valore per tutti gli esseri viventi, uomini, animali e ambiente.
In questi giorni, e sicuramente se ne parlato anche nelle nostre case, si è parlato molto sui media e su internet di diritti umani ed in particolare si sono moltiplicati appelli e sottoscrizioni per chiedere al governo iraniano di non eseguire la condanna a morte per lapidazione nei confronti di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, colpevole di adulterio.
Atti questi sicuramente meritori, cui anche noi abbiamo aderito e chissà anche quanti di voi, attenti e sensibili alla tematica del diritto alla vita, lo hanno fatto.
Ci chiediamo, però, a proposito di diritti e di diritto alla vita, quanti di voi sono al corrente del fatto che, in caso di incidente stradale, i diritti degli animali sono equiparati ai diritti degli uomini, vale a dire che l’omissione di soccorso ad un animale investito è equiparata all’omissione di soccorso nei confronti di una persona.
Nello specifico, le modifiche al codice della strada entrate in vigore dal 13 agosto scorso prevedono che soccorrere gli animali feriti sia un diritto-dovere, con l’obbligo di fermarsi e assicurare un pronto intervento in caso di incidente. Colui che, responsabile di un incidente, non si fermerà o non si adopererà per assicurare un tempestivo soccorso agli animali coinvolti, rischierà una sanzione amministrativa da 389 a 1.559 euro. Se si è comunque coinvolti in un incidente e non si chiama aiuto per gli animali coinvolti si rischia la sanzione amministrativa da 78 a 311 euro.
Questa domanda ci è sorta spontanea proprio perché qualche giorno fa nella nostra ridente cittadina, in Via De Gasperi, un cagnolino che sgambettava per la strada è stato messo sotto da una macchina (di colore arancione) guidata da una donna con a fianco il suo bambino, la quale, pur avendo sentito l’impatto con qualcosa ed i guaiti del cucciolo investito, ha proseguito imperterrita, anzi ha accelerato nel momento in cui ha sentito le nostra urla di richiamo per farla fermare.
A parte il fatto che una disgrazia del genere può capitare, vi è da dire che questa signora (anche se l’appellativo non le si addice per come ha agito), si è comportata esattamente come gli automobilisti pirati di cui sono piene le cronache, con la differenza, che, se per gli umani la polizia indaga, per gli stessi diritti conferiti agli animali, a nessuno importa.
Ora però, da oltre 15 giorni, sono entrate in vigore le nuove norme del codice della strada di cui sopra abbiamo detto, per cui non ci sono più giustificazioni, né per i cittadini, che devono rispettarle, né per l’amministrazione comunale che deve informare la cittadinanza a riguardo e provvedere ad aggiornare la cartellonistica stradale, dal momento che a San Giorgio del Sannio sono presenti e circolanti per le strade, tra randagi e cani padronali non custoditi, circa 200 amici a quattro zampe.
Guarda caso ci eravamo premurati qualche giorno prima di questo episodio di comunicare l’ urgenza di informazione alla cittadinanza all’assessore competente, nonché impiegato dell’ASL, Pasquale Mauta il quale ci ha risposto testuali parole (la sua parola contro la nostra se intendesse smentire): “anche a me sta a cuore la cosa ma ci sono tante cose da fare … e poi s’è da spaccà ‘o piscone...”
Cosa avrà voluto dire con questa frase? Forse, in clima pre – elettorale, si sarà voluto scrollare di dosso responsabilità che sono, comunque, sue in quanto assessore al traffico? E’ proprio vero che in caso di naufragio (e quello di questa amministrazione è paragonabile a quella del Titanic) anche i topi lasciano la nave!!!
E che dire, poi, dell’assessore Saccavino, più volte interpellato sul tema del randagismo, dal qual quale attendiamo ancora risposte…
La giovane Sakineh ha affidato ai media e a Facebook il suo messaggio: “Dite a tutto il mondo che ho paura di morire” e il mondo lo ha accolto con solerzia , impegnandosi per la sua liberazione...i nostri amici animali hanno solo i loro grandi occhi a chiedere rispetto e amore ma ci sono posti, come San Giorgio del Sannio, dove non c’è rispetto per gli anziani, per i bambini, per l’ambiente, figuriamoci per gli animali!
Stavolta, però, ci sono delle leggi precise da rispettare sia da parte dei cittadini sia da parte degli amministratori, e di fronte alla legge non ci sono e non ci saranno scuse o giustificazioni che tengono!
lunedì 30 agosto 2010
A San Giorgio del Sannio i diritti sono un'optional...poco rispetto per quelli umani figuriamoci per quelli degli animali!!!
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