giovedì 26 agosto 2010

Quattro chiacchiere sulla raccolta differenziata a San Giorgio del Sannio

L'assessore Saccavino ha dichiarato qualche giorno fa a Il Sannio Quotidiano di essere convinto che il calo del 4.5 % nella percentuale di raccolta differenziata di San Giorgio del Sannio derivi da "inesatti modi di conferimento dei turisti che, nel periodo estivo, si recano in zona. Sia ben chiaro, non si tratta di un'accusa, bensì di una constatazione. In effetti, questi (i turisti), non conoscendo bene le procedure da seguire contribuiscono, insieme a quella fascia di cittadini che rientrano nella categoria di quelli pigri e inosservanti delle regole, ad incidere fortemente sulla percentuale finale."
A tal proposito, mi chiedo: di quali e quanti turisti parla? A quali dati fa riferimento per avvalorare la sua ipotesi?

E poi, ancora, sulla falsariga delle sue, faccio anche io delle ipotesi: se i turisti sono presenti a San Giorgio in strutture alberghiere o agriturismi, il problema non sussiste perché la differenziata è a carico della struttura ospitante.

Se, invece, sono ospiti di amici e parenti, come spesso accade nei paesi che non hanno certo fama di essere luoghi di vacanza, l’eventualità proposta dall’assessore Saccavino è difficilmente ipotizzabile, dal momento che è difficile che un ospite si occupi di persona, ed esclusivamente, della differenziata, per la quale si presume si avvalga dell’aiuto dei componenti la famiglia ospitante.

Se, infine, tali turisti si trovano a San Giorgio in seconde case o case in affitto dovrebbero essere adeguatamente informati sulle modalità della raccolta differenziata nel primo caso mentre nel secondo caso può darsi che siano disinformati ma si tratterebbe, comunque, di un numero molto probabilmente esiguo, dal momento che San Giorgio del Sannio non è propriamente catalogabile come località di vacanze estive.

Se a tutto aggiungiamo che, sempre secondo l’assessore Saccavino, uno dei dati più importanti per avvalorare la sua ipotesi di una caratterizzazione non sangiorgese ma, diciamo così, “estera” dell’ erronea raccolta differenziata è il dato emerso dal conteggio dei kit ritirati dai residenti e da quelli che, invece, sono in giacenza presso il deposito comunale, rasentiamo davvero il ridicolo!

Ma lo sa l’assessore che a giugno, luglio, e aggiungo anche ad agosto, molte persone vanno in vacanza e per lunghi periodi sono assenti dal loro naturale luogo di residenza? Come potrebbero in questi mesi ritirare il kit per la differenziata se non hanno alcuno, amico o parente, che lo faccia per loro?

Forse, prima di fare delle dichiarazioni non suffragate da dati precisi di riferimento, sarebbe il caso di farsi un giro per San Giorgio in diverse ore del giorno e rendersi conto di persona di come i sangiorgesi fanno la raccolta differenziata: immondizia non correttamente differenziata conferita in giorni diversi da quelli stabiliti, vetri e cocci agli angoli delle strade, gettacarte sul viale principale adibiti a raccoglitori di buste più o meno piccole contenenti non si sa quali rifiuti, contenitori per la raccolta dell’umido che giacciono accanto ai portoni per giornate intere, e questo è solo quello che io personalmente ho potuto constatare transitando sulla strada che dal raccordo autostradale porta in piazza Risorgimento.

Non è che, forse, sono proprio i sangiorgesi, amministratori compresi,ad esser “causa del proprio mal”?

Forse basterebbe soltanto un maggiore coinvolgimento della cittadinanza, e non solo degli sterili opuscoli che spesso rimangono per mesi nei portariviste, nonchè un controllo maggiore, più costante e più rigidamente rivolto a tutti i cittadini, nessuno escluso, da parte di chi è già demandato a questo compito per avere dei risultati degni di una comunità attenta all’ambiente e alla qualità della propria vita.

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