lunedì 17 maggio 2010

In Campania una giunta "a tarallucci e vino"

Amici miei,
vi propongo le mie modestissime considerazioni relative agli elementi elementi di novità sbandierati e promessi da Caldoro in campagna elettorale e messi in pratica nella composizione della nuova giunta regionale campana.
Il primo e più grande elemento di innovazione è la presenza di Giuseppe De Mita, nipote di cotanto zio, il quale è stato l'ago della bilancia, l'elemento imprescindibile per la formazione di questa NUOVA giunta, simbolo ed emblema del fatto che, hai voglia a dire, come di recente il giovane onorevole rampante Bocchino ha a gran voce affermato, che il Pdl deve diventare il partito della legalità, la realtà dei fatti è sempre quella delle clientele ben radicate, quelle che non muoiono mai e che, anzi, rimangono ben salde a condizionare ogni tipologia di amministrazione.

E a proposito di clientele, non poteva mancare Clemente Mastella, il padrone di Sannio e dintorni, il quale, a dimostrare che l’UDEUR esiste ancora ed ha pure potere decisionale, così come era accaduto nella Giunta Bassolino con la collocazione privilegiata della gentile consorte signora Sandra: il buon Clemente ha piazzato bel bello all’Assessorato al Lavoro, il suo avvocato di fiducia Severino Nappi.

Beh, di innovativo, poi, c’è anche la celebrazione dell’utilitarismo e del tornaconto personale, rappresentati con grande classe da Pasquale Sommese, primo dei non eletti al Parlamento Europeo con il PD, il quale ha praticamente, e senza nemmeno preoccuparsi di nascondere la cosa, barattato il passaggio nell’UDC con l’Assessorato al Personale.

E ancora, il grande uomo della cultura, il Rettore Guido Trombetti, fedelissimo di Bassolino tanto da essere tra i papabili per la di lui successione (papabile a patto che non si facessero le primarie ma poi trombato a causa della discesa in campo di De Luca) ed ora nominato Assessore all’Università e Ricerca.

Con questi assessori, siamo di fronte ad un governo regionale che ci assicura legalità, rinnovamento e anche parità di genere, con una sola donna, all’Istruzione, su 13 membri della giunta e con la ministrissima Carfagna che ha, lasciato lo scranno al primo dei non eletti, un uomo, ovviamente!

Questo è quello che è stato capace di fare Caldoro, un po’ troppo poco mi pare, un governo con pochissima sostanza politica e tantissimo tatticismo, con l’UDC che ancora una volta diventa necessaria, anzi imprescindibile, per la quadratura del cerchio (e a breve, ahimè, potrebbe diventarlo anche a livello nazionale!)...ma queste sono cose serie, lasciamole stare, “vulimmece bbene” che, non dimentichiamocelo, ci governa il Partito dell’Amore!!!

Nessun commento:

Posta un commento