mercoledì 19 maggio 2010

Benevento, città senza vergogna!

Oggi è stato presentato il "Rating delle Pari Opportunità" nelle Regioni, Province e Comuni capoluogo in Italia: Benevento, città ormai senza vergogna, è ultima...

Ormai Benevento e il Sannio sono terra di nessuno...o meglio ognuno, chiunque, ne ha espropriato un pezzo e lo comanda a suo piacimento...ormai Benevento è terra morta...

Ultimi nelle pari opportunità, ultimi nella vivibilità, ultimi negli investimenti, ultimi nel mondo del lavoro, ultimi nella scuola e nella cultura, ultimi nell’amministrazione saggia, democratica e pro populo, ultimi soprattutto nella partecipazione…

Eh già, la partecipazione, questa sconosciuta…

Mi chiedo, e me lo chiedo ogni giorno, perché ancora non riesco a farmi capace di come ciò sia possibile, come può una città capoluogo di provincia, una città sede universitaria, una città piena di storia e sapere, una città con oltre 60.000 abitanti, vivere così alla giornata, a come viene, svegliarsi e organizzarsi la vita ogni giorno come capita, senza un minimo di programmi, senza un minimo di prospettive, senza visione di futuro, anche quello più prossimo.

Ormai il motto dei Beneventani è “tiramm’ a campà”!

C’è gente, o meglio, ci sono tante persone qualsiasi, che hanno strappato alla città e alla cittadinanza l’amministrazione pubblica, gli enti, la politica, i partiti, l’arte, la cultura, e queste cose le hanno fatte proprie, le hanno estirpate da un contesto sociale ed hanno trasformato tutto in organismi autoreferenziali che sopravvivono, che galleggiano a pelo d’acqua, alimentati solo della loro autoreferenzialità…eppure, di tutto ciò pare che a nessuno importi, tanto basta “che sto tranquillo io”…

In questa situazione, degenerata all’inverosimile, altri commenti al Rating delle Pari opportunità, sono superflui, le parole sono superflue…

Io, con il mio piccolo impegno di dibattito, di comunicazione, di condivisione, di lotte quotidiane per la legalità, il rispetto e la trasparenza, provo, ogni giorno, a fare i fatti.

Insieme a me, pochi altri, purtroppo, ma non demordo…
Del resto la saggezza popolare ci insegna che la perseveranza è una virtù vincente: “dicette ‘o pappece vicino ‘a noce: damme 'o tiempo ca te spertose”.

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