domenica 28 febbraio 2010

Ed ora un'analisi un pò più vicina a noi: le liste in Campania

Da la Repubblica Napoli di oggi 28/02/2010
Il codice etico del Pdl e degli alleati si ferma ai confini della Campania. Resta in esilio come Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale sotto processo nell´Udeur connection, confinata a Roma dai giudici ma capolista del Campanile a Benevento e Napoli. In Campania il "codice etico" del centrodestra è praticamente inapplicabile. Troppi condannati, imputati, inquisiti che avevano già organizzato incontri, stampato manifesti, allestito costosissime campagne elettorali. E allora liste aperte a tutti. Anche al sindaco sospeso di Pagani, Alberico Gambino, che nelle stesse ore è stato condannato in appello a un anno e cinque mesi di reclusione per peculato ma candidato nel Pdl per la Regione nel collegio di Salerno e provincia. Una candidatura fortemente voluta dal presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli.

Ma non basta. La ciliegina arriva dalla lista "Alleanza di popolo", una delle otto formazioni collegate al candidato presidente di centrodestra Stefano Caldoro. Al numero 14 c´è Roberto Conte. Proprio lui, ex consigliere regionale della Margherita rimosso in seguito a una condanna in primo grado a due anni e otto mesi di reclusione, nel giugno 2009, per concorso esterno in associazione mafiosa in un´inchiesta sul voto di scambio con i clan napoletani. Conte è in lista, come diversi altri condannati, ma il suo caso scatena le ire di Caldoro che con Pdl e alleati, dove aver verificato per tutto il pomeriggio che non fosse una omonimia, chiede «con fermezza e inderogabilmente il ritiro della candidatura che era già stata espressamente bocciata dalla coalizione e che è stata inserita in modo surrettizio». Ma il presentatore della lista Alleanza di popolo, Alfonso Luigi Marra, ribatte in serata: «Conte è innocente e lo dimostrerà. La sua candidatura è simbolica perché testimonia la necessità di riformare la giustizia». E Conte? Parla di una «battaglia di civiltà» e di «candidatura di servizio». E aggiunge: «La mia non è candidatura politica. Mi ritiro solo se me lo chiede Marra». Che chiarisce: «Per l´amor di Dio, Conte resta candidato».

Tutti in lista. Un ricordo l´annuncio del 13 febbraio della capolista Pdl a Napoli Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità: «Sono contraria alle candidature compromesse. Chi vuole rappresentare i cittadini non deve avere alcuna ombra, ma essere al di sopra di ogni sospetto. Non mi occupo di casi singoli, ma di casi che purtroppo fanno discutere ce ne sono tanti, sia a Napoli, a Salerno e Caserta».

E infatti ce ne sono tanti. In lista. Oltre a Conte, Gambino e Lonardo c´è Pietro Diodato. Consigliere regionale Pdl, per strappare la ricandidatura ha scatenato i suoi fan, consiglieri comunali di città e provincia, che l´altro ieri hanno occupato la sede del partito in piazza Bovio. Alla fine Diodato, coinvolto in diverse vicende giudiziarie, è entrato in lista anche con il parere favorevole della Carfagna: «Lo conosco e lo apprezzo».
E ancora. Nella lista Pdl per la Regione nel collegio di Salerno, oltre a Gambino, c´è Ferdinando Zara, ex sindaco di Battipaglia sotto processo per reati contro la pubblica amministrazione. Così come nell´Udeur c´è anche Pietro Mastranzo, consigliere regionale e comunale con a carico un rinvio a giudizio per corruzione nell´inchiesta urbanistica su Napoli Est. Un avviso di chiusura indagini anche per il consigliere Pdl Luciano Passariello per i rimborsi chilometrici.
Tutti in lista. Condannati, imputati, inquisiti. E resta così nei cassetti del centrodestra lo slogan già bello e pronto ma ora inutilizzabile: "Vincenzo De Luca con noi non sarebbe stato candidato neanche come consigliere regionale". Perché De Luca ha anch´egli le sue grane. Imputato in due processi. Uno, come deputato, sulla delocalizzazione della Mcm. L´altro, come sindaco di Salerno, nel processo Ideal standard con l´accusa di tentata concussione. «Intervenni per difendere i posti di lavoro degli operai», ha sempre risposto De Luca.

E qualche grana anche nelle liste che lo sostengono. Nel Partito democratico a Napoli ci sono in lista Giuseppe Russo, uscente e ricandidato, che, come Mastranzo, compare nell´inchiesta su Napoli Est. In indagini è coinvolto anche l´assessore Corrado Gabriele, passato recentemente da Rifondazione al Pd.

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