venerdì 16 marzo 2012

Don Diana e il 19 marzo: la mamora di un sacrificio o una semplice festa a scuola?

Il 19 marzo in Campania non è semplicemente la festa del papà: dal 2010, infatti, per iniziativa dell’allora Assessore Regionale all’Istruzione, Corrado Gabriele, è stata istituita, proprio per il 19 marzo, la giornata in ricordo di tutte le vittime della mafia e di quelle sacrificatesi per il valore della legalità, e in particolare di Don Giuseppe Diana, ucciso nella sacrestia della sua chiesa, la Parrocchia di San Nicola a Casal di Principe, proprio nel giorno di San Giuseppe.

Lunedì, dunque, non si andrà a scuola, ma con questo giorno di vacanza non c’entrano né la festa religiosa di San Giuseppe né la festa consumistica e commerciale del papà: è una festa laica quella che celebreremo, nel ricordo di un uomo e di un sacerdote che ha fatto della lotta alla criminalità organizzata il punto nodale della sua vita e che proprio da questa criminalità che combatteva ogni giorno è stato barbaramente ucciso.
E’ il giorno del ricordo, e fare memoria del sacrificio di Don Diana è sicuramente un atto doveroso. Lo stesso Assessore Gabriele, nelle motivazioni per l’istituzione di questa celebrazione, scriveva che il 19 marzo deve essere “uno stimolo, per i ragazzi e tutti gli studenti, a crescere nella memoria di questa importante figura di resistenza contro la camorra”.

Ebbene, ho chiesto ai miei figli, che frequentano la IV elementare, se, per caso, in questi giorni, avessero parlato a scuola di Don Diana, ma loro, candidamente, mi hanno risposto: “e chi è?”
Francamente, come mamma e come cittadina impegnata su vari fronti nella diffusione della cultura della legalità, sono rimasta particolarmente meravigliata dal fatto che non ne sapessero nulla e ho deciso di parlargliene io, ma ho anche deciso di scrivere al Dirigente Scolastico affinché invitasse il corpo insegnante a raccontare, anche ai più piccoli, di don Diana, del suo impegno anticamorra e del suo sacrificio “per amore del suo popolo”.

L’istituzione di questa ricorrenza a carattere regionale è stata una felice intuizione ed un atto sicuramente meritorio da parte della Regione Campania, ma non può e non deve passare come un’occasione come altre per fare festa a scuola!

La figura di don Diana è patrimonio di tutti, della Chiesa, delle associazioni cattoliche e laiche, dei semplici cittadini, delle Istituzioni, di tutti quanti considerano prioritario per la crescita a 360° della società l’eliminazione di quel cancro maligno che è la camorra, il malaffare, la criminalità… la figura di don Diana è patrimonio anche della scuola, che dovrebbe sentire forte il dovere culturale ed educativo di promuovere la memoria di esempi così grandi di coerenza e di coraggio.

Il mio invito, dunque, l’invito di mamma e di cittadina attiva e consapevole, è a tutti gli insegnanti e gli operatori della scuola: mettiamo per una volta da parte la solita poesia per la festa del papà e il classico e, probabilmente obsoleto, lavoretto con le mollette e facciamo iniziative volte a stimolare i nostri figli alla riflessione sull’impegno e il sacrificio di don Diana e di tutti quanti si sono sacrificati per il valore della legalità!
Solo così possiamo veramente crescere nella cultura della legalità, praticandola e tenendone sempre in mente il valore: credo che i papà ne saranno ugualmente contenti!

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