lunedì 7 marzo 2011

Il mio contributo per l'8 marzo...la parità di genere va difesa sempre, dovunque non sia rispettata, indipendentemente dalle logiche di partito

Ieri si è svolta anche a Benevento la manifestazione "Rimettiamo al mondo l'Italia" proposta dal Comitato Nazionale "Se non ora quando".
Pur avendo dato un'adesione di massima al Comitato Provinciale "se non ora quando" di Benevento ed avendo collaborato all'organizzazione della manifestazione in Piazza Torre, ho scelto in coscienza di non partecipare perchè non condivido l'uso politico ed elettorale del comitato che si sta portando avanti nascondendo scientemente il palese mancato rispetto della parità di genere nelle istituzioni beneventane perchè adesso, in tempi elettorali, non se ne può parlare. Ritengo, infatti, che se l'Italia non è un paese per donne, se Benevento non è un paese per donne, sia necessario cominciare dal proprio microcosmo per allargarsi poi ad impegni più grandi.
Qui di seguito il testo del mio contributo alla celebrazione dell'8 marzo

Otto marzo, festa delle donne. O meglio giornata internazionale della donna che Rosa Luxemburg, l’aquila del proletariato mondiale, propose in ricordo del tragico incendio in cui perirono 129 operaie
Per un giorno l’attenzione converge sulle donne. Per un giorno le scrivanie delle impiegate si abbelliscono di mimosa e i ristoranti di allegre compagnie…di sole donne. Per un giorno la tv, le pubblicità, la politica si ricordano delle donne, salvo dimenticare il giorno dopo che le stesse donne hanno anche talento, che sono madri, mogli, persone intelligenti, istruite, capaci di reggere i destini della famiglia e della società. Omettono di ricordare, però che quelle stesse donne non hanno bisogno, né vogliono, l’attenzione di un giorno, né gli auguri, né promesse, puntualmente inevase, né contentini che si danno alle bambine per metterle a tacere.
Festa delle donne. Mi chiedo allora che senso ha, dopo cento anni, “celebrare” l’anniversario della festa con questo tam tam stucchevole, che reca piuttosto disagio, che mette in moto la solita macchina del consumismo e dei discorsi sempre uguali, da cui nessuno si esime, traboccanti di retorica.
Cosa si celebra? il diritto all’istruzione, il diritto al lavoro,il diritto al voto, Conquiste più che normali, Traguardi che spettano di diritto alle donne in una società civile. Certo non si può prescindere dal ricordo di chi ha combattuto in prima persona per queste conquiste di civiltà, tuttavia ora non è più il tempo del mero ricordo. La storia ci dice che in questa figura di donna che la cultura degli ultimi 30 anni ha disegnato per noi non ci ritroviamo…io non sono così diceva Betty Boop, mi disegnano così…ma noi abbiamo la fortuna di non essere un cartoon, siamo di carne ed ossa e non siamo una striscia di matita su un foglio carta.. abbiamo competenze, mezzi e volontà per dare un volto nuovo all’8 marzo facendolo diventare un punto di partenza per il cambiamento del nostro paese!
Più che celebrare,dunque, dovremmo interrogarci, e non solo l’otto marzo ma tutti i giorni, e non solo le donne ma anche gli uomini, su cosa sia possibile fare per migliorare la politica, su come proporsi per ottenere stima e fiducia, su come non perdere dignità, su come rimediare all’ignoranza, su come porgere il proprio contributo per migliorare ogni cellula della società, su come evitare di offrire spettacoli indecorosi, su quale sia il modo migliore di educare a non discriminare, su come vincere la violenza, su come non cedere a stereotipi e condizionamenti che assegnano all’uomo un ruolo dominante, su quale deve essere, in definitiva, il modo migliore di essere persona e non solo donna o uomo
E dopo averle individuate queste modalità, è il momento, adesso e non domani, di fare il possibile per metterle in pratica, è il momento di rischiare, è il momento di non sottostare più agli ordini di scuderia della società, della politica, dei partiti, di non accettare piccole e grandi discriminazioni in nome dell’opportunità personale, sociale o politica.
Solo in questo modo riusciremo a dare un nuovo volto all’8 marzo…solo in questo modo saremo degne di chi ci ha preceduto e contribuiremo veramente a rimettere al mondo l’Italia.
Il treno della storia ferma anche a Benevento, ora sta a noi non perderlo!

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