“Il nome di Antonio Scialdone – denunzia Ferrero – compare già nell’ordinanza di arresto di Nicola Cosentino ed in altre inchieste sul ciclo dei rifiuti e sui Regi Lagni, a partire da quella sulla Recam, società della Regione Campania. Scialdone in qualità di Direttore Generale del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, sta elargendo aumenti di stipendio ingiustificati e progressi di carriera, assumendo nuovo personale”.
“A quanto pare – dichiara Ferrero – più che al destino dei lavoratori, Scialdone è interessato a quello di sua moglie, Michela Pontillo, candidata al consiglio regionale con la lista “Per Caldoro Presidente”, tanto da rispondere ai lavoratori che chiedevano lavoro: “”Pensate a portarmi voti“”. La storia è ormai sotto gli occhi di tutti. Mi chiedo come sia possibile che una figura così ambigua possa ancora restare in carica: chiediamo l’intervento immediato del Prefetto e della magistratura per evitare un voto inquinato”.
“Purtroppo tali pratiche sono comuni ad entrambe le coalizioni” conclude Ferrero. “Domani (oggi) apriremo uno squarcio su questa sistema marcio e corrotto, fatto di pratiche clientelari e di voti di scambio, che purtroppo sta condizionando pesantemente ed in modo trasversale ai due schieramenti maggiori il voto del 28-29 marzo. La magistratura deve intervenire davanti a denunce così circostanziate da parte dei lavoratori”.
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