Il protagonista della vicenda è un incendiario, Guy Montag, che vive in una società in cui i libri sono illegali e coloro che li possiedono sono considerati sovversivi: il reato viene punito con l'incendio della propria casa e con l'arresto.
La vita di Montag è sconvolta dall'incontro con una ragazza, Clarisse, la quale lo fa riflettere sui valori di quella società che non dà spazio ad opinioni personali e che, invece, cresce uomini che non conoscono la natura e i veri sentimenti umani. Montag decide quindi di sottrarre alcuni libri dalle case che lui stesso incendia, raccogliendo così una certa quantità di volumi.
Il protagonista nasconde questi libri in un buco situato nell'aeratore della sua casa. L'episodio che porta Montag a leggere il contenuto dei libri è l'incendio di una casa in cui viveva una signora anziana: questa, infatti, preferisce morire che vedere i suoi libri bruciare. E' proprio questo maniaco attaccamento ai libri che sconvolge Montag a tal punto da decidere di lasciare il lavoro; quando torna a casa legge i libri nascosti insieme alla moglie, totalmente indifferente a questi episodi che invece turbano tanto la vita dell'ex pompiere.
Il capitano dei pompieri Beatty capisce ciò che Montag sta attraversando e cerca di persuaderlo a tornare alla vita "normale". Beatty confida a Montag di avere vissuto un periodo simile al suo: anche lui aveva letto alcuni libri, ma aveva subito capito che essi non erano in grado di dare la felicità. Beatty consiglia a Montag di non credere né alle parole di Clarisse, né a chi sostiene che i libri contengono la soluzione ai problemi; egli lo esorta a legarsi ai "divertimenti solidi e compatti", ossia a tutte le cose e superficiali e tangibili che portano benessere.
Infine Beatty dice a Montag di restituire il libro rubato ed esce dalla casa. I coniugi leggono i libri: secondo la donna questi non esprimono nessun concetto o valore importante (asseconda quindi la teoria di Beatty). Secondo la donna inoltre, sono più importanti le cose materiali, come la famiglia virtuale, situata in salotto.
Secondo Montag, invece, i libri possono aiutare le persone a non commettere più i medesimi errori; egli è molto deciso a preservare l'integrità dei volumi. Montag rintraccia un professore, Faber, il quale è disposto ad aiutarlo nell'interpretazione dei libri: il prof spiega che i libri sono speciali, poiché, dato che essi non sono reali, si può decidere di smettere la lettura di essi. Faber consegna a Montag un piccolo oggetto da inserire nell'orecchio; grazie ad esso i due potevano comunicare anche a distanza. Faber decide di mettere in contatto un tipografo disoccupato che li può aiutare a ristampare alcuni libri prima che siano bruciati. Montag intanto torna a casa e legge un libro alla presenza delle amiche della moglie che rimangono scandalizzate e attonite. La sera stessa Montag torna a lavoro: suona l'allarme in caserma e la squadra degli incendiari si muove immediatamente, ma quasi paradossalmente Montag scopre che la casa da incendiare è la sua. Montag è così costretto ad incendiare la propria casa; poi, preso dall'ira, uccide Beatty e scappa, nonostante gli fosse stata anestetizzata una gamba.
L'uomo riesce a fuggire e si rifugia a casa di Faber. Lì i due stabiliscono un incontro dopo dieci giorni attraverso il fermoposta. Montag si dirige così verso il fiume, con un cane meccanico alle calcagna, la polizia che lo insegue e le telecamere che riprendono l'inseguimento.
Il protagonista riesce a raggiungere un campo dove si rifugiano i sovversivi: era situato lungo le rotaie di una ferrovia abbandonata; Montag semina così i suoi inseguitori. Nel campo incontra alcuni ex- professori, ex-scienziati che spiegano che la tv arresterà un comune passante per non far scendere l'audience portato dalla visione dell'inseguimento. Ognuno di loro ricorda a memoria un pezzo di un libro, cosicché non se ne perda il contenuto. Intanto vedono lo scoppio della guerra nella città e proprio con questa scena finisce il libro.
"E ti piace giocare alle bocce, vero Montag?"
"Oh, le bocce, si, moltissimo."
"E a golf?"
"Anche."
"Pallacanestro?"
"Un gioco bellissimo."
"Biliardo? Boccetta? Palla ovale?"
"Giochi magnifici, tutti!"
"Più sport per ognuno, spirito di gruppo, divertimento, svago, distrazioni, e tu così non pensi, no? Organizzare, riorganizzare, superoganizzare super-super-sport! Più vignette umoristiche, più fumetti nei libri! Più illustrazioni ovunque! La gente assimila sempre meno. Tutti sono sempre più impazienti, più agitati ed irrequieti. Le autostrade e le strade di ogni genere sono affollate di gente che va un po’ da per tutto, ovunque, ed è come se andasse in nessun posto. I profughi della benzina, gli erranti del motore a scoppio. Le città si trasformano in auto-alberghi ambulanti, la gente sempre più dedita al nomadismo va di località in località, seguendo il corso delle maree lunari …
Consideriamo ora le minoranze in seno alla nostra civiltà. Più numerosa la popolazione, maggiori le minoranze. Non pestare i piedi ai cinofili, ai maniaci dei gatti, ai medici, agli avvocati, ai mercanti, ai pezzi grossi, ai mormoni, battisti, unitarii, cinesi della seconda generazione, oriundi svedesi, italiani, tedeschi, nativi del Texas, brooklyniani, irlandesi, oriundi dell’Oregon o del Messico. I personaggi di questo libro, di questa commedia, di questo programma TV non rappresentano il benché minimo riferimento od allusione a reali pittori, cartografi, meccanici di qualsiasi città o paese. Più vasto il mercato, Montag, meno le controversie che ti conviene comporre, ricordatelo! Tutte le minoranze, fino alle infime, vanno tenute bene, col loro bagnetto ogni mattina. …
Tutto questo è avvenuto! Le riviste periodiche divennero un gradevole miscuglio di tapioca alla vaniglia. I libri, così i loro critici, quei maledetti snob, avevano proclamato, erano acqua sporca da sguatteri. Nessuna meraviglia che i libri non si vendessero più, dicevano i critici, ma il pubblico, che sapeva ciò che voleva, con una felice diversione, lasciò sopravvivere libri e periodici a fumetti. Oltre alle riviste erotiche a tre dimensioni ovviamente. Ecco, ci siamo, Montag, capisci? Non è stato il governo a decidere, no! Ma la tecnologia, lo sfruttamento delle masse e la pressione delle minoranze hanno raggiunto il loro scopo, grazie a Dio! Oggi, grazie a loro, tu puoi vivere sereno e contento per ventiquattr’ore al giorno …
Si teme sempre ciò che non ci è familiare. Chi di noi non ha avuto in classe, da ragazzini, il solito primo della classe, il ragazzo dalla intelligenza superiore, che sapeva sempre rispondere alle domande più astruse mentre gli altri restavano seduti come tanti idioti di legno, odiandolo con tutta l’anima? Non era sempre questo ragazzino superiore che sceglievi per le scazzottature ed i tormenti del doposcuola? Per forza! Noi dobbiamo essere tutti uguali. Non è che si nasca libero ed uguale, come dice la Costituzione, ognuno viene fatto uguale. Ogni essere umano a immagine e somiglianza di ogni altro; dopo di che tutti sono felici … Gli esseri umani vogliono la felicità, non è vero? Non è quello che sentiamo dire da quando siamo al mondo? Voglio un po’ di felicità, dice la gente. Ebbene, non l’hanno forse? Non li teniamo in continuo divertimento, non diamo loro ininterrottamente svago? Non è per questo che in fondo viviamo? Per il piacere e per i più svariati titillamenti? E tu non potrai negare che la nostra forma di civiltà non ne abbia in abbondanza, di titillamenti … Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai due aspetti dello stesso problema, o lo tormenterai; dagliene uno solo; meglio ancora, non proporgliene nessuno. Fa’ che dimentichi che esiste una cosa come la guerra. Se il governo è inefficiente, appesantito dalla burocrazia ed in preda a delirio fiscale, meglio tutto questo che non il fatto che il popolo abbia da lamentarsi. Pace, Montag. Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari Stati dell’Unione o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l’anno passato. Riempi loro il cranio di dati non combustibili, imbottiscili di fatti al punto che non si potranno neanche più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere veramente ben informati. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili pescheranno la malinconia e la tristezza."
Tutto il libro ruota intorno alla proibizione dei libri.
Il mondo che Bradbury ci presenta è senza libri e pieno di televisione.
Da questa terribile situazione emerge una realtà desolante e tristissima.
È dai libri, infatti, che si possono ascoltare le voci dei più grandi scienziati, studiosi, letterati!!
È un grande messaggio di libertà quello proposto da Bradbury e si oppone a tutte quelle realtà attuali in cui le idee personali sono messe a tacere, poiché esse non sono gradite a chi detiene il potere politico.
Eliminando i libri si rischia di creare un mondo superficiale, dominato da vuoti spettacoli e da martellanti messaggi pubblicitari!
La società di Bradbury ha all'apparenza la felicità come meta più alta in un mondo dove le conoscenze e le idee personali sono pessime. Nessuno ha opinioni o pensieri originali e con l'abolizione dei libri la creatività viene persa completamente.
Il romanzo mostra ciò che la censura è in grado di fare ad una società e perché gli uomini non devono accettare le regole imposte senza interrogarsi sulle implicazioni che queste portano.
Anche il solo cercare di immaginare un mondo senza la letteratura scritta è sconvolgente e triste! Nel mondo di Montag i libri sono sostituiti dalla televisione, poiché leggere o custodire libri è illegale.
Ma la cosa più sconvolgente è quella di Fahrenheit 451 che potrebbe facilmente essere la società in cui viviamo oggi: trascorriamo così tante ore a guardare la televisione che un giorno potrebbe accadere anche a noi di mettere in discussione il valore dei libri e cosa essi portano nelle nostre vite!
Cerchiamo, dunque, di non farci privare delle cose autentiche, di non disabituarci a a stare con noi stessi per riflettere e ragionare e ae a non trasformarci in passivi telespettatori, e non più in autori del nostro destino!
Qualche video tratto dal Film di Francois Truffaut del 1966:
Noi dobbiamo essere tutti uguali (Fahrenheit 451)
Fahrenheit 451 - Uomini-libro
Fahrenheit 451 - Lei è felice?
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